
Una maratona dal sapore epicureo, un pranzo tutto siciliano nel cuore di Manhattan a New York. Con le bellezze culinarie e le pietanze tipiche della Sicilia, preparate dallo Chef Salvatore Fraterrigo, a fare le veci del padrone di casa, e l’accompagnamento di nove vini di eccellente qualità, targati Firriato. Giovedì 2 novembre, presso la Gastronomia Siciliana Norma lungo la Third Avenue a Manhattan, un trionfo di sapori e di profumi italiani hanno accolto giornalisti e addetti ai lavori. Profumi che i lettori de La Voce di New York conoscono bene, quelli dello Chef Fraterrigo, arrivato da Trapani nella Grande Mela per trovare il successo con la sua cucina siciliana. Ma anche sapori “nuovi”, come quelli dei vini di Firriato, una società vinicola a gestione familiare che ha trovato oltreoceano un modo per costruirsi il proprio “nuovo mondo”.
Nata in Sicilia nel 1984, regione nella quale è presente con sei proprietà diverse, di cui una nella meravigliosa isola di Favignana, Firriato ha come principale punto di forza la varietà della tipologia d’uva che viene utilizzata per la produzione del vino. Diversità che permette di presentare sul mercato vini diversi a seconda del contesto: dal Nero d’Avola al Perricone, dal Nerello Mascalese allo Zibibbo, fino al Grillo e al Catarrato.

Il pranzo “a casa Norma” è consistito nella realizzazione di un menù tipicamente siciliano, accompagnato dai vini Firriato, uno diverso per ogni portata: le Sabbie dell’Etna per l’arancina al nero di seppia, l’Altavilla Grillo per le crocchette di baccalà con salsa ali-olì, il cus-cus trapanese ai frutti di mare coccolato dallo Zibibbo, Jasmin. E ancora, una raffinata e deliziosa caponata palermitana affiancata dal rosso “Sabbie dell’Etna”, la pizza “rianata” da gustare con un buon “Chiaramonte Nero d’Avola”, la pasta alla Norma con il Santagostino Rosso, Baglio “Soria” e gli anelletti alla palermitana coccolati dal Ribeca, Perricone. Fino agli involtini di arista alla siciliana, accompagnati dall’Harmonium Nero D’Avola (già protagonista anche del recente NY Wine Experience a firma della prestigiosa rivista Wine Spectator), e i cannoli da gustare assieme a L’Ecrù.

“Siamo fieri e orgogliosi di essere qui a New York: Firriato mi ha dato la possibilità di fare parte di questo progetto, aprendomi un mondo meraviglioso, che rispetto e abbraccio sempre con entusiasmo”, ha detto all’inizio del pranzo Federico Lombardo di Monte Iato, direttore operativo di Firriato dal 2013 e testimonial del tour statunitense un background forte in marketing e una carriera che, oltre alla produzione vinicola, lo ha visto in passato anche al servizio di Ferrovie dello Stato. Oggi Lombardo è alla guida dei programmi innovativi di Firriato, attraverso l’investimento e la promozione di pratiche di raccolta sostenibile e di progetti di ricerca e sviluppo lungo i 380 ettari siciliani della società, e una produzione che tocca le 4,5 milioni di bottiglie all’anno: “Si tratta di una cantina che è in grado di dare sostanza alle sue visioni, in continua evoluzione basandosi su competenza, sensibilità professionale e vera passione”.

Firriato è già introdotta nel mercato statunitense e i suoi vini ad esempio si possono gustare, al calice, proprio presso la Gastronomia Siciliana Norma di Salvatore Fraterrigo, che si è detto felice di ospitare il wine tasting “di un partner commerciale che ben si sposa con i piatti del mio ristorante e con la nostra amata tradizione siciliana”. Quella di New York è stata l’ennesima tappa di un tour statunitense che ha visto i vini siciliani di Firriato sulle tavole di notevoli ristoranti stellati, da una costa all’altra degli Stati Uniti.