Il governatore Andrew Cuomo lunedì ha rifiutato di consentire a New York City di chiudere attività commerciali non essenziali in nove focolai a Brooklyn e nel Queens dove il coronavirus è aumentato, ostacolando il piano annunciato il giorno prima dal sindaco Bill de Blasio. Proprio ieri, infatti, il sindaco Bill de Blasio, a fronte di un tasso di positività al COVID-19 di oltre il 3% in vari quartieri di NYC, aveva proposto tali chiusure. L’aumento dei contagi a New York City arriva in un momento nero per gli Stati Uniti: hanno superato i 208.000 morti ed il presidente Trump è malato con il COVID-19.
La posizione del governatore, comunicata oggi in una conferenza stampa, ha creato maggiore confusione su come le autorità intendano affrontare i primi segni di una seconda ondata del virus in quello che in passato è stato il suo epicentro. Il governatore Cuomo, un democratico al terzo mandato, ha però accelerato il piano per chiudere le scuole nelle aree colpite, spostando la data di chiusura di un giorno, a martedì.
L’annuncio del governatore sembra quindi essere l’ennesima manifestazione della sua lunga faida con Bill de Blasio. Il signor Cuomo ha spesso dubitato o annullato idee o provvedimenti del sindaco, anche lui un democratico, durante i loro mandati. Ed infatti, il governatore ha anche annunciato che lo stato avrebbe assunto la supervisione sull’obbligo di indossare la mascherina e delle regole di distanziamento sociale nei cluster dei focolai, presumibilmente incaricando la polizia di stato degli ufficiali del dipartimento di polizia di New York. “Il governo locale dovrà fornirci personale”, ha detto il governatore.
Cuomo ha detto che il problema principale delle giurisdizioni locali è che non stanno imponendo il rispetto delle regole. “Dare ultimatum e avvertimenti non è lo stesso che imporre le regole,” ha detto Cuomo. “Dire ‘metti la mascherina o ti faccio una multa’ non è rinforzo delle regole, o dire ad un negoziante che ha troppe persone nel suo negozio… Queste cose le sappiamo già; siamo oltre le regole.”
Ha fatto l’esempio di bar e ristoranti, ricordando che ogni settimana aveva fatto presente che erano in corso assembramenti fuori dai bar. “Allora ho detto, va bene, dimenticatevene, ci penserà lo Stato a controllare i bar e ristoranti,” ha detto Cuomo. “E da allora la gente rispetta le normative di distanziamento sociale. Perchè? Perchè altrimenti i ristoratori perdono la licenza.”
Cuomo ha poi fatto un elenco dei posti dove maggiormente avvengono i contagi nella città di New York: nelle scuole, ai ritrovamenti religiosi (in particolare le comunità ebree ortodosse hanno visto un incremento esponenziale di contagi), ed a seguire gli spazi pubblici e i negozi. E, ripete Cuomo, “la chiave per fermare i contagi in tutte queste aree è l’enforcement, il rinforzo delle regole.”
Proprio ieri, infatti, su Twitter, Cuomo aveva criticato le amministrazioni locali, quindi indirettamente anche Bill De Blasio, affermando che a fallire siano le singole giurisdizioni, e che quindi lo stato sarebbe subentrato per ripristinare ordine. Gli occhi rimangono puntati su New York City, che dopo mesi di sofferenze all’inizio della pandemia, mesi in cui era l’epicentro negli Stati Uniti, ora cerca di tenersi al riparo da una seconda ondata, specialmente con l’arrivo del freddo e dell’influenza.