Lo scorso 25 marzo nella splendida Fortezza di Montalcino, abbiamo assistito ad uno degli eventi enologici più importati dell’anno: la presentazione della biografia Enzo Tiezzi, maestro di vita e vino, libro che ci svela molto su un pilastro della storia del Brunello di Montalcino in Italia.
Location inaspettata per chi non conosce la Fortezza di Montalcino è stata l’enoteca, che vi si trova all’interno, di proprietà di un altro personaggio storico del vino toscano, Fabio Tassi, il quale ha permesso di accogliere in un’incredibile atmosfera tutto l’evento.
A raccontare l’avvincente biografia del noto viticoltore e enologo, è stato Dario Pettinelli, -scrittore e giornalista-attraverso una dialettica di chi conosce molto approfonditamente il settore, e ne diffonde le storie con modalità e mezzi sofisticati, accompagnandoli rigorosamente con un fare empatico e di grande risposta del pubblico.
Tutti gli invitati sono stati visibilmente colpiti dal duo Pettinelli-Tiezzi e dall’intesa che evidentemente c’è tra loro.
Oltre a unirli l’amore per il vino e il nostro meraviglioso paese hanno indubbiamente entrambi un appeal delle loro personalità, perfette nell’affascinare chi volesse conoscere o approfondire il magico mondo del vino.
Enzo Tiezzi inizia da giovane laurendosi in agraria, da allora ha sempre curato la viticoltura e l’enologia nel territorio senese dove ha svolto per anni attività di consulente arrivando a diventare presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino.
Oggi la sua attività ha anche un risvolto più giovane, grazie al supporto della figlia Monica, di cui Dario Pettinelli ne spiega l’importanza rispetto al progetto: “L’idea è di Monica (Tiezzi, figlia di Enzo – ndr). Due anni fa, dopo una emozionante visita ad Argiano con Enzo, Monica mi manifestò la volontà di dare un seguito ad una storia iniziata alla metà dell’800, quella di Riccardo Paccagnini e del Podere Soccorso: fu li che per la prima volta fu applicata un’etichetta col nome Brunello su una bottiglia di vino di Montalcino. Considero un grande privilegio essere stato scelto per raccontare questa vita: Enzo Tiezzi è un gigante, e non solo perchè è stato il presidente del boom del Brunello, ha guidato due delle realtà più grandi per quasi trent’anni e ha ottenuto la DOC per il Rosso di Montalcino; Enzo Tiezzi intuì il potere e l’indispensabilità della comunicazione per promuovere Montalcino già nei primi anni ’80. La sua vision, le sue idee del 1983 quando divenne presidente del Consorzio la prima volta, sono state le fondamenta dello straordinario successo del Brunello e di Montalcino”.
Di grande impatto è il valore storico e sociale del tema dell’evento, evocato anche nell’incipit del libro attraverso la citazione di Eric Hobsbawm su memoria e storia.
Indubbiamente la memoria ha determinato la storia di Tiezzi e del Brunello di Montalcino, proteggendo tutto il lavoro svolto sin dal Medioevo dagli antenati con amore e dedizione.
Ricordando la storia del Consorzio e delle azioni intraprese per mantenere un livello qualitativo alto -nonostante le spinte dei mercati più commerciali-, notiamo l’emozione di Tiezzi, così come l’affetto di tutti gli altri viticoltori presenti: Stefano Cinelli Colombini della Fattoria dei Barbi, Giacomo Neri di Casanova di Neri, Paolo Bianchini di Ciacci Piccolomini d’Aragona, Giuliano Dragoni di Col d’Orcia.
Dopo la presentazione della biografia, instancabile per la sua età, Enzo Tiezzi ha guidato con la sua nota verve la degustazione di alcuni dei suoi vini conducendo i partecipanti in un ipnotico percorso enologico di cui ci si ricorderà per lungo tempo.