Il 28 maggio 2017 Francesco Totti dava l’addio al calcio. Presto saranno quattro anni che uno dei più grandi giocatori italiani di sempre, Campione del Mondo e Scarpa d’Oro, non calca più i nostri campi di gioco e molti ne sentono ancora la mancanza. Per fortuna alleviata, prima dal documentario Mi chiamo Francesco Totti di Alex Infascelli presentato alla scorsa Festa di Roma e oggi dalla serie televisiva Speravo de mori’ prima appena presentata dal regista Luca Ribuoli e il suo cast, composto tra gli altri da Pietro Castellitto (Totti), Greta Scarano (Ilary Blasi), Gian Marco Tognazzi (Luciano Spalletti), Monica Guerritore e Giorgio Colangeli (la mamma e il papà di Francesco).
Basata sul libro “Un capitano” dello stesso Francesco Totti e Paolo Condò, la dramedy in sei episodi – disponibile dal 19 marzo su Sky Atlantic, e in streaming su NOW – racconta l’ultimo anno e mezzo di carriera del leggendario ex capitano giallorosso tra presente e passato, pubblico e privato. Diciotto mesi tra il ritorno di Luciano Spalletti sulla panchina della Roma al più struggente addio al pallone della storia. Una guerra, con il tempo e con l’allenatore, alla quale hanno assistito milioni di tifosi e che fa da spina dorsale a una vicenda nella quale si intrecciano epica sportiva e commedia, e che vedremo ricostruita anche attraverso le immagini d’archivio dei momenti più esaltanti della sua carriera.

A essere ricostruita, e in parte immaginata, sarà anche la vita privata dell’uomo, un personaggio coraggioso e semplice, autoironico e romanissimo, legato da sempre alla sua città e al calcio. Che ci ha tenuto a partecipare alla produzione, seguendone le diverse fasi, e a ringraziare personalmente tutti quanti vi fossero stati coinvolti: “Volevo ringraziare tutti i ragazzi che hanno partecipato a questa serie, – ha dichiarato Totti, – ma su tutti, Pietro. Ha cercato in tutto e per tutto di rappresentarmi come sono realmente. Ho visto delle cose che non conoscevo del mio carattere o del mio essere quotidiano”.
La speranza di tutti è quella di “aprire un filone”, come dichiara l’Executive Vice President Programming di Sky Italia Nicola Maccanico dopo aver parlato della sfida affrontata: “il campione lo conosciamo tutti, lo abbiamo vissuto, esaltato o combattuto tutti. Ma l’aspetto più privato della sua vita era quello che era meno evidente. E altrettanto interessante. Come la scelta di trattarlo con un tono più pop, di raccontare un momento triste con leggerezza”. La stessa che Francesco Totti mette in tutto quello che fa, come conferma il regista: “è una sua dote fondamentale e anche io ho scelto di divertirmi, e di giocare. Certo, non potevamo fare a meno del racconto epico, che fa parte della sua vita, ma è stato importante trovare la giusta sintesi”. “Quel che mi ha impressionato – continua Ribuoli – è come Francesco riesca sempre a farti sentire a tuo agio. Ha un carisma incredibile, tutto quel che fa e che dice ti mette a tuo agio”.

“Quando convivi tanto con un idolo, presumi di conoscerlo – aggiunge Pietro Castellitto, romanista da sempre. – Alcune cose me le aspettavo, ma ho trovato un Totti incredibilmente loquace, consapevole di quel che rappresenta per gli altri, del mito che è. Una icona assoluta, un prototipo di sportivo al quale tutti han voluto bene e con il quale tutti, anche i tifosi di altre squadre o chi non lo aveva seguito prima, potranno riconoscersi”.
La conferma arriva proprio dalla sua ‘Ilary’: “Non sono una grandissima tifosa, ma son molto sportiva – interviene la Scarano. – Ho sentito moltissimo l’emozione di quel commiato così struggente. Con Pietro abbiamo cercato di raccontare il rapporto tra Ilary Blasi e Francesco Totti, così solido nonostante tutte le difficolta di una relazione lunga, e pubblica. Abbiamo tentato di raccontare un grande amore, che mi piace immaginare simile – anche se diverso – a quello di Totti per la Roma”. “Sono figure pubbliche, icone, ma nella loro vita privata io ho trovato una grande normalità – continua, parlando del suo personaggio. – Ilary è una figura universale, nel suo essere moglie e madre, una donna che resta accanto al suo uomo, senza paura di dire quello che pensa. Secondo me la forza della loro relazione è proprio che all’interno delle mura domestiche, nel loro rapporto, son rimaste due persone normali che si son dette la verità e han resistito a molte avversità”.

“Sono una coppia molto ironica, che si prende costantemente in giro”, chiosa Greta Scarano, che ricordando il momento in cui si è ritrovata con gli stessi interessati alla prima proiezione della serie rivela: “avevo un po’ di ansia, ma è svanita anche grazie a Francesco, che ha iniziato a scherzare sul fatto di volersi sedere tra le due Ilary, era molto divertito dalla nostra presenza, che li avevamo rappresentati”. Non il solo momento di tensione per l’attrice romana, che svela: “oggi ne sorrido, ma nella quarta puntata c’è una scena in cui Totti vede Ilary la prima volta, in un video di quando faceva la letterina. Io son entrata nel panico. Non sono una ballerina, e poteva essere un’arma a doppio taglio, per il costume succinto e le tante prove che ho dovuto fare. Tutta fatica inutile, visto che alla fine sullo schermo si risolve tutto in pochi fotogrammi. Ma meglio così!”.
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