Settimana scorsa il Sindaco di New York, Bill de Blasio, annunciava che la metropoli sarebbe ritornata alla normalità dal primo di luglio.
Oggi il Governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, anticipa al 17 maggio l’alleggerimento di molte restrizioni adottate per contrastare la pandemia.
Il motivo è sempre lo stesso: le vaccinazioni proseguono meglio del previsto, e si può riaprire. “La ripresa dal Covid è fatta di due parti. Gestire il Covid: precauzioni, vaccinazioni, eccetera. E riaprire. Due direttrici contemporaneamente in equilibrio”, dichiara Cuomo durante la conferenza stampa. E aggiunge: “Come si fa? Bisogna seguire la scienza e i dati. Si lascia da parte la politica, che ha guidato la risposta al Covid l’anno scorso”.
E i dati sono rincuoranti. Il tasso di positività (il numero dei nuovi positivi da Covid-19) è diminuito del 50% nell’ultimo mese. Nello stesso periodo, le ospedalizzazioni sono scese del 30%. E le vaccinazioni registrano un’impennata: 9 milioni di newyorchesi hanno ricevuto la prima dose, 7 milioni sono completamente vaccinati. “Secondo la CDC, lo Stato di New York ha il numero più alto di adulti completamente vaccinati comparato con quello di qualsiasi altro grande stato”, sostiene il governatore.
Da mercoledì 19 maggio verranno eliminati i limiti di capienza per l’occupazione di negozi di vendita al dettaglio, servizi alimentari, palestre e centri benessere, parrucchieri e barbieri, spazi di divertimento e intrattenimento per famiglie. E poi musei, teatri, e Broadway. Ma rimane l’obbligo di mantenere il distanziamento sociale di 6 feet (2 metri circa).
Anche la metropolitana di NYC – il cui funzionamento era stato sospeso nelle ore notturne a partire dal 6 maggio 2020 – ritornerà a funzionare 24/24.
Le disposizioni non valgono solo per l’Empire State. Anche New Jersey e Connecticut le adotteranno. È la logica del Tri-State, ovvero quella per cui le norme di maggiore impatto sui cittadini – che risiedono nell’area metropolitana – vengono prese di concerto tra i governatori dei tre stati in ragione della loro vicinanza.
“Lo abbiamo fatto nel modo giusto – dice Phil Murphy, governatore del New Jersey – in collaborazione con i nostri stati vicini di New York e Connecticut, e permettendo ai dati, alla scienza e alla salute pubblica di guidare il processo decisionale”.
E Ned Lamont, governatore del Connecticut, sottolinea: “Siamo stati in grado di annunciare l’eliminazione delle restrizioni per via della distribuzione di vaccini di cui stanno beneficiando tutti i residenti del Connecticut e i nostri vicini di New York e New Jersey”.
Nella sua conferenza stampa, il governatore ribadisce più volte che le nuove regole devono essere prese in collaborazione con gli altri governi amministrativi. Forse un pò per ammonire il sindaco de Blasio, ricordandogli che non si possono prendere decisioni importanti senza confrontarsi.
I due non sono mai andati molto d’accordo. Soprattutto nell’ultimo periodo, in cui Cuomo era in balia di una serie dopo l’altra di scandali (amministrativi e sessuali), e sembrava aver perso un pò le redini. Con l’annuncio di un ritorno alla normalità “anticipato”, Cuomo cerca di recuperare il terreno perso. Ritornando ad assumere il ruolo di “papà di New York”, e facendo passare de Blasio per il ragazzaccio disubbidiente.
Ma quelli tra de Blasio e Cuomo sono un pò i canti del cigno. Per entrambi si avvicina sempre di più la fine del mandato. Quello del sindaco scadrà quest’anno (le elezioni comunali si terranno il 2 novembre 2021). Mentre il mandato del governatore scadrà l’anno prossimo (le elezioni dello stato si terranno l’8 novembre 2022).
Tuttavia, non è da escludere che Cuomo voglia proseguire la sua carriera politica. Magari presentandosi come candidato alle prossime elezioni presidenziali del 2024.
Dando un’occhiata al passato, si trova un noto precedente. Tra il 1929 e il 1932, la carica di governatore di New York era stata ricoperta da Franklyn D. Roosevelt, che subito dopo venne elettro presidente, rimanendo in carica per 12 anni (1933-1945).
Cuomo è un pò più vecchio (63). Mentre Roosevelt era più giovane al termine del suo mandato da governatore (50). Ma è anche vero che il mito del “nuovo che avanza” è saltato con gli ultimi due presidenti (Trump, 74. Biden, 78).
Nonostante l’età e gli scandali, Cuomo avrà ancora voglia di diventare il papà dell’America (nonché primo presidente Italo-Americano della storia degli Stati Uniti)?