Vive a cento all’ora tra mille impegni quotidiani per realizzare il suo sogno: diventare una star di Hollywood. Bionda, occhi grandi come la sua ambizione e vivaci da riflettere il suo carisma e la sua determinazione, crede nell’energia dell’Universo ma soprattutto in se stessa. Monica Vallero, originaria di Treviso punta in alto e aspira a vivere la notte degli Oscar da protagonista conquistando la tanto ambita statuetta. Per raggiungere il suo obiettivo è volata a New York.
“Ci sono sempre due scelte nella vita: accettare le condizioni in cui viviamo o assumersi la responsabilità di cambiarle”. Denis Waitley
Monica l’ho incontrata la prima volta da Starbucks, zona Time Square, nella strada delle mille luci colorate, Broadway. Quando è arrivata pur non conoscendola ho capito che era lei. Come? Sarà che lo stile italiano si riconosce, sarà che le attrici hanno un’energia particolare, sta di fatto che col suo cappellino in paglia e le treccine un po’ da Lolita ho capito che era lei. Sedute ad un tavolino, iniziamo a chiacchierare. Monica è un vulcano in eruzione, mi parla dei suoi numerosi appuntamenti uno dietro l’altro tra workshop, palestra, corsi di marketing, provini e tanto altro ma soprattutto mi racconta di lei, dei suoi valori – prima di tutto, rispettare se stessi e gli altri – e della sua filosofia di vita che si riassume in: vivi la vita che hai sempre sognato, aiuta le persone in difficoltà e rispondi con un sorriso alle persone miserabili. Poi mi spiega come sia arrivata a New York seguendo una serie di segni che il destino metteva sulla sua strada. Monica si è trasferita a New York dopo aver vissuto due anni a Milano e sei a Roma dove ha studiato e lavorato come attrice. Poi ad un certo punto ha sentito che doveva allargare i suoi orizzonti. Doveva capire cosa fare, chi era e dove andare per realizzare i suoi sogni. “Avevo molti dubbi. Allora ho prenotato un volo per Parigi. Sono andata in vacanza da sola. Un giorno sulla Senna ho deciso che sarei partita per New York. Mi sono sentita libera e di nuovo padrona della mia vita. Ho sentito una scossa, come se dovessi per forza partire. Quindi dopo pochi mesi l’ho fatto, senza farmi troppe domande e pormi troppi limiti”
“Ognuno è artefice del proprio destino”. Appio Claudio
Una volta deciso di partire, si è imbarcata con entusiasmo mischiato a tanta paura. Si è buttata in questa avventura newyorchese senza conoscere la lingua e senza conoscere nessuno. A confermare che era la scelta giusta, il destino. In aereo si era seduta accanto ad un tecnico effetti speciali che andava a vivere in Canada con la fidanzata. “Aveva ricevuto un’offerta di lavoro e anche lui sentiva che doveva fare altre esperienze. L’ho visto come un segno. Uno dei tanti che poi si sono susseguiti”.
Mollare tutto non è stato difficile per Monica. “Quando sai che la tua passione e il tuo obiettivo sono più forti, tutto è più semplice. Il difficile viene dopo. Quando magari sei costretta a stare qui per Natale e ti trovi a qualche festa di italiani che in qualche modo ti fanno sentire più a casa. Oppure quando uno dei familiari sta male, fisicamente o emotivamente… non puoi prendere il primo aereo e partire perché tua madre ha un po’ di febbre e le vorresti essere vicina. O ancora, quando hai tu dei momenti giù e non dici niente in Italia perché non vuoi farli preoccupare. Poi pian piano ci si abitua”.
Partire e lasciarsi tutto alle spalle per Monica non è sinonimo di coraggio ma solo di sapere cosa si vuole nella vita e di quanto si vuole. Oppure di sapere cosa non si vuole più e quindi cambiare. Lei ha sempre saputo cosa voleva e non riuscendo ad avere soddisfazioni in Italia, nonostante lavorasse in tv, ha deciso di tentare l’American Dream partendo dalla Big Apple anziché da Los Angeles regno del cinema. “NY è più un melting pot di culture e c'è più cinema indipendente che può offrire maggiori possibilità, prima di approdare a Hollywood”.
“Quando si va verso un obiettivo è molto importante prestare attenzione al cammino. È il cammino che ci insegna sempre la maniera di arrivare, e ci arricchisce mentre lo percorriamo”. Paulo Coelho
Quando parla le brillano gli occhi e fa smorfie da star perché lei sa che arriverà dove ha deciso grazie alla sua volontà che le ha fatto superare anche il primo impatto con New York: un incontro/scontro forte. Quando è arrivata, Monica sapeva poco l’inglese e si sentiva un po’ spaesata. La prima cosa che ha fatto è stato iscriversi a una scuola d’inglese. Poi, grazie all’incontro con italiani, ha iniziato a capire cosa doveva fare e come muoversi nella City. “Per fortuna tra italiani all’estero ci si aiuta. È una cosa che faccio spesso anch’io con chi è nuovo in città. Qui ci si aiuta!”.
A New York fare amicizia è semplice ma, come mi racconta Monica, “alla fine si è soli. Un po’ perché non abbiamo la nostra famiglia qui e poi dipende dal tuo carattere. Io ho pochi amici ma selezionati. A volte mi sento sola perché scelgo con chi stare. Preferisco sola che male accompagnata. Comunque se entri nella comunità italiana è difficile star soli. Ovviamente dipende da dove vivi. Se abiti ad Harlem e tutti i tuoi amici sono a Brooklyn…beh! Dopo un po’ ti stanchi di farti un’ora di metro tutti i giorni!”. Vivere Oltreoceano ti mette davanti numerose difficoltà, per Monica non sono state poi tanto diverse da quelle che doveva affrontare in Italia. Per superarle l'approccio è sempre lo stesso: “Mi concentro sul mio obbiettivo. Magari sono giù per un paio di giorni, poi mi sveglio con occhi diversi. Correre o passeggiare a Central Park è un ottimo calmante. Dopo che passo un’oretta nella natura mi sento rinata”.
Anche per lei, quindi, NY è una città dura. “È un luogo dove ci si fanno le ossa. Poi ti insegna la pazienza su tutto. O stai in coda, o stai in coda, o sei schiacciato da mille persone in metro o prendi quello dopo, magari dopo venti minuti. Impari ad essere più paziente e meno viziato”.
Giorno dopo giorno, esperienza dopo esperienza, ha iniziato a vivere la città a trecentosessanta gradi, a fare conoscenze circondandosi di persone positive e tagliando i rami secchi e a inserirsi professionalmente. Ma ad una cosa non riesce ad abituarsi: il cibo. “Ci metto sempre delle ore a fare la spesa, a volte con meraviglia perché guardo tutto ma non sempre mi piace quello che compro”.
Parlando del suo lavoro per lei intraprendere la professione di attrice non è né facile né difficile. “Facile perché sto facendo quello che amo di più nella vita: recitare. Quindi mi ritengo fortunata. Difficile perché è un lavoro che si crea con il tempo e tanto sudore. Sono concentrata in quello che faccio. Studiare tutti i giorni, andare a workshop, screening, conoscere gente, lavorare sulla mia arte che è in evoluzione ogni giorno. Sto sviluppando altri talenti che non pensavo di avere. Per esempio ho scoperto che mi piace molto scrivere. Ho co-scritto con un altro attore un cortometraggio che si chiama Waiting for Fabrizio che ho girato poche settimane fa. Poi sono nella fase finale del mio primo progetto, un cortometraggio scritto tutto da me e naturalmente anche recitato. Su questo progetto ho iniziato una raccolta fondi per farlo diventare realtà e ho pubblicato un video dove spiego di cosa si tratta. Lo vorrei girare con mezzi professionali e mandarlo in giro per i festival. È una storia comune che, secondo me, vale la pena di raccontare. Il titolo è No More e parla della fine di una relazione di coppia, ma soprattutto è un film sull'amore per se stessa che la protagonista ritrova alla fine”.
A febbraio Monica ha finito di girare una web series chiamata In Between Men 2 (vista da 2 milioni di persone in 15 paesi) in cui sarà anche il prossimo anno per la terza serie. Ha tanti progetti in corso e alcune cose iniziano a concretizzarsi. Uno dei suoi obiettivi è di recitare in film di alta qualità e in progetti che ama. Il progetto a lungo termine ovviamente è vincere un Oscar.
Monica ha un suo sito e sta seguendo un corso di marketing per imparare a promuoversi. Essere un attore/attrice non vuol dire essere solo talentuosi ma anche sapere come muoversi. “C’è davvero tanto lavoro da fare, per esempio come farti conoscere dai casting director. Nessuno ti viene a bussare alla porta. L’attore deve lavorare il più possibile, farsi notare e conoscere persone, rimanendo sempre in contatto con la propria morale e i propri valori”.
“Tutti i sogni possono diventare realtà se solo abbiamo il coraggio di inseguirli”. Walt Disney
Per vivere a New York Monica ha cambiato stile di vita adattandosi ai ritmi frenetici della città e diventando una professionista richiesta tanto da riempire la sua agenda di appuntamenti e impegni. Ma tra i suoi sogni c’è anche quello di crearsi di una famiglia felice. Lei ci crede e un giorno accadrà. Per ora il lavoro ha la priorità. “Ho persino una visual board, una “lavagna” con rappresentate delle immagini che richiamano i miei obiettivi, da quelli personali alla carriera”. Una sorta di mappa che la guida verso i suoi desideri e le permette di fare il punto della situazione.
Monica Vallero, tanti sogni e la voglia di realizzarli, sapendo che possono anche cambiare: “Bisogna stare attenti e avere una visione a lungo raggio perché quello che vuoi in questo momento non è necessariamente quello che può renderti felice in futuro”.