Mentre i paesi del mondo continuano a combattere la pandemia del Coronavirus, le Nazioni Unite continuano a diffondere consapevolezza su altre questioni in corso in tutto il mondo. Una nuova analisi mostra gli effetti che la crisi sta avendo sulle persone più povere, vulnerabili ai conflitti e anche l’ impatto sulla vita delle vittime del traffico umano, durante e persino dopo il loro calvario.
Per aiutare la situazione d’emergenza, l’ONU ha lanciato il piano di risposta umanitaria globale aggiornato, che fornisce aiuto e protezione che danno la priorità ai più vulnerabili nella società, come gli anziani, le persone con disabilità e le donne e le ragazze. Il coordinatore umanitario delle Nazioni Unite Mark Lowcock ha avvertito di un aumento significativo dei conflitti, della fame e della povertà, nonché dell’incombente carestia, a meno che non vengano intraprese azioni. Filippo Grandi, Direttore dell’UNHCR, l’agenzia dei rifugiati dell’ONU, ha ribadito quanto la vita degli rifugiati e di tutti coloro colpiti dai conflitti sia sempre più a rischio. (Guardare video sotto)
Per Lowcock “se non sosteniamo le persone più povere – in particolare donne e ragazze e altri gruppi vulnerabili – mentre combattono la pandemia e gli impatti della recessione globale, avremo a che fare con gli effetti di ricaduta per molti anni a venire. Ciò si rivelerebbe ancora più doloroso e molto più costoso per tutti”. Lowcock ha continuato dicendo: “Sulla base della nostra analisi, il costo della protezione del 10% più vulnerabile delle persone al mondo dagli impatti peggiori è di circa $90 miliardi. Potrebbe sembrare molto. Ma equivale a solo l’1 percento del pacchetto di stimolo globale che i paesi più ricchi del mondo hanno messo in atto per salvare l’economia globale”. Per far fronte a questi costi, i paesi ricchi dovranno fare significativi aumenti una tantum dei loro impegni in materia di aiuti esteri. E le istituzioni finanziarie internazionali dovranno cambiare gli accordi di prestito con i paesi vulnerabili.
Inoltre bloccaggi, restrizioni di viaggio, riduzioni delle risorse ed altre misure per frenare la diffusione del nuovo Coronavirus stanno mettendo le vittime del traffico umano a rischio di ulteriore sfruttamento, mentre le reti criminali organizzate potrebbero ulteriormente trarre profitto dalla pandemia, secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (UNODC). “Con COVID-19 che restringe il movimento, dirottando le risorse delle forze dell’ordine e riducendo i servizi sociali e pubblici, le vittime del traffico di esseri umani hanno ancora meno possibilità di fuga e di trovare aiuto”, ha affermato Ghada Fathi Waly, direttore esecutivo dell’UNODC. Poiché i paesi hanno chiuso i loro confini a causa della pandemia, alcune vittime non sono in grado di tornare a casa. Altri subiscono ritardi nei procedimenti legali, nonché una riduzione del supporto e della protezione su cui si basano. Alcuni sono anche in pericolo di ulteriori abusi o abbandono da parte dei loro rapitori. “Il traffico di essere umani è il risultato dell’incapacità delle nostre società ed economie di proteggere i più vulnerabili. Non dovrebbero essere ulteriormente ‘puniti’ durante i periodi di crisi” ha affermato Ilias Chatzis, capo della sezione UNODC che lavora per combattere questo crimine.
Ulteriormente, i bambini sono vittime di fame e povertà durante la pandemia, e molti di loro sono costretti a cercare cibo e denaro nelle strade facendo si che il pericolo di contrarre il virus aumenta. Le chiusure scolastiche non hanno solamente bloccato l’accesso all’istruzione, ma anche una fonte di riparo e cibo per milioni di bambini. Le Nazioni Unite hanno recentemente riferito che circa 370 milioni di studenti in tutto il mondo stanno perdendo i pasti a scuola, spesso la loro unica fonte di nutrimento affidabile. Nel frattempo, un esperto indipendente dei diritti umani delle Nazioni Unite ha sottolineato l’urgente necessità di servizi di protezione dei minori durante la pandemia. Si teme l’aumento denunciato di violenza contro i bambini, che unito a nuove forme di sfruttamento e abuso sessuale, avrà implicazioni “devastanti” sulla vita di milioni di giovani in tutto il mondo. Anche prima della crisi, ben 66 milioni di bambini vivevano già in “una situazione socio-economica precaria”. Le restrizioni di viaggio hanno generato nuovi modi per sfruttare e abusare sessualmente i minori, come i tentativi di stabilire servizi di “consegna” o “drive-thru”. C’è stato anche un picco nelle persone che cercavano di accedere a siti Web illegali con materiale pedopornografico.
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