President: Giampaolo Pioli   |   Editor in Chief: Stefano Vaccara

  • Login
VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily Newspaper in the US

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lingua Italiana
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lingua Italiana
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Lingua Italiana
March 25, 2019
in
Lingua Italiana
March 23, 2019
0

Gli scrittori allargano l’Italia: la letteratura contemporanea abbatte le frontiere

Chi può essere considerato uno ‘scrittore italiano’? Solo chi ha la cittadinanza italiana? Solo chi è di origine italiana?

Stefano AlbertinibyStefano Albertini
Gli scrittori allargano l’Italia: la letteratura contemporanea abbatte le frontiere
Time: 4 mins read

Cominciamo con un esamino: quali tra questi autori NON sono scrittori (o scrittrici) italiani? Attenzione alle apparenze che potrebbero farvi sbagliare. Barolini, Janeczek, De Lillo, Lahiri, Lakhous, Scego, Talese, Tusiani.

La risposta è in fondo all’articolo.

Ma cosa vuol dire ‘scrittore italiano’? Che ha la cittadinanza italiana? Che è di origine italiana? Che abita e scrive all’interno dei confini geopolitici della Repubblica italiana? Che scrive in lingua italiana? E perché ha senso porci questa domanda oggi? Perché al grido di “prima gli italiani” si sta cercando di far dimenticare a noi italiani chi siamo e da dove veniamo. Perché per cinque secoli, dagli albori della nostra letteratura all’unificazione del nostro paese, proprio gli scrittori sono stati gli unici depositari e garanti della nostra identità nazionale che veniva ignorata, se non sbeffeggiata, dalle grandi potenze del tempo.  Per cinquecento anni, abbiamo continuato a parlare ciascuno il nostro dialetto, ma ci siamo riconosciuti in un’unica lingua letteraria.

Un biculturalismo negato. La letteratura italiana negli USA (Franco Cesati Editore, 2018), è’ultimo libro di Anthony Tamburri (Preside del Calandra Institute for Italian American Studies, CUNY) e mi ha fatto ripensare a tutte quelle domande e mi ha spinto a cercare altre risposte.   Il volume, dopo una sostanziosa introduzione teorica, presenta i profili di cinque scrittori italiani (di nascita e formazione) che vivono o hanno vissuto negli Stati Uniti.  Il loro decano, Joseph Tusiani è un novantacinquenne di origine pugliese e di raffinatissima cultura classica, che scrive poesie in italiano, inglese e latino, che ha tradotto in inglese, per primo, le poesie di Michelangelo e che continua a produrre sia poesia che saggistica letteraria.

Insieme agli scrittori di nascita o origine italiana che scrivono in italiano in America, ci sono quelli (e sono la maggioranza) che hanno adottato l’inglese o per scelta o per necessità. Per molto tempo però, notava Tamburri, questi scrittori erano invisibili in Italia e anche chi studiava letteratura ‘etnica’ americana, ignorava sistematicamente il contributo degli scrittori italoamericani, anche se tra questi ci sono nomi ormai leggendari come Don De Lillo, Helen Barolini e Gay Talese.

Jhumpa Lahiri con Stefano Albertini nel 2017 alla Casa Italiana Zerilli Marimò della NYU (Foto di Shushu Chen)

E questi erano i cognomi più riconoscibili anche se non avete mai letto una pagina dei loro libri, ma la faccenda si complica se prendiamo, per esempio, il caso di Jhumpa Lahiri, nata a Londra da genitori bengalesi, ha completato gli studi negli USA. La sua carriera letteraria è stata folgorante: il suo primo libro, ha vinto il Pulitzer e quelli successivi  hanno ottenuto altri straordinari riconoscimenti critici e di pubblico. Ma a un certo punto Jhumpa è pronta per altre sfide e decide di imparare l’italiano e di continuare a scrivere nella nostra lingua. Il primo volume che ha scritto in italiano, In altre parole (Guanda, 2015) racconta proprio di questa storia d’amore con la lingua di Dante. Da qualche mese è uscito, sempre per Guanda, il suo primo romanzo in italiano, Dove mi trovo e Jumpha e la sua famiglia vivono fra Roma e Princeton dove insegna scrittura creativa (in inglese).

La vincitrice del Premio Strega Helena Janeczek (credits: premiostrega.it)

L’autrice di La ragazza con la Leica (Guanda, 2017) vincitrice del premio Strega 2018, è Helena Janeczek,  nata in una famiglia ebreo-polacca a Monaco di Baviera. Il suo primo libro era una raccolta di poesie in tedesco.  Il suo primo romanzo, Le rondini di Montecassino (in italiano) è un monumentale omaggio ai caduti e reduci di quella storica battaglia,  in cui ragazzi provenienti da tutto il mondo si ritrovarono e morirono per liberare dall’orrore della dittatura un paese che, tanti di loro, non avevano mai sentito nominare prima.

Igiaba Scego nel 2013 alla Casa Italiana della New York University (Immagine da youtube)

Igiaba Scego non è solo giornalista e scrittrice, è anche coscienza critica dell’Italia e  sua incapacità di fare i conti con il suo passato coloniale. Nata a Roma da genitori somali, costretti a cercare asilo politico in Italia dopo il colpo di stato di Siad Barre, Igiaba non è solo italiana e somala, è anche molto romana e nutre per la sua città nativa un affetto commovente e un disincanto amaro. Nei suoi romanzi e nei suoi racconti sono ricorrenti il tema dell’identità etnica e delle plurime identità che convivono in una stessa persona.

Amara Lakhous durante un seminario organizzato dalla cattedra Inserra
Amara Lakhous durante un seminario organizzato da Teresa Fiore alla Montclair State University

Amara Lakhous è nato in Algeria da famiglia berbera, ha imparato l’arabo alla scuola coranica e il francesce all’università di Algeri.  Quando la situazione politica nel suo paese si fa insostenibile per l’opposizione, Amara comincia tutto da capo in Italia. Vuole scrivere in italiano, una lingua che fino a quel momento ha sentito soprattutto nei film della commedia all’italiana di cui è appassionato. Il suo primo romanzo in italiano, Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio (2006) diventa un caso letterario, ed è stato seguito da un’altra mezza dozzina di romanzi in cui Amara mescola sapientemente diversi generi: dalla commedia al giallo, al romanzo sociale.

La risposta alla domanda dell’esamino iniziale quindi è: TUTTI! Sì, sono tutti scrittori italiani indipendentemente da dove sono nati e dall’origine dei loro genitori. Non conta se l’italiano è la loro lingua madre o la seconda o terza lingua che hanno imparato. Non conta nemmeno dove hanno scelto di vivere. Ciò che conta è che si sentono e sono italiani. È chissà che, ancora una volta nella nostra storia, gli scrittori non siano altro che un anticipo delle trasformazioni dell’intera società.

Share on FacebookShare on Twitter
Stefano Albertini

Stefano Albertini

Sono nato a Bozzolo, in provincia di Mantova. Mi sono laureato in lettere a Parma per poi passare dall'altra parte dell'oceano dove ho conseguito un Master all'Università della Virginia e un Ph.D. a Stanford. Dal 1994 insegno alla New York University e dal 1998 dirigo la Casa Italiana Zerilli Marimò dello stesso ateneo. Alla Casa io e la mia squadra organizziamo un centinaio di eventi all'anno tra mostre, conferenze, concerti e spettacoli teatrali. La mia passione (di famiglia) rimane però l'insegnamento: ho creato un corso sulla rappresentazione cinematografica della storia italiana e uno, molto seguito, su Machiavelli. D'estate dirigo il programma di NYU a Firenze, ma continuo ad avere un rapporto stretto e viscerale col mio paese di origine e l'anno scorso ho fondato l'Accademia del dialetto bozzolese proprio per contribuire a conservarne e trasmettere la cultura.

DELLO STESSO AUTORE

Quella volta che sudai tanto intervistando Franco Battiato alla New York University

Quella volta che sudai tanto intervistando Franco Battiato alla New York University

byStefano Albertini
Econ-comiche: Trump, Biden e il passaggio della torcia alla Casa Bianca

Discorso agli italiani sul crimine di Trump nel tempio sacro della democrazia USA

byStefano Albertini

A PROPOSITO DI...

Tags: Amara LakhousHelena JaneczekIgiaba ScegoJhumpa Lahiriletteratura italiana contemporaneascrittoriscrittori italiani
Previous Post

“L’amore ideale” donato dai surrogati: a Milano una mostra fotografica

Next Post

Ribelli al clan di mafia: il fenomeno delle donne fuggite dalla Calabria

Discussion about this post

DELLO STESSO AUTORE

L’arte musicale che annulla spazio e tempo per unire contro la discriminazione razziale

The Musical Art that Erases Time and Space to Unite Against Racism

byStefano Albertini
L’arte musicale che annulla spazio e tempo per unire contro la discriminazione razziale

L’arte musicale che annulla spazio e tempo per unire contro la discriminazione razziale

byStefano Albertini

Latest News

Speaker Camera Usa Pelosi a Kiev, incontra Zelensky

Archbishop Threatens to Deny Pelosi Communion

byLa Voce di New York
Il Diavolo a un passo dal paradiso: la vigilia dei milanisti di New York

Il Diavolo a un passo dal paradiso: la vigilia dei milanisti di New York

byGennaro Mansi

New York

Il Diavolo a un passo dal paradiso: la vigilia dei milanisti di New York

Il Diavolo a un passo dal paradiso: la vigilia dei milanisti di New York

byGennaro Mansi
Undicenne uccisa nel Bronx: arrestato un 15enne

Undicenne uccisa nel Bronx: arrestato un 15enne

byLa Voce di New York

Italiany

Design Day: il made in Italy mette al primo posto la sostenibilità

Design Day: il made in Italy mette al primo posto la sostenibilità

byEmma Pistarino
Su Madison Avenue rivive “La Dolce Vita”  con la festa del Made in Italy

Madison Avenue Relives “La Dolce Vita” with a Party for ‘Made in Italy’

byValeria Robecco
Next Post
Con i familiari delle vittime della ‘Ndrangheta, per ricordare e amare

Ribelli al clan di mafia: il fenomeno delle donne fuggite dalla Calabria

La Voce di New York

President: Giampaolo Pioli   |   Editor in Chief: Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • EXPAT
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 - 2022
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017

No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • English

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In