Gessica Paperini e Valentina Priolo, due caratteri diversi, due esperienze simili, un’unica passione: la danza. Proprio la danza le ha portate prima in Spagna e poi a New York. Qui si sono incontrate e hanno iniziato a ballare insieme creando Codice Rosso Theatre. Non è stato tutto semplice. La strada verso il successo è lunga e piena di insidie.
"Le coincidenze a volte sono i segnali misteriosi della vita ai quali bisogna credere". Romano Battaglia
Gessica (a destra nella foto a lato) ha 34 anni, è di Montepulciano, in provincia di Siena. Si è laureata a Forlì in Scienze Internazionali e Diplomatiche ma la sua strada era sulle punte. Così nel 2008 è atterrata a New York per studiare inglese e soprattutto danza alla Martha Gram School e al Limon Institute. Attualmente è membro del Overground Physical Theatre e Urban Wash Dance Company.
Valentina (a sinistra nella foto) ha 32 anni, è di Palermo ed è arrivata a New York nel 2010, anche lei, per studiare danza al Limon Institute. Lei è coreografa, danzatrice e musicista.
Ad accomunare Gessica e Valentina è l’aver studiato danza in Spagna: Gessica al Conservatorio Superiore di danza di Madrid, Valentina a la Ecola Superior Institut del Teatre di Barcellona. Quando si sono incontrate nella Big Apple hanno scoperto di aver lo stesso background. Un percorso simile che le ha portate a lavorare insieme. Ma la loro esperienza newyorchese è stata diversa.
Valentina è arrivata la prima volta nella Big Apple nel 2010 ma la città non l’ha colpita e pensava di non tornarci. Invece è tornata ed è rimasta.
La seconda volta è atterrata a New York con un visto B2 (turistico) che durava un anno. In pochi sanno che è possibile farlo. Valentina non aveva molte risorse, né molti aiuti economici da parte dei suoi genitori. Ha sempre dovuto trovare un modo per mantenersi e a New York la fortuna le è stata vicina: “Arrivata a New York ho incontrato Gessica e poi la sua coreografa che mi ha visto ballare e mi ha proposto di far parte della sua compagnia. Ho trovato subito lo sponsor e di conseguenza il visto dopo pochi mesi che ero in città. Ho avuto molta fortuna”.
Un'altra l’esperienza di Gessica: arrivata a New York, ha avuto delle difficoltà, soprattutto d’inserimento, perché la City era molto diversa dalla Spagna. “A Madrid non ti senti mai sola. Le Persone sono molto carine, aperte, sei sempre in compagnia tra feste e chiacchiere. Invece quando sono arrivata a New York, mi sentivo isolata e in difficoltà. Quando arrivi, non hai un visto di lavoro e devi trovare il modo di mantenerti se vuoi rimanere qui. Non hai nessuno che ti aiuta. Qui le persone pensano a se stesse. Non c'é molto tempo per l'amicizia, le relazioni. É costato tempo trovare uno sponsor e le persone con cui mi sono legata un po’ di più. Persone su cui posso contare perché so che sono amici. Non è stato semplice. Adesso mi sento parte della città, ma all'inizio mi sentivo proprio un pesce fuor d'acqua. Mi sentivo una cosa piccola in mezzo a tante cose. Ero in un vortice. New York ti fa uscire il carattere, se ce l'hai. Io penso di essere cambiata molto. Questa città ti indurisce, non nel senso che diventi cattivo, chiuso, ma nel senso che vedi veramente la tua direzione e lotti per questo. Se a New York vuoi aver qualcosa lotti per averlo e alla fine la ottieni”.
Così è stato. Gessica ha lottato, ha tirato fuori gli artigli ed è riuscita ad inserirsi e a ballare. Per superare questo periodo difficile, Gessica ha trovato l’energia nella sua forza di volontà. Viveva giorno per giorno perché non sapeva cosa sarebbe successo e non voleva rimanere delusa dalle troppe aspettative. All’inizio si trovava a New York con un visto F-1 per studenti, ma l’obiettivo era avere un visto di lavoro per realizzare i suoi progetti di danza. E così è successo! A New York tutto può accadere. È inspiegabile, ma succede. Come dice Valentina: “Qui a New York c’è un tipo di energia che chiedi qualcosa alla Terra e ti ritorna. Se ci metti tutta te stessa, alla fine incontri sempre quella persona che ti porta a qualcosa poi a qualcos'altro e a qualcos'altro ancora”.
"L'universo ci aiuta sempre a lottare per i nostri sogni, per quanto sciocchi possano sembrare. Perché sono nostri e soltanto noi sappiamo quanto ci costa sognarli." Paulo Cohelo
Così Valentina e Gessica hanno creato Codice Rosso Theatre. “Abbiamo scelto questo nome – mi spiega Valentina – perché é come se fosse una necessità, un'emergenza. Vogliamo dire qualcosa attraverso l'arte. Per esprimere te stesso, a volte non riesci bene a parole, così noi interpretiamo le sensazioni attraverso il movimento. Ma soprattutto ci basiamo sul sociale, su come nascono le relazioni. Sul palco ricreiamo un ambiente che riflette le idee connesse con la realtà affiancando le esperienze di isolamento e di comunità, l'unità e disunità, comfort e disagio. Il processo rispecchia il percorso imprevedibile del viaggio della vita che consente alla società di vivere nel processo creativo”
Il 28 giugno scorso hanno realizzato il loro primo grande spettacolo alla Brooklyn Academy of Music. Ci hanno messo tutte le energie per far conoscere Codice Rosso al pubblico. Ora gli obiettivi futuri riguardano soprattutto la compagnia. Vogliono riuscire a far crescere Codice Rosso trovando sempre più fondi e andare in tournè in Europa.
Per chi volesse tentare l’avventura newyorchese ecco cosa consigliano Gessica e Valentina: “Bisogna provarci assolutamente, senza farsi scoraggiare da New York – dice Gessica – Quand’ero in Italia avevo la sensazione che fosse tutto molto più semplice, comodo. Quando arrivi a New York niente é comodo. Le persone che vogliono veramente venire qui devono tirare fuori le unghie se si vogliono creare qualcosa. Perché se si ha voglia, ce la si fa”.
E Valentina aggiunge: “New York é come se fosse la prova del nove. Se hai abbastanza carattere e sei abbastanza forte ce la fai. Non dipende neanche dal fatto se hai più o meno soldi. È vero che é una città molto costosa per cui devi avere anche delle grosse risorse. lo non le avevo e ce l'ho fatta. Dipende dal carattere che hai. Se sei abituato ad avere sempre tutto e ad adagiarti non fa per te. Se hai la vera determinazione, ce lo puoi fare. Tutto é possibile”.