Se Andy Warhol ha reso celebre l’espressione “quindici minuti di celebrità”, Tierra Whack potrebbe passare alla storia per aver lasciato ai posteri un piccolo capolavoro di quindici tracce da un minuto ciascuna. La giovane rapper, che è stata appena convocata al prestigioso Pitchfork Music Festival al posto di Earl Sweatshirt che ha dato forfait nei giorni scorsi, è già sulla bocca di tutti in un’annata davvero prolifica di voci femminili hip hop, da Cardi B a Princess Nokia, passando per SZA, Rico Nasty, CupcaKke e Ravyn Lenae su cui abbiamo scommesso in questa rubrica.
Nata nel 1995 nei sobborghi nord di Philadelphia, Tierra Whack ha un talento assai precoce. Da quanto racconta, è lo zio, grande appassionato del genere, a spingere la giovanissima nipote a darsi alla scrittura rap prendendo spunto da ciò che accade nelle strade più violente della città. La sua musa è Lauryn Hill e il suo capolavoro The Miseducation of Lauryn Hill, che peraltro festeggia il ventennale proprio in queste settimane e ha scelto Tierra come opening act nella tappa di Philly del suo tour celebrativo in Nordamerica. Tra gli altri punti di riferimento, la giovane rapper cita spesso André 3000 degli Outkast, Busta Rhymes, Eminem e ovviamente Missy Elliott, la quale, insieme a Nicki Minaj, sembra più di tutte aver influito sulla costruzione della sua identità vocale.
Inizialmente si fa conoscere come T-Dizzle o Dizz Dizzle, suo nickname degli albori affibbiatogli dagli amici del quartiere a partire da un gioco di parole legato a uno dei suoi freestyle. Tierra, del resto, fin da adolescente lascia tutti a bocca aperte grazie al suo flow inarrestabile e alla capacità di incastrare rime e assonanze con una musicalità e una maturità da veterana. Col tempo si convincerà della musicalità del suo nome di battesimo e continuerà a oscillare tra poesia e improvvisazioni sui beat realizzati dai suoi giovani compagni di avventure.
Nell’ottobre 2011 la svolta, come spesso accade, arriva dal web quando Tierra partecipa al format Cosmic Kev Come Up lasciando a bocca aperta due ospiti d’eccezione delle riprese, come Meek Meel e A$AP Rocky (qui il video). Da quel momento le sue velleità artistiche sembrano finalmente trasformarsi in un percorso serio e ragionato.
Dopo una serie di singoli pubblicati sul web con alterne fortune, con il folgorante video “dentistico” di Mumbo Jumbo, dell’autunno del 2017, si torna a parlare di lei. C’è chi come Kevin Abstract, rapper fondatore del collettivo più chiacchierato del momento (i Brockhampton, che vi abbiamo presentato qui, sempre molto attento e meticoloso nella cura visuale dei suoi singoli, si è sbilanciato definendolo il video più bello mai visto prima. Anche il brano, pur strizzando l’occhio alle sincopate andature trap che stanno spopolando anche nel rap femminile, convince. Così in molti iniziano a scoprire il talento e la personalità della ventiduenne che nel frattempo ha spostato il suo quartier generale poco più a sud, a Germantown, in Maryland.
Nella primavera del 2018 arriva questo album visuale autoprodotto, composto da quindici tracce da un minuto ciascuna, accompagnato da un video di quindici minuti realizzato dai videomaker Thibaut Duverneix e Mathieu Leger che colpisce al cuore la sorellina illustre di Beyoncé, Solange che si è fatta ritrarre con una t-shirt “Tierra Whack Is My Mom”, e di uno dei producer guru dei nostri tempi, Flying Lotus che l’ha voluta, anche lui, come apertura in alcune date del suo tour.
Tierra non si dà limiti e preannuncia nei suoi prossimi lavori discografici un disco R&B e un disco rock. Ciò che è certo è che con Whack World è riuscita in soli quindici minuti a farsi notare in un universo così vario e competitivo come quello dell’hip hop.
Prendetevi un quarto d’ora, non ve ne pentirete.
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