Davvero triste spettacolo quello che è stato offerto al mondo in questi ultimi giorni di maggio. Un sistema democratico già traballante per vari motivi mostra tutti i suoi numerosi limiti nel modo peggiore, rifiutando al governo di eletti dalla maggioranza del popolo, sia pure con una legge elettorale fatta per imbrogliare le regole della democrazia, di governare il paese Italia con i ministri che preferisce. Infatti, personaggi in parlamento da una vita, non rieletti dal popolo, sono potuti rientrare dalla finestra fregandosene delle regole della democrazia, proprio grazie alle alchimie approvate da quella parte di parlamento italiano che non vuole mollare la presa e non accetta che gli elettori abbiano detto no alla loro rielezione.
Dopo molte critiche fatte a Matteo Salvini e Luigi Di Maio, che hanno fatto grandi sforzi per trovare una quadra alle diverse aspettative, per offrire al popolo italiano un contratto chiaro che si sono impegnati a rispettare, infine, sono stati rifiutati dal Presidente della Repubblica, nonostante in Italia il Presidente non ha i poteri di una Repubblica Presidenziale. Si sappia che nel sistema parlamentare italiano il Presidente nomina i Presidenti del Consiglio che incarica di formare un governo, ma non è lui che sceglie i Ministri. Proprio perché non è eletto dal Popolo ma dal Parlamento, il Presidente della Repubblica ha un ruolo soprattutto rappresentativo ma non decisionale. Certamente i costituzionalisti potrebbero essere più precisi, un cittadino che assiste alle grandi manovre per impedire il cambiamento, non ha bisogno di lauree in giurisprudenza per vedere e capire che è stato imbrogliato. Gli è stata sottratta quella che in una democrazia è la base della sua esistenza, la possibilità di decidere il suo governo. Non importa, infatti, chi vince le elezioni. Importa che chi le vince possa governare. In Italia è stato dimostrato che così non è.
Non c’è dubbio che Lega e M5S hanno vinto le elezioni e che hanno una maggioranza per governare e iniziare i cambiamenti promessi agli elettori e che gli elettori hanno votato, in certe zone d’Italia la percentuale del M5S ha superato il 60%. Altro successo elettorale è stato quello della Lega. Le due forze politiche unite hanno il sostegno della maggioranza degli elettori ma … non sono gradite a chi ha deciso che non è necessario cambiare.
E’ legittimo voler conservare le cose come stanno. I Conservatori esistono in ogni democrazia occidentale ma, quando perdono le elezioni, non manovrano per impedire alle forze progressiste, ossia quelle che vogliono il cambiamento, di governare. Questa è la prima regola da rispettare perché il sistema possa definirsi democratico. In Italia abbiamo assistito a una sequela di Governi che non erano stati eletti dal popolo, ma cooptati da Presidenti eletti dai partiti presenti in Parlamento. Tutti governi che hanno eseguito ordini e disposizioni che provenivano da altrove, meno che dal corpo elettorale: L’unico legittimato a farlo! Sono state varate leggi impopolari che il popolo italiano non voleva, come solo in una dittatura si potrebbe fare; sono stati fatti tagli al welfare che il popolo italiano non avrebbe mai votato; sono stati concessi benefit, privilegi e bonus che il popolo non avrebbe mai autorizzato; il primo della serie di questi Premier cooptati dal Presidente è stato Monti, che in cambio dell’accettazione di questo incarico ha avuto la carica di Senatore a vita: circa 25 mila euro mese, più altri benefit tra cui un appartamento in centro a Roma a spese dello Stato. Come se il ricco appannaggio ottenuto solo per la carica di senatore a vita non bastasse a pagarsi un affitto di casa. Ovviamente tutto extra a ciò che è riconosciuto al Premier incaricato. Monti ha fatto tanti e tali danni al popolo Italiano che la metà sarebbero bastati per una rivolta, ma il popolo italiano e paziente e subisce.
Ha subito anche la conseguente legge Fornero, una signora che ha deciso che gli italiani debbono andare in pensione a 65/67 anni, quale che siano gli anni di contributi versati e che dal gennaio 2019 gli anni per poter andare in pensione devono essere settanta compiuti! Naturalmente anche in questo caso nessun italiano avrebbe mai eletto una signora con queste prerogative, ma non era necessario che l’eleggessero, l’aveva già fatto il Presidente in carica e tanto doveva bastare per subire un oltraggio di questo genere. Un oltraggio ai diritti, ma anche al buon senso. Come si può combattere la disoccupazione giovanile se si costringono i nonni ad andare al lavoro? I grandi economisti nominati dai Presidenti se lo pongono questo problema? No, non è per porsi problemi di questo genere che sono nominati, ma per proteggere i privilegi delle caste rabbiniche ricordate da Marco Pannella in tanti dei suoi comizi d’altri tempi. Coloro che, selezionati dai partiti, riescono ad entrare in parlamento, devono fare solo 3 anni in quella carica per ottenere un vitalizio in barba a chi paga i contributi perché loro possano godere quei privilegi.
L’indignazione popolare ha spinto verso cambiamenti in quel senso, ma non sono autorizzati! Pensioni non d’oro, ma diamantate dai 40 mila ai centomila euro mensili non sono affatto una rarità, per non parlare degli stipendi stratosferici, senza eguali nel mondo occidentale, riconosciuti ai manager pubblici, buonuscita milionaria e benefit di ogni genere tra auto blu, appartamenti prestigiosi a prezzi di baracche di periferia, spesso acquistati sotto costo perché possano rivenderseli al prezzo di mercato. Sono cose che tutti gli italiani sanno, ma contro le quali non possono nulla perché quando riescono a riunirsi intorno ad alcuni leader che sembrano seriamente interessati a cambiare questo stato di cose antidemocratiche, il sistema li blocca e ciò che è più sconcertante è che li blocca in nome della democrazia! Incredibile ma vero.
Non so come finirà questa vicenda, i motivi per una rivolta democratica ci sono tutti e d’avanzo. Ma il popolo italiano è mite e sa subire e sopportare, probabilmente subirà pazientemente anche questa, nonostante si prefiguri già qualche bella stangata per pareggiare i buchi fatti dai lazzaroni che sprecano le risorse nazionali tra imbrogli vari, anche noti, ma contro i quali nessuno può niente. La giustizia italiana, nonostante l’impegno di molti, non riesce a punire adeguatamente chi delinque saccheggiando i conti pubblici in quella miriade di canali di appalti e forniture che portano al debito pubblico spaventoso che continua a crescere nonostante i continui tagli al welfare per pareggiare il quale, i cooptati dai Presidenti, invece di eliminare i privilegi delle caste, continuano a tassare e vessare il popolo italiano fino a costringere i giovani a fuggire altrove, in cerca di speranza. Diventiamo terra di conquista di immigrati clandestini, naturalmente illegali, perché c’è un business illecito dietro tutto questo , che continua a rendere alle organizzazioni criminali che si occupano dell’accoglienza, degli alloggi e del mantenimento di queste masse di clandestini che l’Europa ha rifiutato e rifiuta, delegando l’Italia all’accoglimento, su consenso del precedente Governo.
Salvini, come Ministro degli interni, voleva trovare soluzione anche a questo problema. Nel contratto c’era anche la risoluzione del problema gioco d’azzardo. Macchinette mangiasoldi affidate a organizzazioni che evadono anche il fisco e con il consenso dei governi cooptati lo fanno alla luce del sole, certi di impunità, condoni e trattamenti di favore. Macchinette invasive offerte anche ai ragazzini senza criterio, tipico delle organizzazioni criminali che le gestiscono e che certo se ne fregano dell’educazione dei giovani o di rovinare le famiglie diffondendo la ludopatia.
Il Presidente Mattarella, difendendo l’Euro, così ha dichiarato, ha impedito a un governo eletto legittimamente dal popolo Italiano, di andare a governare i problemi dell’Italia e risolvere tutto questo nel modo migliore. Ora non si sente altro sui social e nelle strade d’Italia: alle urne!
Sì, credo che abbia ragione Massimo Dalema, colto in un fuori onda mentre commentava il comportamento del Presidente Mattarella che rifiutava di accettare il Ministro all’Economia, Paolo Savona: “… alle prossime elezioni prenderanno l’80%”.
Lo credo anche io, ma concederanno le elezioni? Non ne sono affatto sicuro.
Io che ho idee piuttosto di destra liberale, che leghiste o del M5S, mi sono ritrovato spinto ad appoggiare col voto e con il supporto possibile l’elezione di Di Maio, perché non c’erano scelte politiche da fare, ma prioritariamente di sistema. Scegliere se continuare a sostenere il sistema che definisco ironicamente delle Bande Bassotti, oppure il cambiamento e la scelta per me è stata facile, ho scelto il cambiamento. Ho considerato che non può esserci nessun cambiamento in Italia se non si radono al suolo i privilegi che le Bande Bassotti entrate nella stanza dei bottoni si sono assegnati. Tutto legalizzato, non c’è dubbio, ma quello che appare moralmente come un furto, non basta una legge ad hoc per renderlo onesto. Assegnarsi le pensioni milionarie che sappiamo, a fronte di quelle popolari ormai da fame e divenute un miraggio per la stragrande maggioranza della popolazione, non è solo disonesto, è odioso! L’elenco dei privilegi da eliminare lo hanno già fatto Di Maio e il M5S, non serve ripeterli in questo intervento.

Semmai posso precisare perché siamo giunti a questo punto, secondo una mia analisi e dare la mia impressione sull’argomento Salvini. Cioè la Lega di Salvini è affidabile o sta usando l’ingenuità dei 5 Stelle per farsi campagna elettorale alle spese del centrodestra? Ci ho pensato e ne ho dubitato fin da subito, ma credo che sia un ipotesi infondata. La campagna elettorale alla Lega di Salvini la stanno facendo i sostenitori delle scelte del Presidente Mattarella. Una scelta invisa a tutti, meno che al PD del quale è la massima espressione. Sono d’accordo che l’impeachment sia fuori luogo e infondato. Il problema è politico e dev’essere risolto politicamente cioè col voto. Già l’approvazione di questa legge era un chiaro segnale di ciò che preparavano le “Bande Bassotti”, per impedire il cambiamento. Il risultato finale non poteva essere diverso da ciò che è stato. Ma la partita non è finita qui. A scanso di nuove sorprese, per esempio una maggioranza già costituita in parlamento per sostenere Cottarelli (cosa non impossibile), ora Leghisti e M5S hanno partita vinta se si presentano agli elettori col contratto stipulato tra loro, come programma del prossimo governo. Potranno avere una maggioranza ben più solida, con la quale imporre le regole costituzionali a chi è pronto a negarle pur di impedire il cambiamento. Di questo si tratta, infatti, impedire ogni cambiamento. Proteggere privilegi e usurpazioni acquisite in decenni di malgoverno. Salvini bleffa col M5S per attingere al serbatoio di voti di Forza Italia? Ci ho pensato, può darsi! ma cosa cambierebbe per me, italiano che vorrebbe vedere cancellati i privilegi vergognosi che ci hanno ridotti in queste condizioni?
Sono giochi partitici più che politici per i quali non riesco a provare alcun interesse. Resta il fatto che Salvini, impegnatosi così, pubblicamente, per il cambiamento, non potrebbe tirarsi indietro. C’è un contratto da rispettare e sembra che una buona parte degli italiani abbia deciso di non farsi imbrogliare più dalla classe politica. Questo è un segno positivo dei tempi di cambiamento che finalmente viviamo. Dopo tutti questi anni di guerra solitaria, beninteso con le armi del Diritto, anche Europeo, che sia pure spuntate e arrugginite ci sono ancora, contro lo Stato canaglia che ho descritto nei miei libri, vedere che finalmente “arrivano i nostri” a dare manforte può farmi solo piacere. Un piacere che non può essere incrinato e indebolito dai dubbi sulla lealtà di Salvini o su suoi secondi fini elettorali. Se davvero vuole il cambiamento da questo stato di cose corrotte all’inverosimile e che stanno uccidendo l’Italia, può avere tutti i secondi fini che vuole, ben venga!
Del resto, chi accetta la giustificazione del comportamento del Presidente Mattarella, fondata sulla necessità della difesa dell’Europa e dell’Euro, sbaglia per non conoscenza del pensiero del prof. Savona sull’Europa e sull’Euro. Basta leggere il suo libro e, alla sua età e con il suo curriculum vitae, nessuno può ipotizzare che abbia scritto cose che non pensa davvero, rischiando la reputazione verso i posteri. Il prof. Savona, sostenuto fortemente da Salvini e Di Maio come Ministro dell’Economia, non ama l’Unione Europea che ho definito anche io, in più occasioni, un “carrozzone di burocrati costosi e inefficienti”. Non posso, però, essere definito un antieuropeista, tutt’altro, proprio perché mi considero europeo, vorrei sentirmi cittadino degli Stati Uniti d’Europa e chiunque voglia fare un passo in quella direzione mi vede concorde. Si può essere certi, dunque, che se ci fosse stato qualcosa di contrario a questo ideale nel M5S non avrebbero avuto il mio consenso.
Come scrivo in quarta di copertina nell’Ultima Missione di G-71, dobbiamo considerare che essere patrioti italiani, cioè amare la Patria italiana, non significa dover amare anche lo Stato canaglia che la soffoca: «Lo Stato non è la Patria, è questo il grande inganno. La Patria siamo noi, le montagne, le nostre coste, la nostra cultura e le nostre tradizioni. Lo Stato è solo lo strumento amministrativo che i popoli si danno per gestire gli interessi comuni. Se fallisce, possono e devono cambiarlo, senza che questo implichi la fine o la caduta della Patria.» Un vero patriota italiano cerca di difenderla dallo Stato canaglia che la sta uccidendo e lo stesso vale per l’Europa. Un vero Patriota Europeo cerca di difenderla da coloro che ne hanno fatto solo un’associazione di banchieri e finanzieri, impegnati solo a proteggere tassi d’interesse, spread, valori del cambio, percentuali del PIL, incuranti della sicurezza e del benessere dei cittadini d’Europa: Delle condizioni dei giovani e degli anziani, dell’ambiente, delle diseguaglianze economiche e delle loro speranze.
Noi sogniamo gli Stati Uniti d’Europa, un’Europa Patria di tutti gli Europei!
Antonino Arconte, autore di saggi su politica internazionale e servizi segreti, è stato un agente della Gladio “Stay Behind”, con il nome in codice di G71.