Nel giorno delle celebrazioni dell’indipendenza delle tredici colonie americane dalla madrepatria inglese, un’attivista di “Rise and Resist” ha scalato il piedistallo della Statua della Libertà per protestare contro la politica di separazione delle famiglie immigrate al confine, come ha riportato il New York Times.
Alle 15 ora locale, la donna, identificata con il nome di Therese Okoumou, si è arrampicata sulla base del monumento, costringendo le autorità alla chiusura temporanea dell’attrazione turistica in uno dei periodi di maggiore afflusso di visitatori. Okoumou si è rifiutata di scendere, chiedendo prima che tutti i bambini attualmente in custodia fossero riuniti ai genitori. Dopo tre ore di negoziazioni, i soccorritori sono riusciti a portarla in salvo a terra, dove è stata arrestata.
Il gesto della donna segue un weekend di accese manifestazioni contro l’amministrazione Trump in decine di città degli Stati Uniti, da east a ovest, per le strade di Los Angeles, San Francisco, Washington, Dallas, Miami, Chicago e Philadelphia, tra le altre. Sabato mattina a New York, migliaia di persone hanno sfilato sul ponte di Brooklyn per chiedere al Presidente di mettere fine alla prassi di separare le famiglie che sono entrate negli Stati Uniti attraversando il confine illegalmente.
Secondo il New York Times, al momento circa 2053 minori sono in attesa di conoscere il proprio destino lontani dai genitori. Quasi trecento di loro, di età compresa tra i nove mesi e i diciassette anni, si trovano nella città di New York, soprattutto nel Cayuga Center.
“Rise and Resist”, un’organizzazione che dal 2016 si è distinta per le azioni di supporto a favore di immigrati, richiedenti asilo, lavoratori, LGBTQ e donne, avrebbe confermato che Okoumou fa parte del gruppo, ma il portavoce Jay W. Walker ha comunque tenuto a precisare che l’iniziativa non è stata coordinata con altri membri.