President: Giampaolo Pioli   |   Editor in Chief: Stefano Vaccara

  • Login
VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily Newspaper in the US

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lingua Italiana
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lingua Italiana
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Arts
October 7, 2019
in
Arts
October 7, 2019
0

Favino, la mafia e gli americani: “Non vi confondete, qui l’eroe è solo uno, Falcone”

Marco Bellocchio e Pierfrancesco Favino sono intervenuti a seguito della proiezione de "Il traditore" al NYFF

Floriana FrigentibyFloriana Frigenti

Da destra, PIerfrancesco Favino, Marco Bellocchio e l'interprete Michael Moore al NYFF 2019

Time: 4 mins read

Ieri sera “Il traditore” di Marco Bellocchio è finalmente arrivato a New York in occasione del NY Film Festival. 

La proiezione è avvenuta nella sala Alice Tully, la sala più grande del complesso del Lincoln Center (oltre 1000 posti) e quella dedicata ai film più ‘importanti’ del Festival. Sala piena di un pubblico italiano e di uno americano che qualche volta ridevano in momenti diversi, per battute diverse. Sulla scena della strage di Capaci, siamo sicuri che quelli con le lacrime agli occhi erano i nostri connazionali.

“Non pensate che questo sia un ‘genere’ di film, questo è un film sulla mafia” dice Pierfrancesco Favino nella breve introduzione al film.

La Voce di New York aveva recensito mesi fa il film qui ma anche intervistato Nicola Calì (il Riina del film) qui e Fabrizio Ferracane, nei panni di Calò qui .

Ribadiamo che il film è fatto molto bene e merita di essere visto per ripassare un pezzo di storia della mafia e anche per scoprire nuovi dettagli sul maxi -processo che Bellocchio così sapientemente riproduce. 

Locandina del film Il Traditore, di Marco Bellocchio, in concorso al Festival del Cinema di Cannes 2019

A conclusione della proiezione, Marco Bellocchio e Pierfrancesco Favino hanno risposto a qualche domanda.

“Come mai una storia su Tommaso Buscetta”?

Marco Bellocchio: “Per me si tratta di un uomo molto interessante. Era un personaggio molto coraggioso ma che non si è mai ‘convertito’. E’ stato messo alle strette dalle circostanze, gli avversari mafiosi stavano uccidendo tutti i suoi parenti e quindi non aveva altra scelta. Eppure quando ha deciso di collaborare con il giudice Falcone lui ha voluto dire una verità. Ha voluto collaborare, non in modo completo, ma almeno senza mentire. Ovviamente ne sapeva molte di più di cose… Ma almeno quelle che sapeva sono state utilissime perché grazie a lui sono andati in carcere tanti mafiosi.”

“Moralità e lealtà – e leale con chi? Perché il concetto di lealtà è importante per il maestro Bellocchio?”

Marco Bellocchio: “Non parlerei di moralità ma di lealtà sì. Con Falcone si accordo’ di dire la verità e Falcone accettò che Buscetta arrivasse fino ad un certo punto. Buscetta per esempio non ammise mai di aver ucciso nessuno… anche se é chiaro che tutti coloro che facevano parte della mafia dovevano commettere almeno un omicidio … Come non ha mai ammesso di aver trafficato con l’eroina. La lealtà nei confronti del giudice si vede da questo: nel momento in cui decide di collaborare, anche se non gli piace di usare questo termine, tutto ciò che lui dice è vero, e ha avuto dei riscontri giudiziari.”

“Pierfrancesco, come ti sei preparato ad interpretare un personaggio del genere”?

Pierfrancesco Favino: “E’ stato un viaggio lungo ma anche affascinante. Sì affascinante perché lui era un uomo affascinante a detta di tutti, di avvocati, giudici, di tutte le persone che ho intervistato quando ho capito che leggere libri su di lui o vederlo in video non mi bastava.

Era una leggenda, ha costruito un mito intorno a se stesso…Lui diceva di essere un “soldato semplice” ma invece era un boss. Come attore è sempre bello fare la parte del cattivo, fare qualcosa che (per fortuna) nella vita vera non faresti. Ma questa è una storia di mafia e nessuno vuole essere come loro, sono solo persone orribili. Le armi qui sono vere, non è un film. Questa è la storia della mafia italiana, di gente ignorante e molto arretrata e noi non vogliamo essere come loro, io non voglio essere come loro. Buscetta era per i siciliani colui che aveva viaggiato il mondo, quando parla con Falcone, cerca di parlare al suo livello, in una lingua che è un misto di italiano e brasiliano. Buscetta per me era un attore che aveva perso il suo palcoscenico.”

“Le scene del maxi processo sono incredibili, come hai fatto a riprodurle”?

Marco Bellocchio: “Siamo stati molto fortunati perché abbiamo girato la grande scena del maxi processo nella stessa aula dove si tenne per davvero. Quindi abbiamo respirato l’aria di quel fatto così importante per la giustizia italiana. Avevamo così tanti documenti, la tv italiana ha filmato per giorni, ore e settimane. Noi lo abbiamo ‘ricreato’ ma partendo dalla realtà. Abbiamo aggiunto un carattere teatrale ma è tutto vero… i mafiosi dietro alle sbarre cercavano di ritardare, insabbiare e ostacolare il processo perché credevano che così facendo non si sarebbe mai arrivato alla sentenza. E invece quel processo e la collaborazione di Buscetta è stata di importanza estrema e Falcone lo ha sempre riconosciuto. Buscetta così intelligente ha dato mappa completa dell’organizzazione di cosa nostra che prima delle sue confessioni nessuno conosceva (“la mafia è un’invenzione della stampa” si dice nel film).”

Purtroppo la versione americana ha il sottotitolato inglese e il pubblico americano si perde le scene in dialetto siciliano, o meglio, si perde i passaggi dove la lingua usata non è un mezzo ma ha già in sé un significato.

L’ultimo applauso della serata se lo prende Favino: “Mi raccomando, non vi fate confondere le idee, l’eroe della storia è uno e si chiama Giovanni Falcone” .

 

Share on FacebookShare on Twitter
Floriana Frigenti

Floriana Frigenti

Sono nata in un piccolo paese del salernitano senza biblioteche né librerie, ma sono cresciuta comunque con la testa tra i libri e il sogno di vivere in una grande città. L’approdo a New York è arrivato dopo una lunga circumnavigazione: gli studi in management internazionale a Milano, una carriera nel marketing digitale prima a Berlino e poi a Londra, innumerevoli viaggi per provare, vedere e sentire tutte le emozioni. Sono una scrittrice appassionata di tutto ciò che è bello e ne tengo un resoconto qui https://www.instagram.com/spaghettisubway/

DELLO STESSO AUTORE

A New York uno spettacolo di danza che ci ricorda il muro al confine con il Messico

A New York uno spettacolo di danza che ci ricorda il muro al confine con il Messico

byFloriana Frigenti
Lorenzo Mattotti

Intervista a Lorenzo Mattotti, l’illustratore del New Yorker adesso anche regista

byFloriana Frigenti

A PROPOSITO DI...

Tags: cosa nostraGiovanni FalconeIl traditoreLincoln CentermafiaMarco BellocchioNew York Film FestivalNYFFNYFF 2019Pierfrancesco FavinoTommaso Buscetta
Previous Post

Sergio Furnari, lo scultore mobile che da Caltagirone a New York ti tuffa nell’arte

Next Post

Ambiente, l’appello delle ONG alla WTO in difesa dell’ecologia marina

Discussion about this post

DELLO STESSO AUTORE

La famosa invasione degli orsi in Sicilia

Il Festival dei film d’animazione torna a New York con una storia di Dino Buzzati

byFloriana Frigenti

L’ascesa e la caduta di LBJ in uno spettacolo teatrale accattivante

byFloriana Frigenti

Latest News

Bronx, la polizia spara a un diciottenne ad un posto di blocco: NYPD indagata

4 luglio di sangue a New York: nella notte 23 sparatorie e 3 vittime

byLa Voce di New York
New York, dopo il Covid ritorna il parcheggio alternato

New York, dopo il Covid ritorna il parcheggio alternato

byRosa Coppola

New York

Bronx, la polizia spara a un diciottenne ad un posto di blocco: NYPD indagata

4 luglio di sangue a New York: nella notte 23 sparatorie e 3 vittime

byLa Voce di New York
New York, dopo il Covid ritorna il parcheggio alternato

New York, dopo il Covid ritorna il parcheggio alternato

byRosa Coppola

Italiany

Brittney Griner scrive a Joe Biden: “Per favore, riportami a casa”

Brittney Griner scrive a Joe Biden: “Per favore, riportami a casa”

byLa Voce di New York
Robert Sorrentino vola da New York a Napoli e scopre di essere un principe

Robert Sorrentino vola da New York a Napoli e scopre di essere un principe

byLa Voce di New York
Next Post
Ambiente, l’appello delle ONG alla WTO in difesa dell’ecologia marina

Ambiente, l'appello delle ONG alla WTO in difesa dell'ecologia marina

La Voce di New York

President: Giampaolo Pioli   |   Editor in Chief: Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Expat
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 - 2022
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017

No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • English

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In