“Benvenuti a Gracie Mansion, questa è la Casa del Popolo”. Sono le parole di benvenuto del sindaco di New York, Bill de Blasio nel discorso che ha tenuto durante l’Italian Heritage Day. Una festa nel Campidoglio newyorchese dove i padroni di casa, il sindaco e la moglie Chirlane, hanno accolto gli ospiti rendendo omaggio alla tradizione italiana.
De Blasio non entra nella polemica che lo ha visto come protagonista degli ultimi fatti di cronaca legati alle celebrazioni del Columbus Day, evita di nominare Cristoforo Colombo e rende omaggio agli immigrati italo-americani che hanno dato un forte contributo e un imprinting sostanziale a questo paese. “Sono stati i nostri nonni, i nostri bisnonni, con i loro sacrifici a fare di questo paese un grande paese”, ha detto de Blasio. “Hanno lasciato la loro terra, subíto discriminazioni perché sapevano che i loro sacrifici non sarebbero stati inutili”.
Sceglie Fiorello La Guardia, primo cittadino di origine italiana ad essere stato eletto sindaco di New York, come simbolo del successo della storia della migrazione e dell’italianità di cui essere orgogliosi. Nessun riferimento, neppure minimo, al navigatore genovese, alle polemiche sulla celebrazione del Columbus Day e al dibattito sulla rimozione o meno dei simboli legati a questa festività.
Si celebra l’italia a Gracie Mansion, si celebra l’orgolio italo-americano come simbolo di riscatto di un popolo che ha sofferto nel lasciare il proprio paese per dare un futuro alle successive generazioni. E nel ricordare questo sacrificio, il primo cittadino newyorchese, ha condiviso la storia personale della sua famiglia.
Ha ricordato la zia Iole, scomparsa da poco, e le discriminazioni subite: “Quando mia zia Iole tornava a casa piangendo perché insultata come italiana, il padre le ricordava tanti motivi per cui cui essere orgogliosi: dall’impero romano all’arte, la musica, la scienza. L’impronta che hanno dato gli italiani a questa città è veramente forte, e noi dobbiamo esserne sempre orgogliosi”.
L’amore per l’Italia è una passione condivisa da tutta la famiglia de Blasio. A cominciare dalla moglie Chirlane, che ha ricordato i suoi viaggi nel Belpaese, la passione per la lingua e il cibo italiano. “Quando era arrivato il momento di scegliere i nomi per i nostri figli, non abbiamo avuto alcun dubbio: Dante e Chiara”, ha ricordato de Blasio.

Diverso il tono e il contenuto dell’ambasciatore italiano negli Stati Uniti, Armando Varricchio, nel discorso che ha seguito quello del primo cittadino newyorchese. Nel ricordare l’importanza dell’Italia e dell’italianità in una città come New York, Varricchio ha reso omaggio alle nuove generazioni protagonisti della nuova emigazione: “Ancora oggi, si fanno portatori di una grande cultura che continua ad arricchire l’America”.
Senza esitare, Varricchio ricorda che Ottobre è il mese dedicato alla cultura italiana e il mese in cui si celebra Cristoforo Colombo: “Ricordiamoci che in questo mese si celebra Colombo, dobbiamo essere orgogliosi di lui. Il suo merito più grande è stato quello, non di aver scoperto l’America, ma di aver connesso due mondi”.
L’amore per l’Italia passa anche dal cibo a casa de Blasio. Per questo i coinquilini di Gracie Mansion, hanno scelto Paola Aranci, giovane romana, come executive chef. E’ lei a curare ogni giorno il menu di Bill e Chirlane, organizzare i grandi eventi.
Un lavoro che comprende anche l’aspetto nutrizionale dell’alimentazione dei coniugi. E’ lei ad aver conquistato il sindaco con gli spaghetti all’amatriciana serviti durante il terzo e ultimo colloquio, prima dell’assunzione.

Il piatto preferito di Bill? La parmigiana che gli ricorda quella della nonna, la focaccia genovese, il babà, la pizza. Chirlane predilige il salmone, farine integrali, frutta e verdura. Entrambi sono molto salutisti ed evitano di sprecare il cibo.
Paola, che da poco ha compiuto quarant’anni, è arrivata a New York due anni fa, dopo aver trascorso 15 anni in California dove ha portato l’italianità del cibo nelle ville dei vip americani e nel famoso Arnoldis Cafè di Santa Barbara. Formazione classica, prima l’istituto alberghiero a Fiuggi poi la scuola culinaria dell’Università di Madrid, esordisce con la pasticceria come assistente del Maestro pasticciere Giovanni Marvaldi al St. Regis Gran Hotel di Roma e non salta nessuna stagione estiva nelle cucine di hotel e ristoranti.
Lunga gavetta fatta di rinunce e sacrifici. Per un anno è anche l’executive chef della società sportiva Lazio: “Mi occupavo di seguire la dieta dei giocatori e di organizzare i catering durante gli eventi. Un’esperienza che mi ha formato moltissimo su molti livelli”. Poi la svolta e la decisione di partire a 27 anni per la California.
“A Casa de Blasio si mangia italiano, si mangia il buon cibo, dice Paola. Materie prime di qualità, cucina italiana leggera, tradizionale e moderna, come quella della mia nonna e della mia mamma, entrambe per me un punto di riferimento umano e culinario”.
Altra passione di de Blasio è quella per i famosi panini di Carmelo Pisillo, da quattro anni circa nel cuore di Wall Street con la sua paninoteca, tra le mete preferite dl sindaco di New York. “Ho avuto l’occasione di incontrare il sindaco a Gracie Mansion e di riempirgli le tasche con i miei biglietti da visita”, dice Carmelo Pisillo. “Fino a quando per curiosità il sindaco mi viene a trovare in panineria e scopre che il paese di mia moglie, Sant’Agata dei Goti è anche quello di suo nonno Giovanni”.
Ed è subito amore. Carmelo, campano di Benevento, ha subito reso omaggio alle origini del sindaco con un panino speciale ribattezzato Sant’Agata: Mortadella con pistacchio, Mozzarella Fior di Latte,Pomodoro Fresco,Rucola e olio extra vergine di olive. A rendere popolare questa paninoteca, affiancata da un bar che ha l’aria di un tipico bar italiano, dove si serve un ottimo caffè napoletano, è la scelta di ingredienti italiani e del pane fresco italiano, fatto arrivare dai panifici della città: “I nostri non sono panini americani, dice Carmelo, ma preparati rigorosamente con pane di tradizione italiana e condimenti italiani freschi e di grande qualità”.
Un’atmosfera di festa , quella che si respirava a Gracie Mansion, dove italiani e italo-americani hanno ritrovato insieme l’orgoglio e la storia di un popolo che ha fatto dell’america un grande paese. “Hanno provato a toglierci l’orgoglio italiano- ha detto de Blasio- ma noi abbiamo lottato per difenderlo. Restano ancora degli stereotipi diffusi dai media ma rimaniamo un grande paese con una grande cultura”.
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