“Sarà grave, dottore?” Sono al mare e il mio medico è lontano. Ma, se ci fosse, probabilmente la domanda gliela farei. Perché mi sono accorta che, ormai da un po’di tempo, soffro di uno strano disturbo: l’indifferenza alle notizie o, almeno, a una larga parte delle news, soprattutto quelle italiche.
Malattia pericolosa, per una che scrive sui giornali e da tempo immemorabile è registrata negli elenchi ufficiali del sempre più obsoleto e anacronistico Ordine nazionale dei giornalisti. Forse è il caldo che induce alla pigrizia e al vacanziero ricarico delle batterie, non so. Sta di fatto che le “bombe” mediatiche mi esplodono a fianco, mi entrano dal televisore, dalla radio, mi perseguitano persino in rete (ma qui è più facile ignorarle: basta non cercarle). E io: niente, tutt’al più una piccola reazione, un lieve sussulto, quasi un riflesso automatico allo sbattere lontano di una porta.
E sì che di notizie-bomba davvero si tratta. Dal ritorno del Cavaliere di cui pensavamo di esserci liberati dopo i venti anni di figuracce internazionali al “default” della Sicilia.A proposito: finora non se ne era ancora accorto nessuno che nella Trinacria dei centomila parlamentari, tra Parlamento regionale, Consiglio regionale eccetera, con sterminati corollari di portaborse e compagnia cantando, qualcosa non andava?
Lasciamo perdere, facciamoci appena sfiorare dalla bomba. Più divertente notare l’accostamento tra un termine del moderno linguaggio anglotecnologico – default – e una struttura mentale tra le più antiche e immarcescibili: la Sicilia, appunto. Ma le bombe che mi deflagrano accanto, a me e a tutti gli italiani, sono tante altre. La Fiat, per esempio: Marchionne annuncia che le vendite di auto sono crollate, tornando ai livelli di 30 anni fa – e ti credo: chi ha soldi di questi tempi? – e che quindi, per cortesia, gli lascino chiudere per qualche settimana uno stabilimento e che succede? Succede che i sindacati e i soliti politici insorgono? Ma li pagano loro gli stipendi agli operai? Altra bombetta, questa caricata con un gas esilarante: ora Nicole Minetti (nella foto), l’igienista dentale che Berlusconi impose come consigliere regionale della Lombardia, è stata messa al bando dal Capo che ne vuole fare il capro espiatorio dei suoi (del Capo medesimo) mali. Quasi quasi c’è da tifare per la finora indifendibile ragazza dalle labbra d’oro e rifatte.
C’è anche un’altra bombetta: quest’estate, per la prima volta, niente più “Cortina InConTra”, la kermesse cultural-mondana messa in piedi da molti anni dal giornalista Enrico Cisnetto e dalla moglie. E’ il segnale che un’epoca è finita?
Ma dopo le risatine, il sorriso si spegne subito: perché questi sono i giorni dell’anniversario della strage di via D’Amelio e c’è da assistere al versamento delle ennesime lacrime di coccodrillo. Per non parlare degli attacchi al Presidente Napolitano. E qui, essendoci chiaramente dietro i soliti “servizi”, la bomba deve essere di quelle più letali, a scoppio ritardato e soprattutto imprevedibile: fa una fiammata da una parte ma il “messaggio” (pardon: l’esplosione) è da un’altra parte.
Insomma, dottore: questa mia indifferenza è grave? Come dice? Che, invece, è una sana reazione di difesa di un normale organismo umano sotto attacco di una brutta malattia, l’italianite coriacea? Ah, grazie dottore: mi sento già meglio.