Uno degli eventi più prestigiosi di oggi, 25 maggio, è la lezione di cinema con il celebre regista Quentin Tarantino (Pulp Fiction, Kill Bill, The Hateful Eight) all’interno del programma della sezione Quinzaine des Cineastes. Il regista sceneggiatore, attore, produttore cinematografico e scrittore italoamericano ha introdotto un film a sorpresa che si è rivelato essere Rolling Thunder, un revenge movie con Willam Devane e un giovanissimo Tommy Lee Jones, diretto dall’esperto artigiano John Flynn nel pieno della controcultura americana degli anni ’70. La sceneggiatura appartiene a Paul Schrader ma Quentin ha precisato che il film fu rigettato dallo sceneggiatore di Taxi Driver che ne doveva essere idealmente l’altra faccia. Ha parlato di cinema analizzandone vari aspetti, dal punto di vista personale e professionale, come nel suo libro, Cinema Speculation (La nave di Teseo) dove parla del cinema degli anni Settanta e della sua passione per i film iniziata a 7 anni, quando la mamma lo portò a vedere una pellicola vietata ai minori: quando lui se ne accorse le chiese perché fossero lì e lei gli rispose “Quentin, mi preoccupa di più se vedi i telegiornali. Un film non può farti male!”. Applaudito come una star, in giacca blu e sneakers bianche, Tarantino ha entusiasmato il pubblico per oltre un’ora.
Annunciati intanto i primi premi del Festival di Cannes 2023. Tiger Stripes, di Amanda Nell Eu, al suo debutto come regista, ha conquistato il Premio della giuria della Settimana della critica, che propone opere prime o seconde. Il film racconta la storia di Zaffan, una dodicenne che scopre un segreto terrificante riguardante il proprio corpo. La ragazza lotta e, per essere libera, finisce con l’accettare il corpo che ha temuto, diventando così una donna orgogliosa e forte.
Il Premio French Touch è invece stato assegnato a Paloma Sermon-Dai con il suo It’s Raining in the House. Il film belga segue la diciassettenne Purdey e suo fratello, Makenzy, mentre vivono i primi amori e devono occuparsi una dell’altro.
Il riconoscimento al Miglior attore emergente, sostenuto dalla Louis Roederer Foundation, è stato assegnato a Jovan Ginic di Lost Country, diretto da Vladimir Perisic: l’attore interpreta il quindicenne Stefan, alle prese con le dimostrazioni degli studenti nella Serbia del 1996 contro il regime di Milosevic. Il giovane scopre che la sua amata madre è portavoce e complice del governo corrotto contro cui lui e i suoi amici lottano.
Il Premio SACD è stato infine assegnato a The Rapture di Iris Kaltenback, con protagonista una donna che si ritrova alle prese con una menzogna legata al nipote che mette a rischio il suo rapporto con lui e la figlia Salomé. Ma ecco i film di oggi:
IN CONCORSO

Perfect Days, film di Wim Wenders ambientato in Giappone. Racconta la storia di Hirayama (Koji Yakusho), un uomo umile che lavora come addetto alle pulizie dei bagni pubblici di Tokyo. La sua vita procede sempre uguale, seguendo una routine giornaliera che gli lascia il tempo di coltivare le sue passioni, ovvero la lettura, la musica, la fotografia e l’amore per gli alberi. Il regista tratteggia alcuni dettagli della sua vita attraverso quello che Hirayama legge e ascolta. Incontri inaspettati rivelano gradualmente segreti del suo passato, celebrando la capacità di trovare la bellezza nel mondo che ci circonda, la bellezza della quotidianità.
L’été dernier-Last Summer di Catherine Breillat, con Lea Drucker, Samuel Kircher e Olivier Rabourdin. E’ stato già etichettato come il film dello scandalo all’interno del programma del festival. Racconta una relazione sentimentale tra un’avvocata di mezza età e il figliastro di soli 17 anni. Anne vive tranquilla con marito e figlie, quando il figlio di quest’ultimo nato da un precedente matrimonio va a vivere a casa con loro. Anne è turbata dalla sua presenza e in breve tempo i due si imbarcano in un rapporto proibito portato avanti di nascosto da tutti.
I film della Breillat, perlopiù adattati da romanzi scritti da lei stessa o da altri autori, sono incentrati sui temi della sessualità femminile e sui conflitti e le rivalità tra i sessi, innescando spesso polemiche per l’esplicita rappresentazione di sesso e violenza. Fra i temi esplorati, la perdita traumatica della verginità (L’adolescente, A mia sorella!, Vergine taglia 36), le relazioni sessuali intergenerazionali (Brève traversée, Perfect Love) e il masochismo femminile (Romance).
FUORI CONCORSO

Viva Varda! diretto da Pierre-Henri Gibert che racconta la vita e la carriera di Agnès Varda, regista di punta del dopoguerra, promotrice e protagonista della Nouvelle Vague, acclamata durante la sua esperienza da rockstar a Hollywood. Premio Oscar alla carriera nel 2018, ha portato sullo schermo le vite e i pensieri di tante altre donne. Un cinema singolare il suo, in prima persona, fatto di luoghi, di strade e di attese con uno sguardo femminista e sociale ma soprattutto senza perdere mai in libertà poetica, portando nel cinema curiosità, leggerezza, ironia e divertimento.
Cobweb-La Tela del Ragno di Kim Jee-Woon. Il regista coreano si pone delle domande su cinema e creatività tentando di rigirare un suo film modificandone l’epilogo. Un dramma sperimentale che sfida il genere, girato in un teatro di posa per una narrazione film nel film
UN CERTAIN REGARD
Salem di Jean-Bernard Marin. Dramma struggente che ci porta nel mondo di Djibril, un giovane comoriano che vive nel difficile quartiere di Sauterelles a Marsiglia. Djibril è follemente innamorato di Camilla, una zingara del quartiere rivale di Les Grillons. Quando Camilla gli comunica di essere incinta, Djibril si trova di fronte a un dilemma straziante: per evitare una guerra tra i due clan, le chiede di abortire, ma lei si rifiuta. Profondamente traumatizzato dall’uccisione di un caro amico, Djibril sprofonda gradualmente nella follia: convinto che una maledizione si sia abbattuta sul suo quartiere, è determinato a proteggere la sua bambina a tutti i costi, convinto che solo sua figlia sarà in grado di salvarli dal disordine circostante.
Terrestrial Verses di Ali Asgari e Alireza Khatam, un dramma iraniano tra fiction e documentario diviso in dieci capitoli che racconta la quotidianità a Teheran.
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