Era il 2008 quando cominciò a germinare il progetto del Nuovo Trasporto Viaggiatori, per volontà di Luca di Montezemolo, Diego Della Valle, Gianni Punzo e Giuseppe Sciarrone, ai quali si aggiunsero subito, in qualità di soci, Intesa San Paolo, Generali Financial Holidngs Fcp-Fis, Alberto Bombassei, la famiglia Seragnoli e in seguito Sncf (Société nationale des chemins de fer francais ).
Il motore che ha innescato la spinta decisiva a che tale progetto incontrasse la piena realizzazione è rintracciabile nel completamento della rete ferroviaria italiana ad Alta Velocità e, nondimeno, nella liberalizzazione del trasporto ferroviario di persone sul territorio nazionale che ha recepito una normativa europea.
Ntv è un progetto globale, comprensivo di un nuovo modo di intendere il viaggiare, orientato alla “cultura del servizio” mirante ad un’assistenza personalizzata, concetti lontani anni luce dalla ristrutturazione operata dalle Ferrovie dello Stato che hanno impoverito il servizio ad esclusivo vantaggio di logiche legate al profitto. Inoltre Ntv contribuisce alla valorizzazione della rete Alta Velocità su cui lo Stato ha investito molto, con ripercussioni, dal punto di vista sociale, non proprio trascurabili.
Il ventotto aprile ha avuto inizio l’avventura di Italo, il cui logo, un leprotto che guarda al futuro, contiene più di un’allusione alla proiezione in un futuro che è più vicino, che corre veloce, rosso come il colore scelto dall’Italia nelle prime competizioni automobilistiche. Dotato di undici carrozze, Italo trae ispirazione dal treno Alstom, detentore del record mondiale della velocità con 575 chilometri all’ora, da cui riprende il sistema di trazione, il nome gli deriva dalla scelta operata da quarantamila navigatori che hanno risposto al sondaggio lanciato dal sito aziendale.
Luca di Montezemolo, presidente della Ferrari, nonché Presidente di Ntv, a cui abbiamo rivolto delle domande, auspica un mercato che si apra anche sulle tratte regionali perché questo vorrebbe dire nuova occupazione, nuova possibilità di investimenti e migliore servizio per i viaggiatori.
Il trasporto regionale è un obiettivo prioritario per Ntv?
«Noi abbiamo delle tracce regionali lunghissime, sia all’interno delle Regioni, sia trasversali ad esse, Genova-Milano, Bari-Brindisi, Palermo-Catania, tutta la Toscana da Firenze alle altre province che sono tante, dobbiamo coprire la concorrenza, ma questo vuol dire anche occupazione. Solo a Nola, dove Ntv ha costruito un centro di avanguardia tecnologica per la manutenzione dei treni Italo, abbiamo assunto trecento giovani, questi sono segnali di fiducia, investimenti. Abbiamo un business che prevede che, per stare in piedi, questa iniziativa deve raggiungere il 20% del mercato entro la fine del 2014; da noi è tutto privato e poi siamo una bella squadra italiana, una banca che investe, una società d’assicurazioni che investe, quattro, cinque imprenditori con un capitale totalmente privato, uno fa le scarpe, uno fa i freni, uno fa le macchine per il packaging».
Come presenterebbe Italo ai consumatori?
«E’ il treno più moderno d’Europa, un treno che in termini di consumi ecologici, di visibilità e comfort è all’avanguardia, i prezzi sono vantaggiosi. Io ho voluto sedermi in Smart perché da ragazzo viaggiavo in seconda classe, sono orgoglioso di vedere una Smart, l’ambiente di viaggio, previsto sui treni Italo, meno dispendioso, che ha spazi, che offre gratuitamente il wireless, perfettamente funzionante perché abbiamo investito molto nei satelliti, che ha in diretta la televisione, Sky Tg24, che ha una carrozza Cinema espressamente dedicata a questo ambiente di viaggio che ne prevede altri due, la Prima e la Club».
Da utente perché dovrei scegliere Italo piuttosto che un volo low cost?
«Intanto credo che, come in tutte le cose, io le potrei dire perché lei prende la Lufthasa e non l’Iberia? Qui ci giochiamo la qualità del treno, il comfort, per esempio in Italia avere un treno che ha il 25% in più di spazio, di metratura, credo che sia importante. Abbiamo fatto una ricerca da cui è risultato che l’82% dei turisti che vengono in Italia, di qualunque condizione socio-economica, vogliono usare il treno. Ntv prevede le telecamere per controllare tutti i bagagli, perché i turisti viaggiano e sono sempre preoccupati dei furti. Poi ognuno sceglie quello che vuole, noi oggi siamo a prezzi molto competitivi, si va in Smart a venti euro da Napoli a Roma, da Roma a Firenze, da Bologna a Milano».
L’associazione consumatori, però, dice che ha calcolato che il risparmio, facendo una media, è di un euro e settantacinque, il 3%. Cosa può dire in merito?
«Intanto so che i miei collaboratori si devono incontrare per affrontare questo aspetto, ma anche ammesso e non concesso che fosse così, che cosa vuol dire in termini di qualità di servizio, di promozione del turismo? Lo dico senza polemiche, ma se non ci fossimo stati noi, lo dico da utente che usa spesso la trattanto Bologna-Roma, crede che il Frecciarossa avrebbe avuto i miglioramenti che ha avuto, se non ci fosse stata la concorrenza? Guarda caso, dove non c’è la concorrenza, nelle merci, nei trasporti regionali, il servizio è bassissimo, a me interessa valorizzare la nostra iniziativa di imprenditori che credono nel paese, che investono e rischiano perché, ripeto, noi entro la fine del 2014 per stare in piedi dobbiamo arrivare a coprire almeno il 20% del mercato, che non è poco».
Quando sarà esteso Ntv alle tratte regionali?
«Noi abbiamo utilizzato la legge europea e quindi italiana, che liberalizza solo l’Alta Velocità, dove non c’è questa non c’è possibilità di concorrenza, se noi volessimo oggi estendere il nostro servizio alle tratte regionali non lo potremmo fare perché abbiamo l’autorizzazione solo per l’Alta Velocità».
Questa sfida è partita prima in politica, per quanto la riguarda?
«No, in questo momento io ho voglia di parlare solo di crescita e la crescita la promuoviamo noi con questa iniziativa».
Giuseppe Bonollo (in foto) è il direttore marketing, servizi e vendite di Ntv.
Quali sono le sfide che si trova ad affrontare Ntv in questo particolare momento di crisi economico-finanziaria?
«Il primo tempo della sfida si è concluso con due date tangibili e concrete, il quindici aprile la vendita dei biglietti, il 28 aprile l’inizio dell’attività con i treni in transito; il secondo tempo della sfida è quello ovviamente di conquistare il mercato, il gradimento dei consumatori, quindi dobbiamo far conoscere la nostra offerta perché siamo nuovi, dobbiamo essere in grado di dimostrare che l’insieme del servizio che diamo, della qualità che offriremo e dell’offerta commerciale, siano tali da portare gli utenti progressivamente a viaggiare con noi. Certamente ci troviamo ad agire nel contesto di un’economia recessiva, è difficile stimare la durata di questa fase critica, tuttavia gran parte degli italiani si è resa conto, con attenzione crescente, che il modo nuovo di viaggiare dell’Alta Velocità dà dei grossi vantaggi».
Italo sarà competitivo in termini di costi, considerato che molti consumatori scelgono i voli low cost come mezzo di trasporto?
«Consideri che, per quanto ci riguarda, la competizione con l’aereo avviene soltanto per gli spostamenti verso Milano e Roma, un po’ anche per Roma-Venezia. Sulle altre tratte il viaggiatore sarà a bordo del nostro treno novanta minuti o trentacinque, come per Firenze- Bologna, qui la competizione avviene nei confronti dell’automobile e dei treni già esistenti».
Quali sono le stazioni principali a Roma e Milano e quali le tratte?
«A Roma e Milano abbiamo una doppia stazione: Stazione Tiburtina e Stazione Ostiense a Roma e a Milano Porta Garibaldi e Rogoredo; la tratta inizialmente è Napoli-Milano, con le fermate a Roma, Firenze e Bologna. Nel corso dell’anno completiamo le tratte in due modi, aumentando il numero dei treni progressivamente perché la flotta dei treni ci viene consegnata nel corso dell’anno, poi il 26 agosto lanciamo i servizi senza fermate intermedie tra Milano e Roma, estendendo il collegamento da Napoli a Salerno, mentre a fine ottobre apriamo i collegamenti verso Venezia. Infine in dicembre apriamo l’ultimo collegamento da Milano a Torino, che si concluderà ad inizio di gennaio 2013, a quel punto avremo completato tutti i nostri servizi, il che vuol dire che avremo ogni giorno cinquanta collegamenti su tutto questo network che ho descritto».
La Stazione Tiburtina sarà percorsa prevalentemente da treni Italo?
«No, continuerà anche in futuro ad essere percorsa da Trenitalia, la Stazione Tiburtina è un grande investimento del paese, è la nuova grande stazione di Roma, nata proprio per servire l’Alta Velocità, è una grandissima infrastruttura, sia dal punto di vista tecnico che commerciale. Il nostro servizio ci caratterizza anche per la presenza in questa stazione modernissima, molto bella architettonicamente, è un grande investimento che il paese ha fatto per servire il trasporto dell’Alta Velocità».
Per quanto riguarda la qualità delle vetture, vi siete ispirati ai treni tedeschi o di quale altro paese?
«Ci siamo avvalsi soprattutto della tecnologia che deriva dal fatto che il treno è il più nuovo di tutti, è costruito dal più grande costruttore al mondo di treni ad Alta Velocità, Alstom, industria francese, che ha circa il 70% di quote di mercato nel mondo su treni ad Alta Velocità, Italo è il treno più nuovo di questo costruttore, noi siamo i primi ad utilizzarlo».
Lei prevede che sarà pensabile nel prossimo futuro un Ntv per le tratte estere?
«Da subito saremo distribuiti anche presso la rete distributiva estera, per i viaggiatori esteri che vogliono venire a viaggiare in Italia, abbiamo al riguardo fatto un accordo con Rail Europe, grande distributore internazionale, presente in tutti e cinque i continenti, con i propri siti castomizzati per il mercato, con i propri contact center. Per quanto riguarda, invece, Italo che vada a fare servizio all’estero con i propri treni, è un’ipotesi che potrebbe essere interessante nella fase due del nostro sviluppo, per ora dobbiamo concentrarci sul mercato domestico, dobbiamo costruire tutta la nostra progressione sul mercato nostrano e poi “why not”?»
Non si può escludere che possa avvenire?
«Certo, non si può escludere».
Dipenderà da questo avvio e anche dal prosieguo?
«Sicuramente nelle situazioni esistono le priorità, in questo momento, e ancora per molti mesi avanti, la nostra priorità è quella di completare lo sviluppo, le ho descritto una partenza con tanti lanci, quando lanceremo i no stop o il collegamento con Venezia, è come se fosse una continua situazione di lancio, vedremo le reazioni del mercato, le reazioni dei viaggiatori, quindi è un percorso lungo quello che dobbiamo fare, una volta che l’avremo fatto e avremo registrato la consapevolezza di avere stabilizzato la nostra offerta, potrebbe essere interessante guardare anche ai mercati esteri, però le cose vanno fatte con ordine, secondo le priorità».