Tutto scorre velocemente senza possibilità di attesa. Ogni corsa in taxi o in metropolitana è una sfida contro il tempo per realizzare i tuoi sogni. Questa è la sensazione che ho avuto arrivando a New York, la città che ho nel cuore da quando ero bambina. Sarà che il mio pane quotidiano erano film come Saranno famosi, La febbre del sabato sera e molti altri.
La prima sensazione avuta atterrando a JFK è stata quella della libertà come possibilità di esprimerti completamente e realizzare i tuoi sogni, perché qui puoi. Se hai il carattere giusto, la determinazione e la tenacia ce la fai. Prima però la città ti mette di fronte a te stesso, ai tuoi limiti, alle tue paure. È una sfida a cui non puoi sottrarti, se decidi di restare. Per questo ho scelto come titolo di questa rubrica Sfida New York, perché racconterò l’esperienza di chi ha scelto di vivere in questa città tra sacrifici, rinunce, difficoltà e solitudine ma con un grande desiderio di farcela. Questa ambizione gli ha permesso di riuscire a cambiare la sua vita. Sono le storie raccolte nel mio blog, Lifejournalistblog. Come quella di Fabiana Yvone Lugli Martinez che, delusa dall'Italia incapace di riconoscere e valorizzare i talenti a 39 anni, lascia definitivamente Roma per vivere liberamente la sua natura artistica Oltreoceano.
Fabiana é Italo-Peruviana, nasce a Lima, in Perù, da padre africano ma originario di Modena e da madre peruviana. Multietnica, a 11 anni la sua famiglia si trasferisce a Roma e qui incontra anche la mentalità romana. Ballerina di danza classica e contemporanea oltre che pittrice, a New York ha trovato la sua strada reinventandosi, creando Sign of Sound un'esperienza multisensoriale dove la pittura diventa un mezzo d'espressione di tutto il "corpo", il quale, attraverso la musica e il ballo, dà forma visibile alle immagini delle proprie emozioni. Nella Big Apple Fabiana ha realizzato i suoi sogni e se le chiedi “torneresti in Italia?” la sua risposta é secca: “Non ci penso proprio!”
Oppure Gisella Sorrentino: vive a New York dal 2005 dove é arrivata per caso e ora si é stabilita. Per quanto tempo? Non si sa. Forse fino a quando la Grande Mela ispira la sua creatività. Gisella é una fotografa appassionata di danza. Per questo motivo ha unito le sue due passioni creando nel 2006 il suo progetto Bodies in Space. Si tratta di foto astratta dove diversi performer e danzatori interpretano una determinata idea in contesti diversi e la foto viene generata conseguentemente a queste performance. Quindi mentre i ballerini improvvisano Gisella dà alla foto il taglio che pensa sia più congruo all'idea che ha in mente.
E ancora. Flavia Bruni, carismatica e determinata. Vive a New York da 10 anni. Qui ha realizzato il suo sogno di ballare, ha aperto un suo business www.toolsforgrace.com e ha trovato l'amore. Lasciare l'Italia é stato quasi naturale per lei che amava la danza. Le migliori scuole sono all'estero. Non riuscendo a stare in Europa é volata in America e ora é una persona felice e realizzata.
Infine Alessandro Malpassi, 38enne riminese trasferitosi nella Grande Mela, la città delle opportunità, dove svolge un lavoro che ama ed è soddisfatto della sua vita. È general manager e socio del ristorante Keste al 271 di Bleecker Street, a NY.
Esempi di persone che hanno deciso di venire a vivere in questa città affrontando una dura prova. New York non accetta persone deboli. Vuole gente coraggiosa, determinata, intraprendente, forte e svelta.
Perché nella Big Apple non puoi fermarti devi far parte di questo frenetico muoversi senza fine verso una meta imprecisa. Devi alimentarti di sogni, speranze, ambizioni, di quell’illusione che tutto sia possibile. Una speranza che s’impadronisce di chi vive su questo palcoscenico lungo e largo fatto di grattacieli, luci, caos e ordine. New York è energia pura che ti travolge e non puoi far altro che farti trascinare. New York è la marea di gente che si riversa dalla periferia lungo le sue strade perché in questo grande centro fatto di schizzi e colori accesi ognuno cerca quell’istintivo tornare alla vita, la voglia di tornare giovani, di emozionarsi ancora, di darsi un’altra possibilità. Il passato non conta, il presente è tutto perché in ogni momento può accadere qualcosa di sorprendente. In ogni angolo della città puoi trovare o ricevere un messaggio che ti porta alla svolta o avere l’incontro risolutivo. Non puoi programmare, non puoi mai sapere cosa può accadere. New York è camaleontica e io l’ho sempre amata.
E poi c’è nell’aria quell’intramontabile convinzione che anche se non hai un dollaro in tasca, anche se non sai più in che direzione andare , anche se non sai cosa sarà di te domani, qualcosa di bello può comunque accadere. Questa è New York e per chi ci vive da anni è tutto normale, forse scontato. Per chi arriva o la sogna è tutto una magia.