Una spiaggia lunga, infinita, il mare che abbraccia lo sguardo e lo calma, silenzio, una corsa in bicicletta e un certo alone di mistero. Cosi’ inizia High Tide il primo lungometraggio di Marco Calvani, importante autore di teatro italiano, trasferitosi da anni negli Stati Uniti e ora sempre piu’ dedicato al cinema. Pur essendo il primo lungometraggio, girato in soli diciassette giorni a Provincetown (MA), High Tide sta incontrando in tutti gli Stati Uniti un successo tale da fare invidia ai film con dietro produzioni piu’ forti e nomi altisonanti. La spiegazione sta nell’universalità di una storia che viene raccontata con estrema dolcezza e delicatezza, nonostante si parli di addii, di separazioni, di apparenti solitudini. Lourenço (Marco Pigossi), un immigrato brasiliano il cui visto sta per scadere, si ritrova con il cuore spezzato e alla deriva quando il suo ragazzo americano lo lascia inaspettatamente solo a Provincetown con fugaci promesse del suo ritorno, promesse che il pubblico non conoscera’ mai in dettaglio.
In questa cittadina, Lourenço è costretto ad andare avanti, giorno per giorno, aspettando quel ritorno che noi pubblico capiamo, ma forse anche lui protagonista, essere sempre più una illusione. Lourenço inizia a crearsi un piccolo mondo in quella cittadina, trova persone come lui con dolori profondi che cercano di vivere nonostante tutto. Un giorno, sulla spiaggia, di fronte a quel mare che sempre lo accompagna, Lourenço incontra Maurice (James Bland) che rappresentera’ la possibilita’ di vivere ancora. “Ho iniziato a immaginare High Tide nell’estate del 2020, al culmine della pandemia. – racconta Marco Calvani – Tutto sembrava così sospeso e incerto, il passato era sfocato come il futuro, mentre paradossalmente il presente sembrava pieno di possibilità. Pur essendo bloccato in questo paese, sapevo che mi erano stati dati tempo e spazio per riflettere sulle cose in modo diverso. L’impossibilità pratica di movimento è diventata la più grande opportunità per superare le mie zone di comfort e immergermi più profondamente dentro di me.Sono stato gay per tutta la vita e narratore per gran parte della mia vita, eppure non avevo mai messo i personaggi queer al centro delle mie storie. Sebbene High Tide non sia necessariamente autobiografico, conosco molto bene il tumulto interiore di Lourenço: il suo cuore spezzato, i suoi sogni svaniti, il suo viaggio verso l’indipendenza sessuale ed emotiva, la sua ricerca per essere libero nella mente, nel corpo e nello spirito. Dare vita alla sua storia in qualche modo ha finito per guarirmi dalla mia omofobia interiorizzata. Sono nato e cresciuto in un paese molto cattolico e in una famiglia conservatrice, e l’ho portato con me per così tanto tempo senza nemmeno saperlo.”
Combattere qualcosa che si ha dentro di irrisolto e’ la chiave piu’ profonda che viene fuori dalla visione del film, una chiave che Calvani porge piano, senza mai turbare troppo chi guarda, chiedendo al pubblico solo di seguire col cuore i mutamenti delle ombre interne del protagonista. “In retrospettiva, vedo che l’universo mi ha chiesto di scrivere una storia che celebri la verità su chi sono. – continua Marco Calvani – Allora non sapevo che così facendo avrei finito per realizzare un film che è una celebrazione dell’amore e della connessione, della solitudine e della ritrovata intimità, dell’onestà e della tenerezza. Invito il pubblico a unirsi al viaggio di questo giovane senza compromessi; e per tutto ciò che Lourenço non dice, riempire lo spazio con la contemplazione; sentire, pesare, identificare. Non importa se sono queer o etero, americani o immigrati… In definitiva, High Tide è una storia universale sull’accettazione di sé e sull’appartenenza. A un Paese, a una comunità, a qualcun altro, a se stessi.”
Un film che tocca davvero tutti, non solo la comunità LGBTQ+, perche’ presenta qualcosa che probabilmente abbiamo passato tutti, un dolore che non e’ solo mancanza dell’altro, ma che svela la mancanza di quello che potremmo essere e non siamo. La musica, i paesaggi, i personaggi contribuiscono ad offrire una carezza di conforto a chi si sta cercando o a chi questo cammino non lo ha ancora intrapreso, non sapendo di doverlo fare. Poi c’è il mare, un mare che pulisce, un mare che rappresenta il senso di annegamento, ma anche quello di rinascita. Il distruggersi e il rifiorire, qualcosa che abbiamo tutti molto presente.
Prodotto da A Liddell Entertainment Production High Tide vede come protagonista l’attore brasiliano, Marco Pigossi, nel suo primo ruolo da protagonista in un lungometraggio in lingua inglese, completano il cast James Bland (Giants), Marisa Tomei, Bill Irwin e Mya Taylor (Tangerine). Il film e’ in questo momento nei cinema di alcune citta’ degli Stati Uniti e in Brasile e sara’ disponibile su VOD a partire dal 10 dicembre 2024.