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Covid-19, pandemie e soluzioni alla crisi planetaria per salvare l’Homo sulla Terra

Ci vorrebbero due pianeti Terra per sostenere lo sfruttamento delle risorse ai ritmi folli a.C “avanti Covid19”  ed è ormai evidente che è insostenibile

Antonino ArcontebyAntonino Arconte
Covid-19, pandemie e soluzioni alla crisi planetaria per salvare l’Homo sulla Terra

Foto da Flickr/Official SpaceX Photos

Time: 4 mins read

Da più parti vengono diffusi allarmi sui problemi all’economia degli Stati provocati dalla Pandemia e dal lockdown conseguente.

Giustamente l’economia di tutti gli Stati del mondo è stata colpita gravemente e gli organismi preposti devono porvi rimedio, cercare e suggerire soluzioni. Alberghi, bar, ristoranti, compagnie aeree, compagnie di navigazione sono ridotte al fallimento. Certamente la ripresa sarà difficile e avrà bisogno di tempi medio lunghi.

Gli aiuti che FMI, l’Unione Europea, USA, Banche centrali per centinaia di miliardi di euro e di dollari, sono consistenti e avranno la loro efficacia, possiamo essere ragionevolmente convinti che gli organismi preposti saranno all’altezza della situazione e in grado di apportarvi le modifiche necessarie man mano che queste si rendessero necessarie.  

Tuttavia, occorre aggiungere che il lockdown ha evidenziato anche i gravi problemi sulla visione di sviluppo eco-compatibile e degli sconvolgimenti climatici, dei quali era evidentemente sensibilizzato il mondo. Con il blocco dei voli e delle attività commerciali e industriali, ha sofferto l’economia, ma l’ecosistema planetario ha avuto un attimo di respiro, e ora?

Si vuole riprendere come prima? Gli aiuti rimetteranno in piedi la macchina industriale che ha portato il pianeta sull’orlo del baratro?

Il problema principale resta quello, ci vorrebbero due pianeti Terra per sostenere lo sfruttamento delle risorse ai ritmi folli a.C “avanti Covid19”  ed è ormai evidente che è insostenibile.

La Terra è un pianeta vivo, e se per difendersi da una specie che si comporta come una cellula cancerogena attivasse i virus come fossero anticorpi immunitari, il prossimo sarà ben peggiore.

The World at the Time of Coronavirus by Flavio Bragaloni

Come accade con gli uragani, ormai anche in Europa e venti e bombe d’acqua sempre più violenti. Io stesso ho avuto lo scantinato allagato, cosa mai avvenuta da tempo immemorabile, ma le piogge da diluvio, hanno avuto queste logiche conseguenze e sarà sempre peggio, finché non si pone rimedio al riscaldamento globale da eccessiva immissione di Co2 da combustibili fossili in atmosfera.

Per quali scopi si stanno immettendo tutti quei finanziamenti nel mercato, per riportare alla stessa situazione precedente al lockdown? Se così fosse io lo trovo ancora più folle del non far nulla!

L’umanità dovrebbe cominciare a porsi davvero il problema della sopravvivenza della specie e non solo dei problemi economici. La scienza ha dimostrato che la storia della Terra è fatta di specie dominanti e poi estinte, quando hanno cambiato l’ecosistema al punto da provocare la loro auto-estinzione, e ogni specie ha lasciato le condizioni ottimali a quella successiva.

Anche l’ossigeno, indispensabile alla vita come la conosciamo (ma non a tutte)  è stato prodotto da una specie precedente poi estinta e ancora adesso, è prodotto dai cianobatteri, microorganismi che divorano i minerali presenti nelle acque di fiumi e ghiacciai polari che si sciolgono producendo l’ossigeno che respiriamo tutti, e che bruciano aerei, auto e ogni cosa che si muove meccanicamente nello stato attuale delle cose.

Specie che sono esistite, o forse è meglio dire hanno resistito per decine, alcune centinaia di milioni di anni, e sono ancora qui, con noi, come tartarughe, squali e tantissime altre. L’Homo pare esista da due milioni di anni, l’Homo sapiens forse da trecentomila anni, forse poco più.

Una scena dal film del 1968 di Stanley Kubrick “2001: Odissea nello spazio”

Un vero battito di ciglia nella vita del pianeta, un tempo insignificante e, tuttavia, abbiamo fatto danni negli ultimi duecento anni, che nessuno avrebbe potuto credere possibile.  

Stiamo costruendo continenti di plastiche nel Pacifico e nell’Atlantico; il petrolio scaricato in mare per incidente e per inciviltà inquina e  distrugge l’ambiente; l’atmosfera è sicuramente cambiata e continuerà a farlo; di modificare il sistema produttivo e di sviluppo compatibile si parla, ma senza azioni concrete ed efficaci. Perché non si procede con la costruzione di motori a reazione a idrogeno?

Con quelli almeno gli aerei smetterebbero di inquinare l’atmosfera, anche se la soluzione vera sarebbero i dirigibili ultratecnologici con materiali moderni e sicuri e motori elettrici ad elica per tutto il trasporto aereo, mercantile e civile. Ci vorrà più tempo per raggiungere l’America dall’Europa, ma sarebbe un viaggio più sicuro e sicuramente a impatto zero sull’ambiente. Ossia ecocompatibile.

Anche il trasporto marittimo andrebbe riformato completamente. Sparirebbero le grandi petroliere, mostri pericolosissimi e che hanno provocato grandi disastri e le navi da trasporto potrebbero avere a bordo ciò che occorre per ricavare l’idrogeno dal mare e autoprodursi il carburante per i motori a idrogeno, anche queste eco-compatibili.

Le Città devono cambiare. Invivibili per l’inquinamento dell’aria, devono essere trasformate con giardini pensili, piante che riciclino l’aria sui terrazzi, tetti e balconi.

Gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile promossi dalle Nazioni Unite: saranno raggiungibili nel 2030?

Diversificazione delle fonti energetiche, sole, vento, correnti marine, geotermica.

Questa crisi potrebbe risolversi nella salvezza indicata da un Dio che ha a cuore le sorti dell’umanità perché, non dimentichiamolo, non è la vita sul pianeta Terra ad essere in pericolo, quella si riprende sempre ad ogni crisi, anche la più disastrosa che il Pianeta ha sofferto nel corso di miliardi di anni, ma la specie umana.

Ecco, di tutto questo non si dice più nulla ed è davvero grave e pericoloso. I Poli continuano a sciogliersi e la temperatura media a salire.

Davvero si vuole credere che sia tutto passato in subordine con la pandemia? Io spero di no e che qualche mente illuminata trovi il modo di convincere i governi mondiali che si può e si deve riunificare i problemi e risolverli tutti assieme.

Quando sentirò, dalle alte sfere mondiali, annunciare iniziative che vadano in questa direzione mi sentirò sicuramente tranquillizzato. Altrimenti la pandemia la considererò solo una beffa in più nel nostro destino di specie intelligente!

 

—

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Antonino Arconte

Antonino Arconte

Antonino Arconte, autore di saggi su politica internazionale e servizi segreti, è stato un agente della Gladio “Stay Behind”, con il nome in codice di G71.

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