Il primo italo-americano alla Casa Bianca come Segretario di Stato. La prima direttrice donna alla CIA. Martedì 13 marzo sarà, a suo modo, una giornata storica per gli Stati Uniti d’America. Non è il licenziamento di Rex Tillerson, decretato dal presidente Donald Trump, a fare notizia. Quello era nell’aria da mesi. Ma il “domino” degli incarichi posteriore alla cacciata di Tillerson, porterà l’attuale numero 1 della CIA Mike Pompeo a diventare Segretario di Stato USA. E Gina Haspel, vice di Pompeo, a diventare la nuova direttrice della CIA.
Donald Trump, nei minuti successivi alla comunicazione del licenziamento del suo ex segretario di stato, è stato chiaro. “Io e Tillerson eravamo in disaccordo su molti temi, tra cui l’accordo nucleare sull’Iran. Per me è terribile, per lui poteva essere okay”. E alla fine è successo ciò che gli addetti ai lavori si attendevano che succedesse da tempo. Che Trump avesse poca considerazione di Tillerson del resto era apparso chiaro sia al Palazzo di Vetro dell’ONU durante l’Assemblea Generale dello scorso settembre, quando Tillerson era rimasto solo a fare il suo intervento in Consiglio di Sicurezza. Sia un paio di mesi più avanti, quando iniziarono a rincorrersi le voci di un possibile avvicendamento con il direttore della CIA, l’italo-americano Mike Pompeo. Notizia poi confermata.
Fin dal suo insediamento, la figura di Tillerson era stata vista come debole, ininfluente, con un piede fuori dal Dipartimento di Stato e con l’altro in affanno. Dalla polemica sul presunto “moron” (tradotto: “imbecille, deficiente, o peggio menomato psichico”), che Tillerson stesso avrebbe pronunciato parlando di Trump negli scorsi mesi. Passando per le divergenze di posizioni su numerosi fronti, tra cui quello della Corea del Nord, sulla quale Donald Trump aveva pubblicamente criticato Tillerson “di perdere il suo tempo” nel tentare la via diplomatica con Pyongyang. Via diplomatica che per altro sembra, alla fine, essere stata imboccata.
Mike Pompeo si insedierà nei prossimi giorni. Di origini italiane, i suoi bisnonni emigrarono negli Stati Uniti d’America da Caramanico Terme, paesino di nemmeno 2mila abitanti in provincia di Pescara. Sua nonna era Fay Brandolino, figlia degli abruzzesi Giuseppe Brandolino e Carmela Sanel. Di strada, Pompeo ne ha fatta, e non poca. Nato e cresciuto a Orange in California, laureato in legge ad Harvard, Mike Pompeo è membro dell’Italian American Congressional Delegation. Con un passato nell’esercito, entra in politica solamente nel 2010. E la sua scalata è rapidissima: dal 2011 al 2017 è membro della Camera per lo Stato del Kansas, dove viene confermato due volte. Mentre nel gennaio del 2017 viene nominato direttore della CIA. Repubblicano di ferro, appartenente alla corrente del Tea Party (la più conservatrice) e membro della NRA, Pompeo era stato dato vicino alla segreteria di stato, alla corte di Donald Trump, da mesi. E lascerà il suo posto alla guida dell’intelligence statunitense, a Gina Haspel. Classe ’56, 61 anni, Haspel è un’ufficiale dei servizi segreti americani, dal 1985 all’interno della CIA. Nel febbraio 2017 era stata nominata dal presidente Trump come vicedirettrice dell’agenzia di intelligence americana. Non è stata la prima donna vice-direttrice dell’agenzia (la prima fu Avril Haines, scelta da Obama nel 2013), ma sarà la prima direttrice donna. Una promozione storica, che rende l’amministrazione Trump diversa da tutte le altre, una volta di più.