Il suo è un discorso ininterrotto, con i colori, gli spazi, le forme. Sono “Dialoghi con l’arte” come titola la personale che aprirà al pubblico il 1 dicembre presso l’Ambasciata dell’Iraq. Karen Thomas, artista berlinese romana di adozione, torna ad esporre con una riflessione pittorica sui linguaggi della pace e della luce in un dialogo costruttivo tra i popoli di tutto il mondo. Fortemente voluta dalla Santa Sede, la mostra è stata curata da Angiolina Marchese presidente di Art Global.
La peculiarità dell’esposizione è che sembra comporsi poeticamente di tre sguardi che si incontrano e raccontano il loro universo interiore, l’arte di Karen Thomas è un veicolo per sensibilizzare il pubblico al benessere dei popoli, un deposito di speranza. Colori vivaci e luminosi invitano lo spettatore a dialogare con le opere ed i loro messaggi. Sono inni alla vita, perché senza luce non ci può essere la pace, unica strada che porta al futuro.
Nata a Berlino Karen Thomas vive e lavora a Roma da oltre 30 anni, laureata in lettere e filosofia, si è specializzata all’Università di Goettingen per poi insegnare pittura e storia dell’arte a Parigi e al museo d’arte moderna di Amburgo. Artista europea, può essere catalogata come una delle esponenti della nuova corrente neoespressionista. Dotata di personalità autentica ed eccezionale competenza tecnica, ha elaborato uno stile che la colloca in una posizione unica nel panorama attuale della pittura contemporanea in Italia ed in Europa, la sua è un’arte che va oltre l’immagine, che è ricca di impegno etico e sociale. Le sue molteplici radici artistiche francesi, tedesche, austriache e italiane, le sue identità culturali differenti sono in piena armonia tra loro e confluiscono nei suoi dipinti diventando un viaggio nella storia.
Dopo le mostre “I Colori della Luce, Colori della Pace”, “Omaggio a Roma” “Agora. Il Dialogo e l’Empatia nell’Arte di Karen Thomas”, l’artista ha preso parte al volume “Protagonisti Del Tempo D’arte 2” ed è stata insignita del premio per la pace dell’Unesco. Ha redatto il Manifesto del ruolo etico dell’artista e ne è la prima firmataria.