Un rapporto di UN Women e CARE, organizzazione che combatte la povertà e la fame nel mondo, ha rilevato enormi passi indietro per quanto riguarda la parità di genere in Ucraina.
Come spesso succede, il conflitto ha peggiorato la condizione delle donne, che sono state colpite in modo sproporzionato. Pur diventando leader nelle proprie comunità, continuano a venire escluse dalle decisioni che riguardano aiuti umanitari, il processo di pace ed altre aree che influenzano direttamente le loro vite.
The war in #Ukraine is changing gender roles with women taking more responsibilities for their families’ financial security as men are pulled into the armed forces, according to a new @unwomenukraine and @CAREGlobal gender analysis.
— UN Women Europe & CIS (@unwomeneca) May 4, 2022
La crisi sta peggiorando una serie di disparità di genere e forme di discriminazione che esistevano già prima della guerra. Degli oltre 5.5 milioni di profughi che hanno lasciato il paese, il 90% sono donne e bambini. Il 60% di chi è stato sfollato internamente è donna.
“Quando parliamo dei bisogni umanitari dei profughi, dei civili e delle famiglie, le donne fanno la maggior parte del lavoro: guidano, forniscono cibo e medicinali agli ospedali, si prendono cura dei parenti disabili e dei bambini,” ha commentato una delle donne, tutte intervistate in 19 regioni del paese tra il 2 ed il 6 aprile.
A due mesi e mezzo dall’invasione, mentre molti uomini ucraini sono entrati a far parte dell’esercito, le donne si sono tirate su le maniche prendendosi cura dei più vulnerabili e svolgendo anche più di un lavoro a testa. Con le scuole chiuse ed il grande bisogno di volontari, la quantità di mansioni non pagate delle quali si sono dovute prendere carico le cittadine ucraine sono aumentate drasticamente.
Allo stesso tempo, il potere politico a loro riconosciuto rimane inadeguato, come anche l’accesso ai servizi sanitari, in particolare per le donne incinte o per le vittime di violenza di genere. Questo martedì, la rappresentante speciale dell’ONU per la violenza sessuale in guerra, Pramila Patten, ha parlato proprio dei molti stupri messi in atto dall’esercito russo nei confronti di donne, bambini e, secondo le indagini più recenti, uomini.
Welcomed in Kyiv UN Special Representative for @endrapeinwar Pramila Patten. Sexual violence is one of Russia’s instruments to demoralize 🇺🇦society. Our immediate priority is to help victims &their families, provide them with necessary psychological, medical, judicial support 1/2 pic.twitter.com/yz2rlDUj1Q
— Olga Stefanishyna (@StefanishynaO) May 3, 2022
“La situazione attuale è molto tesa per le donne, ed è peggiorata dal fatto che i lampioni vengano spenti di notte e che le donne vengano lasciate sole nelle case e nelle comunità”, ha dichiarato a UN Women la rappresentante di un’organizzazione della società civile che si occupa dei diritti delle donne. “In queste condizioni, come può una persona raggiungere un luogo più sicuro? E per quanto tempo ci può restare?”
Per rimediare alla mancanza di medicinali, la Planned Parenthood Federation (IPPF) ha inviato 3000 pillole del giorno dopo alle organizzazioni locali, in modo che vengano distribuite non solo alle vittime di stupro, ma anche alle donne che non vogliono partorire in tempi di guerra.
“Si hanno cinque giorni per prendere la pastiglia, quindi è importante che le vittime di violenza abbiano a disposizione”, ha spiegato Caroline Hickson, direttrice del ramo europeo della compagnia. “Rimanere incinte come conseguenza di uno stupro è estremamente traumatico.”
L’azienda americana continua ad inviare anche pillole abortive, che hanno effetto fino a 24 settimane dall’inizio della gravidanza. Prima dello scoppio della guerra, le donne ucraine potevano richiedere legalmente un’interruzione di gravidanza al proprio medico, ma con le difficoltà a ricevere anche i beni di base, le tempistiche si sono allungate.
UN Women ha creato una lista di raccomandazioni volte a colmare il divario di genere. L’idea è quella di dare priorità a donne e giovani, dando loro posizioni di rilievo ed ascoltando le loro voci sopra tutte le altre. Allo stesso tempo, le organizzazioni umanitarie devono assicurarsi di rendere i servizi da loro offerti conosciuti e disponibili a tutti i cittadini, incluse le madri single.
Pochi giorni prima dello scoppio della guerra in Ucraina, l’alto commissario dell’ONU per i diritti umani Michelle Bachelet aveva dichiarato che “qualsiasi decisione di pace che non rifletta le voci, le realtà ed i diritti delle donne è insostenibile.” Per questo motivo, la partecipazione attiva delle cittadine ucraine è indispensabile.