In questa video-intervista Salvatore Borsellino risponde alle nostre domande a pochi giorni dal deposito delle motivazioni della storica sentenza di Caltanissetta, chiarendo le sue posizioni rispetto ai nipoti, in particolare Fiammetta Borsellino – “C’è un sentire comune, ma la pensiamo diversamente sulle responsabilità del giudice Nino Di Matteo… sul resto anzi io sono molto più pesante, voglio che questi magistrati vengano processati. Era così evidente da sempre che Vincenzo Scarantino fosse solo un balordo di quartiere come sostenevano anche altri esponenti della mafia che affermavano che mai avrebbero affidato ad un personaggio come questo un incarico di così grande responsabilità … non penso che si sia trattato solo di incapacità, ma c’è qualcosa di peggio.”; sul perché i giornali non hanno dato tanto spazio a certi fatti… “Forse perché sono in mano a certi centri di potere e certe cose vogliono occultarle…”; sull’importanza di ritrovare l’agenda rossa – “Ancora non si è fatto nulla per trovarla… Paolo l’aveva sempre con se e posso ben immaginare cosa ci fosse scritto…”- , e su chi avrebbe voluto la morte del fratello dopo la strage di Capaci – ” La verità si può ancora raggiungere, la strage di Via D’Amelio la considero il peccato originale della cosiddetta Seconda Repubblica… ma in questa che considero la Terza Repubblica, con l’aiuto dell’opinione pubblica, della magistratura e della politica, la verità potrebbe arrivare… Ho le mie idee, ma non posso fare qui i nomi, prima spetta ai magistrati, alla politica, al paese rispondere…”