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May 25, 2023
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DeSantis dopo l’annuncio: la corsa alla Casa Bianca inizia in salita

Per mesi, gli alleati hanno usato una semplice frase per presentare il governatore: "Trump, ma competente"

Massimo JausbyMassimo Jaus
DeSantis dopo l’annuncio: la corsa alla Casa Bianca inizia in salita

Florida Governor Ron DeSantis - ANSA/EPA/CRISTOBAL HERRERA-ULASHKEVICH

Time: 10 mins read

Un duro scontro con la realtà per il governatore della Florida Ron DeSantis e per Elon Musk che hanno cercato di trasformare l’annuncio della candidatura del governatore della Florida alle primarie repubblicane su Twitter Space in un evento anticonvenzionale, al di fuori dei media tradizionali, e che invece si è tramutato in un clamoroso flop tecnico che ha evidenziato i limiti dell’app. Un problema anche per Musk che ha cercato di far entrare a colpi di gomito il suo Twitter Space tra i media conservatori nel tentativo di togliere lo scettro a Rupert Murdoch.

I problemi tecnici hanno posto in secondo piano gli argomenti con cui DeSantis ha voluto lanciare la sua candidatura dando spazio all’ironia.

Fox News, che nonostante le condanne cerca di mantenere saldo il rapporto con i MAGA di Trump, ha definito l’annuncio “Amateur Hour”, l’ora dei dilettanti, a causa della voce e del video di DeSantische si interrompevano di continuo.

Per mesi, gli alleati di DeSantis hanno usato una semplice frase per presentare il governatore: “Trump, ma competente”. Un modo sottile per quanti condividono la visione reazionaria dell’ex presidente, ma si trovano a disagio con la sua incompetenza e magniloquenza, indicando che il governatore porterà avanti un‘agenda di estrema destra senza i drammi creati da Trump.

Una diretta “catastrofica” l’ha definita il New York Times che aggiunge che il tentativo di Elon Musk di conquistare lo spazio mediatico con la sua app è stata la prova provata che Twitter Space è inaffidabile.

Anche il Washington Post fa ironia sul modo non convenzionale di DeSantis per lanciare la sua candidatura e su Elon Musk che con Twitter Space avrebbe voluto allargare la sua audience. “Pensate ai loro finanziatori che sicuramente oggi saranno più nervosi di loro due”.

Elon Musk – ANSA/EPA/LUDOVIC MARIN / POOL MAXPPP OUT

Ironici anche il presidente Joe Biden e il principale rivale repubblicano di DeSantis, Donald Trump. Il primo ha postato il link per le donazioni alla sua campagna e a quella della vicepresidente Kamala Harris, scrivendo “questo link funziona”.
Trump sul suo social Truth ha ribattezzato il suo sfidante “#DeSaster“.

In aiuto dell’ex presidente anche Steve Bannon che, ai microfni della CBS News mentre stava lasciando il tribunale di Manhattan dopo aver preso parte a un’udienza per rispondere alle accuse di truffa per i fondi che aveva raccolto per costruire il muro al confine con il Messico, ha detto “E’ stato un completo disastro per DeSantis e un completo disastro per Elon Musk che è di proprietà del Partito Comunista Cinese”.

Un inizio di campagna elettorale non proprio brillante. A peggiorare le cose, il fiasco di Twitter Space di ieri arriva sulla scia di diverse settimane di passi falsi di DeSantis, che hanno messo a dura prova la sua popolarità nei sondaggi e hanno portato altri repubblicani a vederlo sempre più come una “tigre di carta”. Il disaccordo tra DeSantis e la Disney ha spinto diversi repubblicani a schierarsi contro la sua posizione. DeSantis ha detto durante il suo annuncio che non si tirerà indietro. “Penso che alcuni di questi repubblicani che si stanno schierando dalla parte della Disney, stiano fondamentalmente dimostrando di essere corporativisti perché quelli della Disney sono solo vantaggi aziendali, questo non è il modo in cui si gestisce un’economia competitiva e l’accordo con la Disney era sopravvissuto alla sua utilità ma non è stato interrotto perché la Disney è politicamente potente”.

Tra i repubblicani il problema più grande del governatore è la percezione che il suo curriculum abbia solo un bell’aspetto sulla carta, ma non sia pronto per andare alla Casa Bianca e, soprattutto, non abbia quelle doti comunicative con la base che riescano a portare l’elettorato alle urne. Ed inoltre la sua battaglia personale con la Disney è contraria allo spirito del partito che non vuole ingerenze politiche nello svolgimento del business.

Il giornalista George Will, che è un repubblicano conservatore, ha scritto in un recente articolo: “In politica come nel baseball, in cui DeSantis da giovane eccelleva nella squadra dell’università, essere capaci di fare il salto di qualità è un passaggio molto difficile. E’un passo che richiede anni di esercizio. I giocatori universitari di baseball usano la palla dei dilettanti, leggermente più grande e meno pesante di quella dei professionisti. Quando decidono di andare nelle squadre del campionato professionistico falliscono. Una campagna presidenziale può dare risultati solo dopo un rigoroso apprendistato politico che DeSantis, ancora non ha fatto. E il suo conflitto con la Disney lo dimostra”.

Oggi dopo il mare di critiche la campagna elettorale del governatore ha fatto sapere che il 30 maggio sarà in Iowa a Des Moines e il giorno successivo a Sioux City. Mentre il 1 e 2 giugno andrà in North Carolina.

Un sondaggio dell’Emerson College ha mostrato che il 49% degli elettori dell’Iowa sostiene Trump nel 2024, contro il 38% che sostiene Biden. Un altro 10% ha dichiarato che non avrebbe votato per nessuno dei due e il 3% è rimasto indeciso. Nello stesso sondaggio DeSantis ha anche lui un vantaggio su Biden, ma solo di 3 punti percentuali.

Tra i partecipanti al caucus repubblicano, Trump ha il 62% dei consensi, più del triplo di DeSantis che ne ha il 20%, con l’ex vicepresidente Mike Pence e l’ex governatore della Carolina del Sud e ambasciatrice alle Nazioni Unite Nikki Haley al 5%.

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Massimo Jaus

Massimo Jaus

Massimo Jaus, romano e tifoso giallorosso. Negli Stati Uniti dal 1972. Giornalista professionista dal 1974. Vicedirettore del quotidiano America Oggi dal 1989 al 2014. Direttore di Radio ICN dal 2008 al 2014. È stato corrispondente da New York del Mattino di Napoli e dell’agenzia Aga. Sposato, 4 figli. Studia antropologia della musica alla Adelphi University. Massimo Jaus. Originally from Rome and a Giallorossi fan. In the United State since 1972. A professional journalist since 1974. Deputy Editor of the daily paper America Oggi from 1989 to 2014. Has been New York correspondent for Naples' "il Mattino" and for Agenzia Aga. Married, 4 children. Studies Anthropology of Music at Adelphi University.

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