Questa settimana, a voler fare la lista degli scandali che hanno ulteriormente infangato la già compromessa immagine di questo nostro amatissimo e stranissimo Paese, non si saprebbe da dove cominciare. Certo, sono i giorni del crollo della giunta regionale del Lazio, con le arroventate dimissioni di una furiosa ex governatrice Renata Polverini. Basterebbero e avanzerebbero per riempire le colonne dei giornali, cosa che infatti sta avvenendo. È un crollo che sta mettendo a nudo le difficoltà del centrodestra, con un segretario del Pdl – Angelino Alfano – affannato a promettere (secondo alcuni: a minacciare) il ritorno in campo di Silvio Berlusconi. Il quale, però, non si pronuncia e intanto, per non smentirsi, si fa fotografare in costume da bagno su una spiaggia in Kenya con al fianco una bella ragazza in bikini (nella foto). Dicono le cronache che la giovane sia la sua fisioterapista e, secondo il settimanale di gossip “Chi”, le sue cure sarebbero servite al Cavaliere per tornare in forma e perdere ben tre chili. Evidentemente l’ex capo del governo ha una sua personale fiducia nei confronti di giovani e avvenenti “paramediche”. Ricordate l’igienista dentale Nicole Minetti?
Ma, scandalo nello scandalo, è arrivata anche la notizia che Franco Fiorito, il voluminoso ex capogruppo del Pdl in Regione le cui strabilianti e allegre note spese hanno provocato la valanga, quando avrà compiuto i 50 anni – e comunque finisca la sua vicenda giudiziaria – avrà diritto a una pensione mensile di 4.000 euro. Specialmente in questi tempi di crisi economica con il cittadino medio sempre più in difficoltà, questo è un vitalizio che davvero non va giù.
Non basta: pare che, pur dimissionaria, la stessa Polverini che tanto sta tuonando contro il malaffare che l’avrebbe costretta alla dolorosa scelta, abbia approfittato delle ultime ore per far approvare alcuni incarichi a consulenti esterni, tra cui gente proveniente dall’Ugl, il sindacato di destra di cui è stata segretario e che le è servito per lanciarsi in politica.
MA NON C’È SOLO IL LAZIO, per non parlare della Lombardia dove il governatore Formigoni si è abbarbicato alla poltrona nonostante più della metà dei componenti della sua giunta siano indagati e lui stesso sia oggetto di pressanti attenzioni giudiziarie. No, davvero c’è l’imbarazzo della scelta. Che ne dite, per esempio, del direttore delle Poste di Palazzo Madama, sede del Senato della Repubblica? È stato arrestato, ai domiciliari, per spaccio di cocaina. Orlando Ranaldi, 53 anni, di Olevano Romano, è indagato nell’ambito di un’operazione su un vasto giro di spaccio di stupefacenti gestito da una banda italo albanese a Valmontone, una cittadina a sud della Capitale. MA FORSE LA SINTESI dello scoramento viene dalla Campania. Il libro e poi il film “Gomorra” di Roberto Saviano avevano portato alla luce la corruzione e la violenza nella gestione, da parte di clan camorristici, dei rifiuti. Ebbene, da un’inchiesta del “Corriere della Sera”, risulta che ancora oggi la pubblica amministrazione e in particolare la Provincia di Napoli guidata da Luigi Cesaro, ha continuato ad affidare la gestione dei rifiuti agli stessi gruppi imprenditoriali che avevano contribuito ad avvelenare i terreni attorno Pianura.
Non c’è nulla che si possa dire. A meno di non dirla nel segreto dell’urna elettorale. Già, ma a questo punto, per chi votare. E, peggio ancora, “perché” votare?