La cucina italiana si celebra ogni giorno sulle tavole di chi ama il buon cibo, ma da sette anni a questa parte all’enogastronomia made in Italy è dedicata anche una festa ufficiale. Venerdì 17 gennaio si è celebrato il settimo International Day of Italian Cuisines. Protagonista il piatto icona della nostra cucina, il classico dei classici: gli spaghetti al pomodoro. Migliaia di cuochi, ristoratori e gourmand di tutto il mondo hanno preparato questa semplice quanto unica pietanza dando vita a una gigantesca ola degli spaghetti che ha attraversato i fusi orari di tutti i continenti, dalla Nuova Zelanda alla Cina, dagli Emirati Arabi al Sudafrica.
A New York la manifestazione si è svolta nel teatro dell‘International Culinary Center dove, nel corso di un’intera mattinata dedicata alla cucina italiana, coordinata dallo chef Cesare Casella che all’International Culinary Center è direttore degli Italian Studies, il pubblico ha avuto modo di fare la conoscenza di tutti gli ingredienti che compongono un perfetto piatto di spaghetti al pomodoro.

Durante il workshop sull’olio, ├¿ stato spiegato al pubblico come distinguere le varie tipologie di extravergine
Si è parlato di olio extravergine d’oliva – cui è stato dedicato un approfondito workshop per spiegare come distinguere il vero olio italiano – di pasta e, naturalmente, di pomodori di cui sono state presentate al pubblico diverse varietà, a cominciare da quelle più tradizionali. In collegamento dal ristorante President di Paestum, lo chef Paolo Gramaglia ha ringraziato l’America per averci dato i pomodori: “Voi ci avete donato un grande ingrediente e noi l’abbiamo usato per farne un grande piatto” ha detto.
Spazio anche all’immancabile accompagnamento della pasta al pomodoro, il formaggio. Il Consorzio Grana Padano, sponsor della manifestazione, ha offerto una dettagliata presentazione su preparazione e conservazione del grana.

Gli chef Enrico Bartolini e Matteo Bergamini hanno preparato spaghetti al pomodoro in diverse varianti
Poi, sotto gli occhi del pubblico, tre giovani chef italiani che lavorano in tre diverse zone del mondo, hanno preparato tre diverse versioni degli spaghetti al pomodoro: Matteo Bergamini, del ristorante SD26 di New York, Enrico Bartolini del ristorante Devero (Milano) e Luca Signoretti del Roberto’s Restaurant di Dubai.
Ma il momento più atteso della manifestazione, patrocinata quest’anno per la prima volta dall’Istituto per il Commercio Estero di New York, è stata l’assegnazione dei premi. Già giovedì 16, nel corso di una serata di gala per il lancio dell’International Day of Italian Cuisines, erano stati assegnati i Grana Padano Italian Cuisine Worldwide Awards, gli oscar dell’enogastronomia italiana nel mondo, che ogni anno riconoscono l’impegno di personaggi provenienti da diversi paesi che si sono distinti per la promozione dell’enogastronomia italiana. Venerdì, poi, sono stati assegnati i premi per chi si è invece distinto sul territorio americano. Premiati: Walter Potenza, chef, docente e comunicatore di origini abruzzesi che ha avuto il merito di elevare il livello e la conoscenza della cucina italiana in America; Lou Di Palo, dell’omonimo storico negozio di specialità italiane a Little Italy, la cui famiglia cominciò a portare i prodotti del Bel Paese a New York ben 110 anni fa; Francesco Farris, chef del ristorante Zio Cecio di Dallas, considerato uno dei migliori ristoranti italiani degli USA.

Justin Smillie, chef de Il Buco Alimentari e Vineria
Infine, dall’anno scorso, in occasione della giornata internazionale della cucina italiana, l’International Culinary Center e Grana Padano assegnano il Best Emerging Italian Cusine Chef in New York Award, rivolto a cuochi al di sotto dei 35 anni. Quest’anno il premio è andato a Justin Smillie del ristorante Il Buco di Manhattan. “Visto da fuori sono irlandese – ci ha detto il giovane chef nato e cresciuto in New Jersey – ma sono italiano dentro”. La cucina di Smillie è una cucina che valorizza gli ingredienti e la sua parola d’ordine è semplicità. Insomma, lui non avrà nulla di italiano, ma la sua cucina è italiana al 100%.