Due spettacoli molto diversi, entrambi Off-Off and entrambi nel Village. Parto da Nella Tempesta della compagnia italiana Motus, ora all’Ellen Stewart Theatre (uno dei teatri de La MaMa) fino al 21 dicembre 2014. I Motus nascono come gruppo a Rimini nel 1991, dall'iniziativa di Enrico Casagrande e Daniela Francesconi Nicolò, entrambi studenti all'Università di Urbino, che si erano incontrati all'interno del gruppo teatrale universitario Atarassia. La compagnia si chiama prima Opere dell'ingegno, per diventare nel 1992 Motus. Con questo nome, il gruppo, che fa un lavoro di ricerca coinvolgendo tutte le arti e creando sempre lavori che parlino di temi e problematiche contemporanee, ha prodotto da allora più di cinquanta spettacoli, tratti da autori quali Rainer Maria Rilke, Jean Cocteau, Jean Genet, Pier Paolo Pasolini, Rainer Werner Fassbinder, A. Huxley, D. De Lillo, J.B. Ballard, P. K. Dick, J. London, H.D. Thoreau e William Shakespeare.

Silvia Calderon in una scena di Nella Tempesta
Proprio Shakespeare approda ora a La MaMa nell’ambito di una trilogia dedicata a La Tempesta. Dopo una compagnia americana e una coreana, i Motus portano una Tempesta che parte da quella più famosa per unirsi a Une Tempête by Aimé Césaire del 1968.
Lo spettacolo si concentra sulla tematica – ahimè sempre troppo attuale – della migrazione verso le nostre coste dal Nord Africa. Come aveva fatto il Teatro delle Albe nel gennaio scorso con Rumore di Acque, i Motus raccontano un viaggio che nel loro caso è verso un nuovo inizio.
Fra le varie celebrazioni, alcune già avvenute, come una festa di presentazione al TheaterLab di Orietta Crispino, c’è una festa post-spettacolo il 13 dicembre a La MaMa, gratuita per chi ha il biglietto, una chiacchierata con la compagnia e con Judith Malina il 14, con la partecipazione anche de La VOCE di New York, e un'altra il 18 dicembre. A chiunque vada a vederli è richiesto, se possibile, di portare una coperta che sarà usata durante lo spettacolo e poi donata a organizzazioni che provvedono ad aiutare i poveri. Per informazioni e biglietti, visitate il sito de La MaMa.
Sempre fino al 21 dicembre, in scena allo Sheen Center ci sono i Bedlam. Sempre più bravi, sempre più interessanti, sempre più teatro, i Bedlam tornano in dieci per portare Sense and Sensibility di Jane Austen e The Seagull di Chekhov. Che dire? Eric Tucker, regista della compagnia, ancora una volta gioca con questi testi, adattati, quello della Austen, da Kate Hamill mentre l’altro di Chekhov da una giovanissima Anya Reiss. Nonostante gli adattamenti, nonostante i ruoli siano divisi non secondo età e fisico, ma come Tucker ha voluto, l’essenza di entrambi i testi viene fuori precisa e forte.

Una scena di Sense and Sensibility della compagnia Bedlam
Ci si ritrova a ridere e a piangere durante The Seagull e a uscire con un pugno nello stomaco per la fine tragica che però in qualche modo sa di vita. Si sente il profumo della campagna inglese in Sense and Sensibility e la levità apparente di certe esistenze. Se The Seagull è la vita che marcisce, in Sense and Sensibility le stesse situazioni portano al lieto fine. Il New York Times ha scritto qualche giorno fa un articolo celebrativo e li ha messi fra i migliori spettacoli dell’anno. Non posso che essere d’accordo. Bisogna augurarsi che continuino a stupirci e coinvolgerci per molto tempo. Intanto a Gennaio saranno, nella formazione a quattro, a Boston con Saint Joan. Per informazioni e per comprare quei pochi biglietti rimasti, visitate il sito della compagnia.
Infine, infine, infine… fa freddo, un pallido sole riscalda il panorama. Certo è quasi Natale, dunque le decorazioni ci mettono allegria e ci ricordano che dobbiamo comprare un sacco di regali. Che ne dite se fra quei regali ci fosse un bel biglietto di teatro?