Dopo quattro anni da Ambasciatore, rappresentando lo Stato italiano nel Regno di Thailandia, di Cambogia e nella Repubblica Popolare Democratica del Laos, oggi tutti quanti lo chiamano “Direttore”.
Lorenzo Galanti, entrato in carriera diplomatica nel 1993 e assegnato negli anni anche alle sedi di Siria, Senegal e Stati Uniti, dall’estate del 2023 è infatti Direttore Generale dell’ICE, l’Istituto di Commercio Estero che dal 2020 opera sotto l’indirizzo e la vigilanza del Ministero degli affari esteri.
Direttore Galanti, quali sono le iniziative che l’ICE sta adottando per agevolare l’accesso delle PMI italiane ai mercati esteri, considerando le problematiche logistiche e normative?
“Viviamo in una fase storica nella quale esportare, per molte aziende, è indispensabile, ma al tempo stesso è diventato più difficile per via di un contesto internazionale segnato da crisi e incertezze, che rende il ruolo delle istituzioni a sostegno delle imprese esportatrici sempre più rilevante. Un ruolo che si declina in maniera diversa in base ai mercati e ai settori. I servizi che ICE mette a disposizione delle PMI sono numerosi e vanno dall’organizzazione di incontri B2B con operatori esteri, alla partecipazione alle principali fiere nel mondo, ai servizi di informazione e orientamento ai mercati, agli studi, ricerche e statistiche settoriali, alla formazione specialistica, bonus per progetti di digitalizzazione, accompagnamento sulle piattaforme di e-commerce, sugli scaffali della grande distribuzione organizzata, fino alle consulenze su misura per le aziende.
Un po’ di numeri: abbiamo organizzato lo scorso anno 266 padiglioni nazionali in Fiere estere, per un totale di 6.000 aziende partecipanti, 62 Accordi di e-commerce in 34 paesi, 145 accordi di promozione della GDO in 40 mercati). Nel contesto attuale, e probabilmente in misura sempre maggiore in futuro, dato il contesto di de-globalizzazione le problematiche logistiche e normative sono sempre più determinanti. ICE offre un servizio di informazioni doganali, fiscali, legali e valutarie tramite gli uffici della rete estera che forniscono – gratuitamente – indicazioni sulla normativa e altri aspetti dei singoli mercati.
Abbiamo inoltre appositi Desk Assistenza e Tutela della Proprietà Intellettuale e Ostacoli al commercio, operativi in alcuni specifici Paesi individuati sulla base della rilevanza commerciale del mercato, della difficoltà di accesso e della diffusione del fenomeno della contraffazione. Ricordo anche l’attività del Desk Normative tecniche di Bruxelles, che assiste le imprese italiane sulla corretta interpretazione della normativa dell’Unione Europea, anche tramite l’assistenza di qualificati studi legali specializzati in materia”.
Quali sono le partnership che l’ICE sfrutta per diffondere la presenza dell’export italiano all’estero?
“L’Agenzia ICE, in stretto raccordo con il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e con la regia del Vice Presidente del Consiglio e Ministro Antonio Tajani, ha collaborato con i diversi attori del Sistema Italia, come le Regioni, gli Enti che supportano le imprese in termini finanziari e assicurativi, come Sace, Simest, CDP, e molti altri soggetti. Fra le iniziative che ICE realizza in partnership con le Regioni ricordo il Progetto Export Flying Desk, attivato ad ottobre 2019 e che ha permesso di dare informazioni di primo orientamento a 6.270 aziende, per un totale di 6.606 incontri.
È un’iniziativa che prevede appuntamenti settimanali di esperti ICE con le aziende sul territorio, in presenza o da remoto. I nostri funzionari forniscono informazioni di primo orientamento, assistenza personalizzata ed indicazioni sui servizi per le aziende che intendono muovere i primi passi nei mercati esteri o rafforzare la loro presenza laddove sono già presenti. Numerose sono inoltre le intese con partner esteri, che aprono la strada alla collaborazione, anche per progetti specifici, tematici o settoriali. Tra questi figurano gli accordi con le realtà della grande distribuzione organizzata estera per promuovere la presenza del Made in Italia sugli scaffali e l’ingresso di nuovi fornitori italiani”.
In che modo l’ICE sta supportando le imprese italiane nell’adattare i loro prodotti e servizi alle specifiche esigenze dei diversi mercati esteri?
“Punto di riferimento dell’attività è l’intera la rete degli Uffici all’estero. L’Agenzia ha la Sede centrale a Roma, un Ufficio a Milano e una rete di 87 unità operative all’estero, che offrono, come dicevo, una gran varietà di servizi, e lavorano in raccordo con le nostre Ambasciate e i Consolati. Dal 2022, di concerto con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, è stato attuato un piano di rafforzamento della rete estera ICE per garantire una più estesa e capillare presenza a supporto delle imprese italiane in relazione alle varie opportunità economico-commerciali.
Il piano ha consentito l’apertura di 5 nuovi uffici con particolare attenzione all’Africa dove abbiamo aperto tre sedi nel 2023 (Dakar, Nairobi, Lagos), e 7 osservatori economici (Camerun, Costa d’Avorio, Repubblica democratica del Congo, Tanzania, Uganda, Zimbabwe, Zambia). Una rete che risponde al crescente interesse delle nostre imprese per il continente africano e che sarà funzionale all’attuazione del Piano Mattei per l’Africa. Abbiamo riorganizzato internamente l’assetto dell’ICE per rendere i processi più snelli e con il Presidente di ICE, Matteo Zoppas, stiamo lavorando sull’innovazione dei servizi“.
Quali sono i dati dell’export e i settori trainanti?
“Guardiamo prima al quadro d’insieme. Nel 2023 l’Italia ha esportato beni per 626 miliardi di euro, con una sostanziale stazionarietà dell’export in valore (+1,3% al netto dell’energia) rispetto al dato record dell’anno precedente, che riflette una crescita dei valori medi unitari (+5,3%) e una riduzione, di analoga entità, dei volumi (-5,1%). Il dato è una sintesi di tendenze opposte per le due aree del mondo: l’Unione europea, dove registriamo una diminuzione del 2,3%, e i Paesi extra-Ue che segnano invece un +2,5%.
Si conferma di grandissima importanza il mercato statunitense, che rappresenta il primo mercato per ICE in termini di attività promozionali. Per quanto riguarda i settori, nel 2023, come ci conferma l’ISTAT, sono cresciute le vendite di beni strumentali (+8,4%) e beni di consumo (+2,7%) mentre si sono ridotte quelle di beni intermedi (-6,7%) ed energia (-25,7%). In sostanza ha tenuto il comparto dei macchinari e dei settori tradizionali dell’export italiano, mentre registriamo maggiori difficoltà nella partecipazione alle catene globali del valore, dove sono in atto importanti trasformazioni. I dati dell’import sono pari 592 miliardi di euro con una flessione in valore del 10,4%, un calo dovuto ai minori acquisti di energia e beni intermedi. Il dato che riflette una crescita dei valori medi unitari (che aumentano del 5,3%) e una riduzione dei volumi (a -5,1%), ed è la sintesi di tendenze opposte che si verificano in due aree”.
Quali sono le nuove iniziative di formazione e supporto che l’ICE offre alle imprese italiane per migliorare le loro competenze nel commercio internazionale e nell’espansione globale?
“La formazione, una delle tradizionali attività di ICE, si è arricchita di nuove iniziative. Nel corso del 2023 sono state oltre 60 iniziative rivolte ad imprese, giovani laureati e operatori stranieri, per un totale di 45.300 ore formative dedicate a oltre 4.100 aziende italiane. Fra le altre, consideriamo Innovazione per esportare, un corso che prevede attività d’aula e coaching, volto ad analizzare le tematiche relative alla proprietà intellettuale e dunque alle opportunità di ampliare le azioni finalizzate a proteggere i marchi e i brevetti nelle azioni di internazionalizzazione.
Il corso è rivolto prevalentemente alle micro e PMI italiane, che rappresentano una realtà predominante del nostro sistema imprenditoriale e che spesso traggono beneficio da un sostegno formativo prima di affrontare i mercati esteri. Per le aziende in possesso dei requisiti idonei per accedere alle gare d’appalto internazionali, è stato ideato il programma Tender Lab – In Gara con Noi che consiste in un percorso di formazione e di accompagnamento sulle gare di appalto internazionali. La DEA-Digital Export Academy è poi un progetto di alta formazione sugli strumenti digitali per l’export, mentre l’Africa Business Lab / Direzione Africa è un corso articolato in 3 fasi, con formazione in aula, coaching e study tour presso le fiere Macfrut e SMAU, realizzato in collaborazione con SACE e Confindustria Assafrica, rivolto alle aziende italiane interessate a conoscere le opportunità offerte dai mercati africani.
Nel corso del 2024 il progetto continuerà sotto la denominazione Direzione Africa che prevede webinar di approfondimento su specifici settori merceologici e altre tematiche d’interesse quali, a titolo di esempio, l’imprenditoria femminile. Inoltre, Train2Markets, strumento di formazione e-learning tramite una specifica piattaforma che offre un catalogo di contenuti formativi online sempre accessibile, a costo zero e in continuo aggiornamento sulle tematiche dell’internazionalizzazione. Ci sono studi, anche sostenuti da noi, che attestano che le imprese digitalizzate esportano di più e meglio. Per questo ICE prevede di incrementare i corsi formativi digital oriented, oltre ad offrire tramite Invitalia un bonus per piano di digitalizzazione in azienda, il Bonus export digitale plus. Di grande rilevanza, infine, sono anche i corsi di approfondimento sulle tematiche doganali, che oggi più che mai rappresentano una chiave indispensabile per accedere all’estero e consentire l’espansione globale di un’impresa”.