Nell’Upper East Side, il sole autunnale d’ottobre si prende ogni spazio. L’aria è ancora pungente ma in cielo non c’è una nuvola. Appese alle pareti della sala al primo piano del Consolato Generale d’Italia, in Park Avenue, alcune installazioni ricordano le traversate dei migranti. Su una tela di velluto, i profili dei gommoni in mezzo al mare, su cui si stringono decine di persone. Ai lati le reti dei pescherecci.
Sono appena passate le 12 pm e la sala è piena. Ognuno è seduto al suo posto, ma al momento dell’Inno di Mameli, tutti si alzano. Qualcuno, a bassa voce, recita tutte le parole. Fino all’ultima. L’esecuzione, riprodotta in video, è quella della Piccola Orchestra di Torpignattara, dove almeno quattordici dei giovani componenti hanno origini straniere. Nuovi italiani.

Al Consolato Generale, il 18 ottobre, si è parlato di cinema, di Italia e di migranti alla conferenza di apertura di “Italy on screen Today”, la rassegna di cinema italiano dedicata alle proiezioni di film che hanno riscosso particolare successo. Sia in termini di pubblico che di incassi. Il festival, a New York per il suo secondo anno, verrà inaugurato il 19 ottobre e terminerà il 22. “Oggi è un bel giorno”: a dare il benvenuto, il Console Generale d’Italia a New York, Francesco Genuardi, che saluta i suoi ospiti e che, nel suo discorso d’apertura, accenna anche alla Settimana della lingua italiana nel mondo.

Presenti personalità illustri, sia della politica che della cultura italiana. Dal Ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, all’attore e regista Sergio Castellitto che, il 20 ottobre, a New York, introdurrà due dei suoi più celebri film, da lui diretti e interpretati, “Non ti muovere” e “Venuto al mondo” (tratti dagli omonimi romanzi di Margaret Mazzantini), e riceverà il “Nino Manfredi Art Excellence Award”. Poi il giornalista Andrea Visconti, Loredana Commonara, direttrice artistica della rassegna, a New York per il suo secondo anno, Paolo Masini, ideatore e coordinatore del progetto “MigrArti” e consigliere del Ministro Franceschini. E in prima fila, Matilde Cuomo, ex first Lady dello Stato di New York e oggi “first Mother”, e lo scrittore e giornalista Mauro Lucentini.
Loredana Commonara che, con il supporto di Giuliana Ridolfi Cardillo su New York e coordinata da Sarah Masten (nipote dell’indimenticato Nino Manfredi) ha ideato l’iniziativa, nel suo intervento ricorda uno degli obiettivi di questa rassegna: raccontare, attraverso il cinema, che cos’è e che cosa rappresenta l’Italia, oggi. “Sono molto emozionata”, dice Commonara. Che cita Ventotene, “una piccola isola di confino”, dove gli intellettuali sognarono l’idea di un’Europa Unita. Oggi, in quel luogo del Lazio, lei è diventata direttrice del Festival del Cinema. Al termine del suo intervento, raggiunge il microfono Paolo Masini. Si avvicina tenendo stretto, in una mano, una scultura di legno. Da lontano, sembra quasi un antico e semplice ornamento sacro. Di quelli che si trovano nelle chiese di campagna. È il premio del progetto “MigrArti”, nato dalla creatività di alcuni licei artistici e dalle mani di Duccio Franco, ebanista di Lampedusa. “È fatta con il legno dei barconi dei migranti”, spiega Masini, descrivendone la simbologia. Poi un riferimento all’Italia, da sempre luogo di migrazione e immigrazione: “Al mio arrivo a New York, ieri, due cose mi hanno colpito molto. La frase di Kennedy, sull’importanza dei migranti italiani nella storia americana, e la prima persona che mi ha accolto alla dogana, Sanzo, un funzionario che aveva il cognome originario di Benevento (tutti sorridono, ndr)”.

Gli ultimi a prendere la parola, Sergio Castellitto e il Ministro Dario Franceschini. “Vado sempre volentieri nei luoghi dove si parla di cinema. Soprattutto all’estero”, spiega il regista romano. Che parla di vicinanza e di solidarietà, soprattutto quando è l’Italia a spostarsi dai propri confini. Fa qualche pausa, tra un intervento e l’altro. Poi, un riferimento ai migranti. “Vorrei dare una notizia (sorride, ndr): io sarò Pietro Bartolo (il medico di Lampedusa, in prima fila nei soccorsi ai migranti, in particolare ai sopravvissuti del 3 ottobre 2013, quando le fiamme su un peschereccio causarono 368 vittime, ndr), perché, probabilmente, l’anno prossimo, la Rai produrrà un film tratto dal libro ‘Lacrime di sale’ (il libro scritto da Bartolo ed edito da Feltrinelli, ndr)”, aggiunge l’attore poco prima di congedarsi.

“Oggi sono felice. Non solo perché parliamo di cinema, ma perché questa è un’iniziativa molto importante che lo promuove come uno straordinario veicolo per favorisce la cultura italiana nel mondo”. Esordisce così il Ministro dei Beni culturali. Che spiega quanto il cinema mostri la bellezza dell’Italia e degli italiani: “Io sono anche il Ministro del Turismo e posso dire che un film funziona moto di più di qualsiasi campagna promozionale”.