Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login
  • Register

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
People
May 12, 2014
in
People
May 12, 2014
0

Diventare giornalista in America, a tutti i costi!

Natascia LorussobyNatascia Lorusso
Time: 6 mins read

“Nato a Perugia durante i mondiali dell’82, giusto in tempo per i festeggiamenti, non potevo che impiegare il mio tempo giocando a calcio e tifando il Perugia. A vent’anni avevo già un passato di bomber prolifico alle spalle e un futuro sulla fascia, o più spesso oltre la fascia, seduto in panchina. Fu così che dopo sanguinose battaglie con le squadre di Piccione, Bastardo, Casa del Diavolo e Colombella, un gomito lussato, una caviglia spaccata e quattro denti rotti, decisi di appendere le scarpette al chiodo e cominciare a fare il giornalista”.

Così Andrea Marinelli, 30 anni, si racconta nel suo blog (http://andreamarinelli.wordpress.com). Calciatore mancato è passato dal pallone alla penna, l’altra sua passione. Un amore che l’ha portato a New York. “Credo di avere sempre amato la scrittura. Leggevo molto fin da bambino, vengo da una famiglia d’insegnanti, e ho sempre avuto il desiderio di fare questo lavoro. Venendo dalla provincia, però, mi sembrava un desiderio irraggiungibile, almeno all’inizio. All’epoca non c’era internet e il mondo sembrava molto più distante”.

Invece ora si trova dall’altra parte dell’Oceano. Un luogo dove ha sempre sognato di vivere.

 

La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro. Leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare. Arthur Schopenhauer

La sua avventura newyorkese è iniziata dopo mesi di ricerca on line di un’opportunità. Ad aiutarlo anche la sua conoscenza dell’inglese. Giorno dopo giorno ha inviato centinaia di curriculum ovunque. Si può dire che in ogni parte del mondo qualcuno ha letto il suo curriculum povero di esperienze ma ricco di determinazione. Ad un certo punto ha visto una possibilità nella Big Apple. Non se l’è lasciata sfuggire, ha insistito fino allo sfinimento ed alla fine ha ottenuto uno stage gratuito in una redazione.

MarinelliI primi mesi sono stati difficili ma allo stesso tempo intensi e ricchi di esperienze che l’hanno aiutato a crescere e contare su stesso. Aveva pochissimi soldi e si doveva arrangiare per vivere. Sacrifici sopportabili se di mezzo c’è un sogno da realizzare. “Ricordo che un weekend mi era rimasto un solo dollaro, e non avevo neanche una casa dove dormire. Un’amica mi ha dato un materasso gonfiabile sul pavimento e del cibo per tre giorni. Poi ho dormito a lungo sul divano letto in salotto con un mio amico e la sua fidanzata, pagando un affitto bassissimo. Mi sono adattato per sopravvivere, ma ero motivato da tutto quello che mi circondava”.

 

“Ma come fai?” “Faccio!” “Si ma non è semplice… Ci vuole molta energia!” “Guarda che la vita ti da sempre ragione, sia credi di farcela, sia che credi di non farcela…” Anna Biason

Andrea è atterrato nella metropoli 5 anni fa anche se non era la sua prima opzione. Lui voleva vivere in America. In quale città, inizialmente, era un secondaria. Arriva dopo aver studiato Relazioni Internazionali nella sua città e alla Sorbonne di Parigi grazie all’Erasmus.

“Volevo venire in America, non necessariamente a New York, ma poi ho trovato uno stage qua e sono partito. Ovviamente New York era la città che avrei scelto fra tutte, ma ero pronto ad andare ovunque. Credo che il mio (scarno) curriculum fosse transitato sulle scrivanie di tutto il mondo. A un certo punto ho capito che a New York ci poteva essere una possibilità, e ho insistito. E alla fine, dopo qualche email e colloquio telefonico, sono partito senza neanche sapere dove avrei dormito la prima notte.”

Una volta oltreoceano l’energia della città lo ha conquistato definitivamente. In lui ardeva il desiderio di viverci il più a lungo possibile, ma pensava che non sarebbe stato possibile. Invece dopo neanche un mese ha capito che la redazione nella quale stava svolgendo lo stage lo avrebbe assunto così ha lavorato sodo affinché succedesse. E’ accaduto ed ha ottenuto il Visto ‘I’ dei media.

“Sono arrivato con il visto turistico per sei mesi. Ho sempre avuto paura dell’ambasciata americana, ma lo ottenni facilmente. Avevo portato una grandissima quantità di documenti, anche troppi, e mi concessero il visto. Poi ho avuto un J1 per quasi due anni, e alla fine – dopo aver fatto l’esame da giornalista – ho fatto il visto stampa”.

Per Andrea nella Big Apple ci sono molte opportunità, ma è anche un mercato estremamente saturo. “Non credo che in Italia sarei riuscito a diventare giornalista. Gran parte del merito è di Mario Platero, che mi ha dato una possibilità con America 24. E’ stato là che ho imparato a lavorare”. Ed ora scrive da New York per il Corriere della Sera, IL e Studio. Di tanto in tanto interviene a Radio3 mondo, Radio24 e Rsi, la radio della Svizzera italiana.Andrea

La sua giornata tipo è: sveglia presto, fra le 6 e le 7, per leggere i giornali e cercare notizie. “Lavorando per l’Italia la giornata comincia prestissimo: quando in America è mezzogiorno, in Italia è già tardi. Poi scrivo e generalmente nel tardo pomeriggio esco. La sera mangio quasi sempre fuori con amici, poi finisco in qualche bar a bere birra”.  Del suo lavoro ama la possibilità di raccontare storie, avere il privilegio di poter tempestare le persone di domande e viaggiare per lavoro. 

Ha tanti obiettivi. In primo luogo spera di diventare un giornalista sempre migliore

 

La ferma convinzione di riuscire è più importante di qualsiasi altra cosa. Abraham Lincoln

Finalmente Andrea faceva il lavoro che aveva sempre desiderato e si trovava dove voleva essere. Tanto da non sentire il cambiamento. O meglio, l’ha sentito in positivo. “La partenza non la ricordo. Arrivai pensando che dovevo trovare il modo di restare. I primi sei mesi sono stati incredibili, lavoravo moltissimo, uscivo tantissimo e non dormivo mai”. 

Non ha mai avuto ripensamenti o nostalgia di casa nonostante alcuni momenti di difficoltà. “La mia vita a New York è stata una sfida continua. Come per tutti. Diciamo che l’affitto è la sfida principale. I momenti peggiori sono stati dal punto di vista economico, ma quando ti ritrovi a dover sopravvivere in una metropoli cara come New York con un pugno di dollari in tasca cresci, e hai meno paura del mondo”. Di fronte a questi momenti non poteva far altro che riuscire a superarli. Il suo obiettivo era restare, arrendersi non era una parola del suo vocabolario. Inoltre essendo un’inguaribile ottimista, per lui ogni problema aveva una soluzione. Ogni difficoltà sarebbe stata superata.

“New York mi ha cresciuto, mi ha reso una persona più determinata, mi ha insegnato a vivere e a lavorare. Mi ha tolto il me stesso che non volevo più essere. Sicuramente mi ha cambiato”.

"Ci sono sempre due scelte nella vita: accettare le condizioni in cui viviamo o assumersi la responsabilità di cambiarle" Denis Waitley 

Di New York, Andrea, ama tutto “Mi piace l’ambiente che mi circonda, mi piace l’energia che sento attorno e la sensazione di non aver mai abbastanza tempo per fare tutto. Chi vive qui crede che sia impossibile vivere altrove e si domanda come una persona non voglia per lo meno provare a viverci, soprattutto fra i venti e i trent’anni. New York, a quell’età, è la capitale dell’universo”.

Uno dei momenti più belli che ha vissuto a New York è stato il giorno che gli è arrivata in redazione la prima copia del suo libro (L’ospite) che racconta il lungo cammino per le strade d’America di un giovane giornalista squattrinato. Viaggiando fra pullman e autostop finisce a dormire sui divani di ospiti generosi e bizzarri. Saranno le loro impressioni e le scelte che faranno a decidere le elezioni presidenziali americane del 2012. Un’avventura che corre dalle praterie ghiacciate dell’Iowa di inizio gennaio alla calda primavera di New Orleans, attraverso primarie, comizi, stazioni, bar, casinò, articoli di giornale e cappelle matrimoniali. E soprattutto grazie all'aiuto di un centinaio di persone e di un crowdfunding. “Ricevere la copia del mio libro è stata un’emozione bellissima”.

Il suo sogno? Top secret.

“Il sogno non si può rivelare, ma ovviamente spero di realizzarlo!”

 

 

 

Lifejournalistblog.com

Share on FacebookShare on Twitter
Natascia Lorusso

Natascia Lorusso

DELLO STESSO AUTORE

Intervista a Francesco Molteni, l’uomo che vuole immortalare il mondo

byNatascia Lorusso

Partire per ritrovarsi

byNatascia Lorusso

A PROPOSITO DI...

Tags: cercare lavorogiornalismogiornalistitrasferirsi a New York
Previous Post

Spaghetti Story, il film a budget zero che sbarcò a Los Angeles

Next Post

L’aggravarsi delle crisi nel mondo e i poteri dell’ONU

Discussion about this post

DELLO STESSO AUTORE

Diventare giornalista in America, a tutti i costi!

byNatascia Lorusso

A NY sulla cresta delle bollicine di prosecco

byNatascia Lorusso

Latest News

Addio ad Alleva Dairy, l’Iconica Bottega Italiana a New York

Addio ad Alleva Dairy, l’Iconica Bottega Italiana a New York

byMaria Sole Campinoti
Biden a New York: dalla Casa Bianca $300 milioni per un tunnel sotto l’Hudson

Biden si rimette in marcia: prima tappa in Wisconsin per lavorare sul futuro

byMassimo Jaus

New York

Addio ad Alleva Dairy, l’Iconica Bottega Italiana a New York

Addio ad Alleva Dairy, l’Iconica Bottega Italiana a New York

byMaria Sole Campinoti
Il sindaco di New York prepara allo scontro col Madison Square Garden

Il sindaco di New York prepara allo scontro col Madison Square Garden

byPaolo Cordova

Italiany

La crisi dell’istruzione nel mondo: 2/3 dei bambini non capiscono cosa leggono

Master Fondazione Italia-Usa: altre 200 borse di studio “Next Generation”

byLa Voce di New York
World Pasta Day: negli USA sempre più Made in Italy grazie all’ICE

World Pasta Day: negli USA sempre più Made in Italy grazie all’ICE

byNicola Corradi
Next Post
Foto: Sara Prestianni per Storie migranti

Il business dei migranti

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro

  • New York
    • Eventi
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Expat
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 - 2022
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017

No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Elezioni 2022
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Speciale Venezia
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In
By clicking on "Create my account" or by registering, you accept the and the .

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?