Durante il Super Bowl, uno degli eventi più seguiti e sponsorizzati dell’anno, le pubblicità di alcune delle maggiori piattaforme di criptovalute, tra cui Coinbase, hanno riscosso tanto successo da mandare in tilt il sito web, che non ha retto i più di 20 milioni di accessi in solo un minuto.
La diffusione di questi prodotti e il loro potenziale non può più essere ignorato.
Secondo uno studio del Pew Research Center, il 16% degli americani afferma di aver investito, usato o scambiato criptovalute. La capitalizzazione dell’intero mercato crypto ha raggiunto, nel novembre dello scorso anno, circa 3 trilioni di dollari; tanto per fare un paragone, il valore dei CDO, alcuni degli strumenti finanziari che causarono la crisi del 2008, era di circa 1.5 trilioni di dollari prima che la bolla scoppiasse.

Anche se i possessori di criptovalute – attratti dalla promessa di facili guadagni – sono per ora meno di un miliardo, in molti, soprattutto giovani, hanno iniziato ad investire in questo nuovo tipo di strumento finanziario. Secondo la Consob, solo in Italia si è registrato un aumento dell’utilizzo di servizi finanziari online del 28% rispetto al periodo precedente la pandemia.
Questo aumento, tuttavia, non corrisponde a un incremento della disponibilità economica della popolazione, né ad una crescita della alfabetizzazione finanziaria della stessa. In un mondo come quello attuale, dove l’elevata disponibilità e diffusione di notizie e informazioni può generare asimmetrie informative, è necessario combattere e ridurre al minimo l’ignoranza in materia finanziaria, di modo da evitare che tali deficit informativi possano generare effetti distorsivi sul mercato e danneggiare gli investitori.
Nonostante il mercato delle valute virtuali abbia momentaneamente rallentato la sua crescita, l’attenzione da parte degli organismi regolatori non è diminuita. A dicembre 2021, negli Stati Uniti, la House Financial Services Committee ha invitato i CEO di sei tra le maggiori compagnie di criptovalute a testimoniare riguardo le promesse e i pericoli di questi nuovi assets.
La domanda fondamentale che i legislatori si sono posti è come regolamentare un mercato che, fino ad oggi, è rimasto prevalentemente esente da ogni controllo.
In questi anni la blockchain, tecnologia su cui si basano le criptovalute, ha trovato diverse applicazioni che sono finite sotto la lente degli organismi finanziari. Tra queste merita menzione la finanza decentralizza (De-fi): un’infrastruttura dove è possibile richiedere presiti tramite criptovalute.

Ad attirare l’attenzione della House Financial Service Committee sono state anche le stablecoin: particolari criptovalute legate al valore di valute stabili come il dollaro o l’euro. A ottobre Tehther, una stablecoin legata al dollaro, è stata multata per 41 milioni di dollari dalla Trading Commission per aver mentito riguardo le sue riserve finanziarie.
Il mondo politico americano è ancora indeciso sul da farsi. Alcuni membri del Congresso, come Alexandria Ocasio-Cortez, hanno messo in dubbio le millantate capacità rivoluzionarie delle criptovalute. I Repubblicani sembrano invece enfatizzare il potenziale innovativo di queste nuove tecnologie e temono che una legislazione troppo stringente possa allontanare un business molto profittevole dall’economia americana. Sicuramente, resta una delle priorità condivisa da entrambi i partiti mantenere la supremazia del dollaro nel sistema finanziario globale. Gli Stati Uniti devono inoltre tenere conto non solo delle iniziative private, ma anche di quelle delle altre banche centrali.
In Cina l’E-RMB, o Yuan digitale, viene ormai usato in diverse parti del Paese e presto diventerà il metodo di pagamento dominante, sostituendo quasi definitivamente l’utilizzo del contante.

La diffusione di sistemi alternativi di pagamento potrebbe, secondo alcuni, bypassare il sistema SWIFT (Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunications): lo strumento più diffuso per gestire i pagamenti internazionali e che consente, tra l’altro, l’applicazione delle sanzioni americane nei confronti dell’Iran o della Cina.
Anche se ad oggi risulta difficile comprendere in che modo queste nuove tecnologie influenzeranno il nostro futuro, ci sono ancora molti aspetti che necessitano l’attenzione dei Legislatori. Tra questi vi è la sostenibilità ambientale di queste tecnologie, oggetto della seduta di gennaio del Subcommittee on Oversight and Investigantions del Committee on Energy, che si è svolta al fine di comprendere l’impatto energetico della produzione di Bitcoin.
A preoccupare il mondo finanziario è anche l’affidabilità dei prelievi da stablecoin a contanti: fenomeno su cui sta indagando la S.E.C. Inoltre, lo sviluppo dei computer quantistici, secondo Alcuni, potrebbe mettere a rischio la criptografia, ovvero il protocollo informatico che garantisce la sicurezza delle transazioni in criptovalute. Le criptovalute e, in particolare, la blockchain racchiudono un enorme potenziale che potrebbe rivoluzionare il sistema finanziario globale e non solo. Tuttavia, questo potenziale – se privo di controlli – può risultare alquanto pericoloso. Proteggere gli investitori dovrebbe essere l’obiettivo primario dei Governi, ma per farlo potrebbero non essere necessarie solo delle leggi.
L’educazione finanziaria dovrebbe entrare a far parte dell’istruzione di ogni cittadino.