Rientrato al Palazzo di Vetro dopo i viaggi a Mosca e Kiev, il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha subito informato i Quindici del Consiglio di Sicurezza sui risultati degli incontri con Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky. “La guerra all’Ucraina è insensata nella sua portata, spietata nelle sue dimensioni e illimitata nel suo potenziale di danno globale” ha detto Guterres ribadendo ancora una volta che è “una violazione dell’integrità territoriale e della Carta delle Nazioni Unite“. Unica nota positiva è la riuscita delle due operazioni di evacuazione dei civili che hanno salvato la vita a quasi 500 persone. Ne è in corso una terza, ma Guterres non ha voluto fornire dettagli per non danneggiarne il possibile successo: “la diplomazia silenziosa a volte è l’unico modo efficace per produrre risultati” ha detto.
Alla riunione è intervenuto anche il capo dell’ufficio umanitario delle Nazioni Unite, Martin Griffiths, che ha confermato l’ottimismo di Guterres sulla terza operazione umanitaria. Allo stesso tempo però, ha dipinto un quadro cupo con oltre 13 milioni di ucraini costretti a fuggire dalle loro case ormai distrutte. Griffiths ha raccontato che le violenze sessuali su donne, ragazze e persino uomini continua ad aumentare e le strade contaminate da ordigni esplosivi mettono a rischio i civili e impediscono ai convogli umanitari di raggiungerli. Anche l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Michelle Bachelet è apparsa molto preoccupata e ha spiegato che molte delle accuse di violazioni che vengono verificate potrebbero equivalere a crimini di guerra.

Il lungo dibattito non ha portato ad alcuna risoluzione concreta, ma è servito ancora una volta a confermare l’isolamento della Russia. Ad assicurare che “la giustizia sarà servita” è stata l’ambasciatrice americana, Linda Thomas-Greenfield. Ha accusato Mosca di aver mentito al Consiglio e di continuare a diffondere “una sfrenata serie di teorie del complotto e disinformazione”. Poi, senza fare nomi, la diplomatica USA ha attaccato i membri ‘silenti’ del Consiglio che ancora non hanno chiesto “esplicitamente alla Russia di fermare la sua aggressione contro l’Ucraina“. Agli Stati Uniti ha fatto eco anche la Francia, che ha assicurato al popolo ucraino un sostegno economico di 2 miliardi di dollari. Un impegno assunto anche dal Regno Unito che donerà altri 45 milioni di sterline.

Instancabilmente Mosca ha cercato ancora una volta di difendersi dagli attacchi dei paesi occidentali. L’ambasciatore russo Vassily Nebenzia ha ribadito come per anni “paesi astuti hanno sognato di trasformare l’Ucraina in un ponte per la battaglia contro la Russia”. Un obiettivo bramato per 30 anni, secondo il Cremlino, da quando “l’Ucraina ha ottenuto l’indipendenza 30 anni fa”.
L’ambasciatore cinese Zhang Jun ha ribadito il principio della difesa dell’integrità territoriale, ma ha criticato la NATO che espandendosi a est “ha gettato i semi del conflitto”. Sebbene la NATO affermi di essere un’organizzazione difensiva, secondo Pechino, dimostra un atteggiamento aggressivo. Jun ha ricordato quando il 7 maggio 1999 i missili dell’Alleanza Atlantica durante il conflitto del Kosovo colpirono l’ambasciata cinese in Jugoslavia uccidendo 3 giornalisti e ferendo più di 20 diplomatici. Un episodio che la Cina non dimenticherà mai.

Alla riunione del Consiglio di Sicurezza è intervenuta anche l’Italia. L’ambasciatore Maurizio Massari ha denunciato ancora una volta i bombardamenti della Russia che hanno bersagliato aree densamente popolate: “E’ inaccettabile e noi sosteniamo con fermezza la creazione di passaggi sicuri per l’evacuazione dei civili“. Massari ha spiegato che per questo l’Italia accoglie con favore tutti gli strumenti per l’accertamento di gravi violazioni di diritti umani e le indagini sui crimini di guerra avviate dalle autorità nazionali e dalla Corte Penale Internazionale su input di Roma e oltre 40 Paesi. Sottolineando come l’illegittima aggressione russa stia provocando una delle crisi umanitarie più gravi dalla Seconda Guerra Mondiale, l’ambasciatore italiano ha poi ribadito l’appello dell’Italia “affinché la Russia garantisca l’accesso sicuro, rapido e senza impedimenti all’assistenza umanitaria e consenta l’esportazione dei fondamentali prodotti agricoli ucraini“.
