Dopo le accuse di molestie, spuntate come funghi negli ultimi giorni, Andrew Cuomo ha finalmente replicato. La CNN, pubblicando un’indiscrezione, aveva dato per certo che quella convocata dal governatore sarebbe stata la sua ultima conferenza stampa, in cui avrebbe rassegnato le dimissioni.

Invece no, nessun passo indietro. Per Cuomo, il momento di abbandonare la scrivania che occupa ininterrottamente dal 2011, sembra non essere ancora arrivato. Ad arrivare sono però delle scuse e una giustificazione: quella di aver agito senza accorgersi di aver messo qualcuno a disagio. “Non ho mai toccato nessuno in modo inappropriato – ha detto – e pensavo di non mettere nessuno in difficoltà con i mei comportamenti”.
Un mea culpa a mezza bocca, in cui si scusa per un’azione che crede di non aver commesso. Sembrerebbe un controsenso, ma Cuomo nel suo discorso ha più volte sottolineato di essere stato mal interpretato. Racconta di sentirsi male per le accuse che gli sono rivolte, di provare un grande imbarazzo, ma di non aver intenzione di esprimersi pubblicamente fino al momento in cui non si sarà conclusa l’indagine indipendente invocata a inizio settimana.
“È il mio modo abituale di salutare”, ha continuato Cuomo, che ha ricordato l’esistenza di centinaia di foto che lo ritraggono in atteggiamenti espansivi con uomini, donne e bambini. Cita poi il padre Mario Cuomo, governatore dello Stato di New York dal 1983 al 1994, confessando di aver ereditato da lui il suo modo di fare.

“Sono il governatore e il mio obiettivo è che le persone, quando parlano con me, si sentano a proprio agio”. Esattamente ciò che non è successo con le donne che lo hanno accusato. Ammette però che, più che l’intenzione, a importare siano i fatti. E ad accertarli sarà la procura. E ha quindi esortato i cittadini a non prendere posizione fin quando non sono completate le indagini indipendenti.
Di certo, con gli anni è cambiato il mondo ed è cambiata la sensibilità delle persone. Ciò che, agli inizi della carriera di Cuomo, sarebbe stato considerato accettabile, oggi non lo è più. Soprattutto in materia di rispetto delle donne e in un Paese come gli USA, dove, dopo l’enorme clamore mediatico avuto dal movimento MeeToo, ogni azione fuori posto viene condannata con forza e punita in modo estremamente severo.
In ogni caso, il governatore non ci pensa nemmeno ad abbandonare il suo ruolo. Vuole continuare a lavorare per portare a termine i progetti già iniziati e permettere a New York di uscire dalla pandemia. La stessa pandemia che, lo scorso anno, gli ha permesso di diventare una delle figure più popolari degli Stati Uniti. “Diventerò migliore grazie a questa situazione difficile” e mentre lo dice scandisce lentamente ogni singola parola. Sa che ogni sillaba pronunciata verrà analizzata dai giornalisti di tutto il mondo e non può dunque permettersi di pronunciare qualcosa di ambiguo.
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