A New York era impossibile riposare, fermarsi troppo a lungo. Bisognava correre, inseguire sia i taxi che le occasioni. Il lockdown ha costretto i newyorkesi (e non solo) a chiudersi in casa e tanti hanno pensato che quello fosse il momento adatto per riprendere un libro che avevano abbandonato o leggere quel grande classico che avevano lasciato impolverare nella libreria, oppure non perdersi le ultime novità usando il proprio ereader. E così la città degli scrittori si è trasformata in quella dei lettori.
New York ospita scrittori da sempre. È la città di Walt Whitman che fece stampare la prima edizione di Foglie d’erba in una tipografia di Brooklyn Heights. Quella di Hemingway che non ancora quarantenne schiaffeggiò Max Eastman, penna del New Republic, per avergli criticato il suo romanzo Morte nel pomeriggio. È la città dove si sposarono Zelda Sayre e Francis Scott Fitzgerald alla Cattedrale di San Patrizio. Così ebbe inizio, secondo Fernanda Pivano “la grande leggenda della bellissima coppia, eroina, simbolo e interprete di tutte le prodezze sofisticate dell’età del jazz”. È la città del poeta Dylan Thomas, che aveva emesso l’ultimo respiro al St. Vincent Hospital dopo aver ingurgitato diciassette bicchieri di whisky alla White Horse Tavern.
È dove è nata la beat generation: Jack Kerouac, Neal Cassady e Allen Ginsberg si incontravano al Greenwich Village e discutevano, leggevano e condividevano i propri lavori fino a tarda notte coinvolgendo in futuro anche Lawrence Ferlinghetti (101 candeline quest’anno) e Gregory Corso. È dove Truman Capote organizzò, nelle sale del Plaza Hotel, il “The Black and White Ball”, la festa in maschera più famosa del ventesimo secolo dove il dress-code era rigorosamente in bianco e nero, come le pagine dei suoi libri.
È la città dove ci si chiede ancora dove andranno mai a dormire le anatre di Central Park durante l’inverno. Proprio come se lo domandava Holden Caulfield, il celebre personaggio di J.D. Salinger. È dove Paul Auster, Philip Roth e Don De Lillo si incontravano nel loro ristorante preferito dell’Upper West Side e cenavano insieme ignorando i loro libri acclamati dalla critica di tutto il mondo e discutendo animatamente di baseball.

La New York letteraria trova il suo pilastro nella New York Public Library che consiste in una rete di ottantasette biblioteche (tra cui anche una specifica per non vedenti e disabili) con più di quindici milioni di libri e circa trecentomila e-book. Durante il lockdown, la NYPL ha dichiarato che i checkout di e-book sono aumentati di quasi il dieci percento (740.000 in più) rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. C’è stato anche un aumento del quindici percento dei lettori di e-book settimanali e ventiquattro mila nuovi titolari di tessere della biblioteca.
Così, mentre i leoni di cemento fuori dalla sede della Fifth Avenue hanno smesso di accogliere visitatori, la NYPL ha continuato a fornire i newyorkesi di nuove storie e loro hanno scelto di continuare (o iniziare) a leggere scegliendo un singolare mix di letture in quarantena. Ecco l’elenco dei dieci libri più scaricati della biblioteca, aggiornata a metà maggio.
1. “Deacon King Kong: A Novel” di James McBride (fiction, Riverhead Books)
Settembre 1969, il diacono della chiesa spara allo spacciatore della zona. Un romanzo di evasione dalla realtà, che porta il lettore nella New York degli anni sessanta tra testimoni scomodi, investigatori e mafiosi. Ancora non disponibile in Italia.
2. “Becoming” (Becoming. La mia storia) di Michelle Obama (autobiografia, Crown Publishing/Garzanti)
L’autobiografia dell’ex first lady ci conduce in un viaggio dalle modeste cucine dell’Iowa alle sale da ballo di Buckingham Palace, tra momenti di indicibile dolore e prove di tenace resilienza. È un libro che trasmette forza e coraggio. Su Netflix si trova anche un documentario su di lei.
3. ” The Dutch House” di Ann Patchett (fiction, Harper)
Alla fine della seconda guerra mondiale, Cyril Conroy perde una scommessa e acquista una lussuosa tenuta chiamata la casa olandese. Questo acquisto finisce per essere la lenta rovina di tutta la famiglia. In un momento in cui tutti sono bloccati in casa, i newyorkesi hanno scelto un libro che si concentra proprio su di una casa, per giunta sfortunata. Ancora non è uscito in Italia, gli altri libri dell’autrice sono stati pubblicati da Ponte alle Grazie.
4. “Educated: A Memoir” (L’educazione) di Tara Westover (romanzo di formazione, Random House/ Feltrinelli)
Tara è nata in una singolare famiglia mormona tra le montagne dell’Idaho. Non è stata registrata all’anagrafe, non è mai andata a scuola. Lei e i suoi fratelli sono cresciuti senza libri, senza sapere cosa succede nel mondo o cosa sia il passato. Aveva diciassette anni quando mise piede per la prima volta in un’aula scolastica, la sua istruzione la porterà fino all’università di Cambridge. Un bestseller del 2018 che pone l’accento sull’importanza di migliorarsi nello sforzo di superare situazioni avverse.
5. “Harry Potter and the Sorcerer’s Stone: Harry Potter Series, Book 1” (Harry Potter e la pietra filosofale) di J.K. Rowling (fiction, Scholastic Press /Salani edizione)
Il primo romanzo della saga high fantasy sul mago più famoso degli ultimi decenni. Utile per divertire e distrarre sia i genitori che i figli. Una lettura obbligata per una quarantena familiare.
6. “Normal People” (Persone Normali) di Sally Rooney (fiction, Hogarth/ Einaudi)
Il romanzo ripercorre la storia di Connell e Marianne da quando sono compagni di classe in una piccola città irlandese, fino alla fine dell’università. Un libro per chi si vuole lasciar trasportare nelle storie d’amore intense, tra incomprensioni e colpi di scena. È appena stato rilasciato un adattamento televisivo per BBC / Hulu.
7. “Maybe You Should Talk to Someone: A Therapist, HER Therapist, and Our Lives Revealed” di Lori Gottlieb (Saggista, Houghton Mifflin Harcourt)
Un saggio divertente e commovente sui pazienti e le loro lotte. Utilissimo per chi si trova in una quarantena e rimpiange i problemi psicologici del pre covid-19. Ancora non disponibile in Italia.
8. “The Testaments: The Sequel to The Handmaid’s Tale” (I testamenti) di Margaret Atwood (fiction, Nan A. Talese/ Ponte alle grazie)
Il tanto atteso sequel del “Il racconto dell’ancella” che riprende la storia quindici anni dopo la fine del primo libro. La scelta di leggere un libro su un mondo dispotico e tirannico potrebbe essere un fantastico modo per ridimenzionare la pandemia che ci circonda.
9. “The Water Dancer” di Ta-Nehisi Coates (fiction, One World)
Hiram Walker è nato in schiavitù e cerca un modo per far fuggire sé e la famiglia usando un suo misterioso potere (che non padroneggia completamente). Per chi si sente schiavo e (ri)vuole la propria libertà, semmai aiutato da qualche potere magico che di certo non guasta. Ancora non è uscito in Italia, gli altri libri dell’autore sono stati pubblicati da Codice Edizioni.
10. “Olive, Again” (Olive, ancora lei) di Elizabeth Strout (fiction, Random House/Einaudi)
Il personaggio di Olive Kitteridge riprende vita dopo undici anni dal primo romanzo omonimo. Un libro di racconti incrociati da parte di una delle autrici più importanti della letteratura americana contemporanea.
Sul sito ufficiale della New York Public Library, il presidente Anthony Marx ha dichiarato: “Sono orgoglioso che continuiamo a mettere in contatto i newyorkesi, anche quando non possiamo stare insieme. La lettura offre così tanto: conforto, fuga, distrazione. Spero che questo piacere relativamente piccolo aiuti le nostre comunità in un momento così difficile”
Lo spero anch’io e non solo per New York.