
Qui trovate gli articoli scritti per la sua column “Art Street”.
Qui sotto ripresentiamo un bellissimo speciale anche video dedicato a Mauro e alla sua vita in America che La Voce di New York pubblicò, firmato dai bravissimi Marta Corradi e Davide Mamone.
A cavallo tra due secoli Mauro Lucentini, scrittore e giornalista nato a Roma nel 1924, racconta i suoi Stati Uniti, la storia e i cambiamenti di cui ha scritto sui maggiori quotidiani e nei suoi libri. Con la politica, la cultura e arte, ha incontrato personalità come Ronald Reagan e Andy Warhol
Siamo stati nell’Upper East Side di Manhattan, a casa del grande giornalista e scrittore Mauro Lucentini che da oltre mezzo secolo vive negli Stati Uniti. Abbiamo avuto l’opportunità di ascoltare la testimonianza di una delle voci che meglio ha testimoniato gli ultimi sessant’anni di storia, politica, arte e cultura americana. In esclusiva per La Voce, le video interviste a Mauro Lucentini.
L’ARRIVO IN AMERICA
Dopo aver contribuito a creare l’Ansa in Italia, Mauro Lucentini viene inviato negli Stati Uniti come capo dell’agenzia giornalistica italiana nel nord America. Scrive il libro America che cambia e inizia a collaborare per la rivista Il Mondo. Dopo qualche anno Indro Montanelli lo chiama a scrivere per Il Giornale col quale rimane per quindici anni. Seguono numerose collaborazioni e la scrittura di vari libri, tutt’ora continua la sua attività di scrittore e giornalista.
RONALD REAGAN E LA POLITICA AMERICANA
Negli anni in cui Mauro Lucentini collaborava con la rivista Commentary, fu il solo al quale Ronald Reagan concesse due interviste durante la sua campagna elettorale. Successivamente ci furono altre interviste con Reagan ormai Presidente.
TRUMP E HILLARY
“Questa è la prima volta che negli Stati Uniti c’è stata questa scelta tra due persone odiate invece che tra due persone amate nel quasi secolo che sono qua”.
NEW YORK E L’ARTE
L’arte americana e quella europea, dalla minaccia che a New York l’arte diventi oggetto di carattere commerciale al racconto della sua amicizia col grande artista Andy Warhol.
GLI ITALIANI IN AMERICA
Ancora negli anni cinquanta essere italiani negli Stati Uniti era un elemento di inferiorità. Chi è arrivato si è scontrato con una civiltà completamente diversa. Oggi rimangono le difficoltà di definirsi italiani all’estero come in Italia.
I RICORDI PIÙ BELLI E I RICORDI PIÙ BRUTTI
Il bellissimo ricordo dell’amata e stimatissima moglie Paola. I viaggi che gli hanno fatto scoprire un mondo nuovo, visto non solo attraverso i suoi occhi ma anche attraverso quelli del fratello, il celebre scrittore Franco Lucentini, il cui ricordo è sempre presente. “L’America quasi non è una nazione, ma la cuspide della civiltà, di quello che sono gli esseri umani, della loro evoluzione”.