Vittorio Sgarbi (nella foto): se non ci fosse, in fondo andrebbe inventato. Lo so, in giro per l’Italia e per il mondo ci sono cose e problemi ben più importanti e seri: dagli assassinii politici che rischiano di incendiare il già bollente scenario internazionale alla crisi economica che continua a mordere. Ma il nostro critico turbolento e semi cappellone sembra fatto apposta per distoglierci almeno per un attimo dai brutti pensieri.
L’ultima l’ha combinata domenica scorsa in Sicilia: è stato denunciato dai carabinieri di Mazzarrone (Catania) per atti osceni in luogo pubblico. Sarebbe rimasto in mutande – «Con la patta aperta davanti ai clienti, tra cui donne e bambini e alcuni ciclisti» ci informano i cronisti. Il tutto è avvenuto nell’agriturismo del paese, dove Sgarbi era stato premiato durante il Festival internazionale dell’uva da tavola. Capisco: vi aspettereste che uno come lui frequenti soltanto convegni ad alto contenuto artistico e culturale. Ma sapete come sono certi intellettuali: forse alla ricerca di nuove forti sensazioni o motivati dalla curiosità socio-antropologica non disdegnano di mischiarsi con il popolino nelle sagre paesane.
Qualche maligno sospetta, invece, che dietro ci siano banalmente più o meno lauti cachet, ma noi non siamo così cattivelle; e poi il povero Sgarbi ha anche corso il rischio di essere aggredito.
Ecco i fatti, come li ha registrati la Procura della Repubblica di Caltagirone su rapporto dei carabinieri. I militi della Benemerita sarebbero stati chiamati dai titolari dell’agriturismo proprio perché gli avventori minacciavano di aggredire fisicamente l’ex sottosegretario (vi eravate dimenticati che noi italiani, per non farsi mancare proprio nulla, lo abbiamo anche fatto entrare i politica?). Sgarbi dapprima si sarebbe messo a passeggiare ai bordi della piscina firmando autografi e facendosi fotografare dai fan e poi si sarebbe tuffato in piscina indossando un paio di mutande – «del tipo boxer, di colore bianco» hanno registrato precisi i carabinieri. L’indumento, appena il critico d’arte è uscito dall’acqua, sarebbe diventato trasparente e la “patta” dei boxer – sì, insomma: l’apertura – avrebbe ripetutamente rivelato il… contenuto. Richiamato dalla titolare, Sgarbi avrebbe detto che non c’era nulla di male e si sarebbe seduto, sempre con tutto in bella vista, di fronte ad un tavolo al quale c’erano una ventina di persone, tra cui donne e bambini. Gli avventori dell’agriturismo a questo punto avrebbero cominciato ad inveire contro il critico d’arte dicendogli di andarsi a cambiare. Chissà, forse è un problema di gap culturale: Sgarbi, magari, era convinto di stare esibendo un’opera d’arte ma il popolino della sagra dell’uva non è stato all’altezza di capire.
IL GOVERNO MONTI MI PIACE, non ho mai fatto nulla per nasconderlo. Ma questo non significa che abbia buttato il cervello all’ammasso. Alcune cose mi lasciano perplessa e non hanno a che vedere con le politiche del lavoro del ministro Fornero. Ad amareggiarmi sono i cedimenti a certe “lobbies” (chiamiamole con il termine inglese perché se dovessi usare la parola italiana me ne verrebbe una da querela). Il professore bocconiano aveva fatto il suo primo marcia indietro con i tassisti: dopo avere proposto sacrosantamente la loro liberalizzazione alla fine, di fronte alle minacciose proteste, se ne era pilatescamente lavato le mani demandando la questione ai singoli sindaci, i quali mai si metteranno contro la casta fornitrice di voti dei guidatori di taxi. Poi è stata la volta delle bevande con le bollicine e il pericoloso livello di zuccheri, che comporta obesità e diabete: dietro front anche in questo caso. Facile immaginare da dove sono venute le pressioni; e ora tocca alla proposta di legge, pure questa giustissima, per tentare di limitare i danni della piaga del gioco d’azzardo. Mettiamo le sale scommesse a una minima distanza dalla scuole, si era detto, visto che proprio i ragazzi sono i soggetti più a rischio di questa pericolosa e devastante dipendenza. Sembrava fatta; e invece no: caduta anche questa proposta. Il professore continua meritatamente a riscuotere apprezzamenti, in Italia e fuori. Ma qualcosa potrebbe iniziare a scricchiolare.