Ci siamo quasi. La terza edizione di In Scena! Italian Theater Festival NY è ai nastri di partenza pronta per la sua corsa nel teatro italiano in soli 17 giorni. Dal 4 al 20 maggio 8 spettacoli, 4 letture, seminari, incontri e celebrazioni dedicate il teatro italiano invaderanno – come tanto si usa dire in Italia – i cinque distretti di New York e non solo. Quest’anno saremo presenti anche a Hoboken in New Jersey e torneremo a Washington. Quando abbiamo iniziato, solo tre anni fa, nella mia testa c’era solo la voglia di dedicare uno spazio al teatro italiano nel variegato palcoscenico newyorkese. In soli tre anni siamo passati da tre compagnie e tre letture a ben otto compagnie che solcano l’oceano per venire a mostrare da questa parte del mondo cosa si produce in Italia. Anzi, dovrei dire cosa di bello si continua a produrre in Italia, nonostante la crisi, i tagli e le difficoltà burocratiche che rendono tutto estremamente difficile e stancante. Siccome il programma è molto bello – me lo dico da sola, ma è vero, basta venirci a trovare – cercherò di illustrarlo per temi.
Intanto le donne. Quest’anno abbiamo ricevuto soprattutto proposte di spettacoli che parlano di donne, dunque la percentuale nel nostro festival è alta quanto è stata quella delle proposte giunte. I temi sono i diritti delle donne, il trattamento delle donne durante la guerra e la violenza domestica, che bisogna non dimenticare mai è causa continua di morti silenziose.
Viola di Mare, di e con Isabella Carloni, nasce da una storia vera di un amore impossibile, narrato da Giacomo Pilati nel libro Minchia di Re. In un’isola siciliana, in piena vicenda garibaldina, Pina si innamora di un’altra donna e per poter vivere questo amore proibito, sfuggendo alla furia di suo padre e alla grettezza del paese, accetta di vivere travestita da uomo per il resto della sua vita. Con la nuova identità Pina eredita anche il potere che prima era di suo padre. Il resto lo vedrete in scena.
Ninetta e le Altre è uno spettacolo vincitore del Festival Chimere ed è scritto, diretto e interpretato da Damiana Leone. Sul palcoscenico anche Anna Mingarelli e Francesca Reina. Vi ricordate La ciociara di De Sica? Ecco, questo spettacolo si rifà a quello che viene descritto nel film come un episodio solitario. Si tratta delle Marocchinate del ’44, un episodio da non ricordare perché i nostri fratelli francesi lasciarono che le loro truppe marocchine portassero caos e violenza nelle regioni del frusinate per svariate settimane. Anche queste sono storie vere raccolte dalla Leone, anche queste raccontano violenze inaudite a popolazioni innocenti, anche queste presentano donne che non possono parlare di quello che è successo perché non si deve.
Taddrarite – Pipistrelli: violenza domestica, piaga senza fine dei nostri giorni. Atto unico scritto e diretto da Luana Rondinelli con Claudia Gusmano, Anna Clara Giampino e Luana Rondinelli. Tre sorelle, una bara e storie che faranno ridere e poi piangere.
Parlando di violenze, devio un attimo dalle donne per raccontare di WEBulli, uno spettacolo che amo particolarmente perché parla di un tema a me molto caro. L’uso sconsiderato dei social media da parte dei ragazzi che finiscono per essere denigrati, derisi e vessati da altri proprio grazie a queste piattaforme. Purtroppo questo ciber-bullismo ha portato già molte morti, troppe considerando che potrebbe essere prevenuto. Lo spettacolo è di e con Serena Facchini ed Ermanno Nardi.
Tornando adesso alle donne, altri tre spettacoli sono scritti, diretti e interpretati da donne.
Angiulina La Mula di e con Rossella Raimondi è un viaggio nel dialetto mantovano e nel fare teatro attraverso la melodia di una lingua.
Cingomma, di e con Jessica Leonello, è invece un viaggio divertente nell’Italia del dopoguerra, fra immigrazione e mezzi di trasporto.
Infine, Danze Rotte – Nella bolla di Pasolini, di e con Benedetta Capanna, è un viaggio nell’immaginario di una coreografa romana che guarda la sua città attraverso le parole e gli impulsi di uno dei più grandi artisti che l’Italia abbia avuto.
Proprio a Pasolini è dedicato il Festival nel 40mo anniversario della sua morte. Dunque come sempre Pasolini aprirà il Festival con una lettura a lui dedicata diretta da Marco Calvani, con Rocco Sisto, Jacopo Rampini e Carlotta Brentan. Sempre come letture, Stefano Benni, importantissimo autore di teatro e romanzi, sarà presente con le sue Beatrici grazie a Margherita Peluso che lo propone per la prima volta tradotto in inglese. Altra primissima volta è quella di Evan T. Cummings che propone, sempre in lettura, il testo del suo bisnonno Giuseppe Morabito, calabrese, sul Brigante Musolino. Il copione è stato ritrovato nella soffitta delle casa di Evan a Rochester insieme ad altri documenti datati intorno al 1910. Spostandoci ai giorni nostri, sempre in lettura, arriverà L’alibi di Dio di Francesco Randazzo, su storie di amori omosessuali nell’ambito della Chiesa.
Giunto alla seconda edizione, Il Premio Mario Fratti premia Mater Familias di Pier Lorenzo Pisano. Lettura e premiazione l’11 maggio al Theater for the new city.
Chiudo con lo spettacolo più colorato: Chez Dimì di Giuseppe Sinatra, con Alessio Ricci, Marco Migliavacca, Lidia Femia e Giuseppe Sinatra. Si tratta di clown che vi ricorderanno le comiche di Ridolini. Per un po’ di sana allegria.
Il resto del Festival sono seminari, chiacchierate, un incontro su essere internazionali a New York e fare teatro internazionale in questa città e ovviamente feste. La celebrazione del teatro italiano inizia il 4 maggio. Vi aspettiamo numerosi.
Per informazioni www.inscenany.com oppure chiamare il 646-573 3540.