Tra le 54 gallerie d’arte, più una dozzina di musei e tre fiere, che sull’isola di Manhattan celebrano in questi giorni con altrettante mostre l’arrivo ritardato della primavera, ce n’è una che generalmente si distingue per silenziosa eleganza e che ha appena aperto senza nessuna pubblicità la più importante mostra della stagione. La galleria si chiama Shepherd W & K, è situata sulla 79.ma strada a pochi passi dal Metropolitan Museum e la sua esposizione è intitolata con caratteristica semplicità “Gustav Klimt – Drawings”.
Si tratta di 40 disegni del grande maestro viennese che per la prima volta varcano l’oceano e che, conservati finora da una galleria austriaca associata con Shepherd, sono contemporaneamente in vendita con consegna alla fine della mostra, la cui chiusura è prevista il 27 luglio 2018.
La visione di questi disegni contribuisce segnatamente alla conoscenza di un genio multiforme appartenuto durante una lunga carriera a movimenti di varia denominazione, ma si può dire guardandoli oggi che essi possono testimoniare dell’esistenza di due fondamentali Klimt: uno, il Klimt famoso fondato sulle geometrie latenti della figura umana e sugli splendori coloristici di una presentazione innovativa e fastosa come quella dei celebri ritratti femminili del suo “stile d’oro”; l’altro, testimoniato da questi disegni, meno conosciuti ma che come spesso avviene per il disegno che consente un’immediatezza impareggiabile rispetto a quasi ogni altro mezzo espressivo in pittura, e segnatamente nella ritrattistica dove può scendere, guidato da uno spirito come quello di Klimt, a un eccezionale approfondimento psicologico e spirituale.
“E’ stato un artista di incredibile perfezione. e un essere umano di rara profondità; i suoi lavori raggiungono un che di sacro”, disse il suo allievo Egon Schiele dopo la sua morte a 56 anni per un colpo apoplettico nel 1918. Nulla dimostra queste qualità meglio di questi disegni, anche se il lato realistico dell’esistenza è ugualmente presente e il tema principale è il nudo femminile in un’atmosfera di dolcezza e di incantevole sensualità. Guardate, per fare un esempio, il disegno della donna incinta che si esamina il ventre con un sorriso descritto da due semplicissimi tratti, di una grazia che non esito a dire trascendentale.
O i ritratti di giovani donne smarrite nel sonno e nel sogno della vita viennese, esemplari di una bellezza che fu orgoglio della capitale austriaca e di una società eccezionalmente progredita ma che stava per entrare in una fase di dolore. L’anno 1918 fu particolarmente penoso in Austria non soltanto per la conclusione catastrofica della guerra ma per la feroce epidemia d’influenza “spagnola” che alla mortalità generata dal conflitto doveva aggiungere l’ecatombe di decine di migliaia di persone. Tra queste molti artisti come, in quello stesso anno, lo stesso Schiele, il pittore Kolomon Moser e l’architetto Otto Wagner, tutti deI prepotenti movimenti della ‘Sezession’ in pittura e della Workstätte in ‘design’ e architettura dilagati in Austria.
La galleria viennese proprietaria dei disegni, Wienerroither & Kolbacher della Strauchgasse, ha inteso dedicare questa mostra – come tanti altri istituti artistici in tutto il mondo, tra cui la “Neue Galerie” di New York proprietaria del famoso “ritratto d’oro” di Adele Bloch Bauer – al centenario della morte di Klimt e degli altri artisti che hanno lasciato nell’arte austriaca un’influenza avvertibile fino ad oggi. Ne è un esempio il gruppo del ”Wiener Aktionismus” degli Anni Sessanta. A ricordo di Klimt e della sua straordinaria vitalità si può ricordare oggi, in una atmosfera di libertà e comprensione senza precedenti nella società umana, che Klimt fu attivamente bisessuale, convivendo con un amante maschile ma producendo contemporaneamente, con innumerevoli rapporti femminili, perlomeno quattordici figli. Voglio anche ricordare che nel centenario della sua morte è stata anche avviata una campagna per la raccolta di fondi destinati al restauro della facciata del palazzo nella Friedrichstrasse dove ebbe sede il movimento artistico della Sezession, che fondato da Klimt ne rimase per molti anni presidente.