Il viaggio in Brasile di Papa Francesco coincide con “la settimana della Gioventù” poiché le celebrazioni per la XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) sono iniziate già il 23 luglio e termineranno il 28.
Il viaggio del Santo Padre per la GMG è iniziato all’aeroporto di Ciampino lunedì 22 luglio, direzione Rio de Janeiro. Si tratta del primo viaggio all’estero per Papa Bergoglio e sembra effettivamente che il nuovo Papa possieda una marcia in più, perché nonostante le difficoltà logistiche dovute a scontri violenti e manifestazioni contro il governo, il mal tempo che si è abbattuto a Rio, nulla sembra affievolire l’entusiasmo di Francesco, dei pellegrini e dei cosiddetti papaboys.
La Giornata Mondiale della Gioventù è stata voluta fortemente da Papa Giovanni Paolo II nel 1984 ed è stata ribattezzata in questo modo a partire dal 1985. La GMG ha come obiettivo principale quello di far conoscere a tutti i giovani il messaggio di Cristo, ed è attraverso i giovani che il “volto” di Cristo si manifesta al mondo. La Giornata Mondiale della Gioventù si svolge annualmente nelle diocesi di tutto il mondo ma prevede ogni 2 o 3 anni un incontro internazionale dei giovani con il Papa, che dura appunto circa una settimana. La XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù ha preso come motto il versetto di Matteo 28,19: “Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli”.
Francesco per poter replicare anche in Brasile i bagni di folla che si concede ogni settimana in piazza San Pietro, ha voluto che a Rio arrivassero soltanto la jeep scoperta dipinta di bianco e la sua gemella di colore verde che viene utilizzata come vettura di riserva. Nessun vetro blindato, nessuna barriera che possa impedire ai fedeli brasiliani e ai giovani di tutto il mondo giunti a Rio per la Giornata Mondiale della Gioventù di abbracciare letteralmente il Papa argentino. Ma ad un certo punto la Fiat con a bordo il Papa e con i finestrini abbassati per tutto il tragitto, è rimasta per diversi minuti bloccata nel traffico di Rio a causa di numerosi pullman e automobili parcheggiati nelle strade che dovevano essere libere per consentire il regolare deflusso del lungo corteo papale e dei numerosi fedeli che hanno circondato letteralmente l’auto per poter salutare e toccare Francesco. Quest’ultimo non ha mai smesso di sorridere e di salutare i fedeli e dando baci ai bambini che si avvicinavano.
L’agenda del Sommo Pontefice è fittissima di impegni e di incontri come la cerimonia di benvenuto nel giardino del Palazzo Guanabara con il suo primo discorso e con la visita al Presidente del Brasile, Dilma Rousseff, la visita al Santuario di Nostra Signora della Concezione di Aparecida, la consegna delle chiavi della città al Santo Padre con la benedizione della bandiere olimpioniche nel palazzo della città a Rio de Janeiro, la festa di accoglienza dei giovani sul lungomare di Copacabana e ancora tantissimi altri eventi poiché ci sono ancora ben tre giorni davvero lunghi e pieni.
Il Pontefice ha visitato l'ospedale Sao Francisco d'Assisi a Nord di Rio, specializzato nella cura dei tossicodipendenti dove è stato accolto con grandissimo affetto. "La piaga del narcotraffico, che favorisce violenza e semina dolore e morte, richiede un atto di coraggio di tutta la società. Non è con la liberalizzazione delle droghe, come si sta discutendo in varie parti dell'America Latina, che si potrà ridurre la diffusione e l'influenza della dipendenza chimica" ha dichiarato Francesco. Poi si è indirizzato ai mercanti di morte dicendo: "In questo luogo di lotta contro la dipendenza chimica vorrei abbracciare ciascuno e ciascuna di voi, che siete la carne di Cristo, e chiedere che Dio riempia di senso e di ferma speranza il vostro cammino, e anche il mio. Abbracciare. Abbiamo tutti bisogno di imparare ad abbracciare chi è nel bisogno, come faceva san Francesco". "Ci sono tante situazioni in Brasile, nel mondo – ha continuato il Papa – che chiedono attenzione, cura, amore, come la lotta contro la dipendenza chimica. Spesso, invece, nelle nostre società ciò che prevale è l'egoismo. Quanti 'mercanti di morte' che seguono la logica del potere e del denaro ad ogni costo!"
La festa di Copacabana è arrivata oggi al termine di una giornata intensissima, iniziata con la visita alla favela di Varginha, dove il Papa è apparso felice e sorridente, fermandosi varie volte per baciare i bambini che le sue guardie del corpo gli allungavano. Sembra proprio che volesse unire le tradizioni passate con quelle moderne, infatti al tipico gesto della benedizione, ha alternato baci e ok con il pollice come le super star. Ad accoglierlo sulla spiaggia più famosa del mondo vi era una folla immensa si stima 1 milione di giovani. In un breve saluto ai giovani ha anche scherzato sul tempo “mi hanno sempre detto che ai carioca non piacciono freddo e pioggia, ma siete dei veri guerrieri. Complimenti! La vostra fede è più forte di tutto” e ha mandato un saluto a Benedetto XVI che lo segue con le sue preghiere.
Il mal tempo ha fatto si che anche la Messa finale, domenica 28 luglio, si svolgerà a Copacabana, dopo un cambio di programma proprio dovuto alle piogge e al vento. Il grande spiazzo che era stato organizzato a Sepetiba, fuori città, è diventato un pantano a causa delle piogge e quasi inagibile il percorso di 12 chilometri a piedi che era stato previsto per i pellegrini. Alle ore 19 poi sempre della domenica è prevista la partenza in aereo per Roma dove il Pontefice arriverà nella tarda mattinata del 29 luglio, precisamente alle 11.30 all’aeroporto di Ciampino.
I lettori possono avvalersi dei due principali siti web che qui di seguito segnaliamo per tutte le maggiori informazioni e notizie sul viaggio del Papa in Brasile: http://www.vatican.va e http://www.rio2013.com.
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