Ancora un anno e le candeline saranno 70: intanto il Festival del cinema di Cannes, che mercoledì 11 maggio inaugura la sua 69ª edizione, si avvicina alla grande ricorrenza con una selezione che si preannuncia ricchissima. Meno nomi da dare in pasto al grande pubblico rispetto al solito, ma un numero considerevole di film-evento e di opere ad alto tasso di cinefilia.
Ecco un piccolo vademecum per non perdersi nel mare magnum della Croisette.
Il manifesto
Il manifesto ufficiale della 69ª edizione richiama Il Disprezzo (Le Mépris) di Jean Luc Godard, ed è stato elaborato da Hervé Chigioni e Gilles Frappier. Virato in giallo, è un omaggio efficace alla storia del cinema e a uno dei suoi grandi geni innovatori e dà una connotazione precisa molto cinephile all’edizione di quest’anno.
La giuria
Lo scorso anno aveva folgorato la Croisette con il capolavoro Mad Max Fury Road, quest’anno George Miller, australiano, è il presidente di giuria. Al suo fianco ci saranno il cineasta francese Arnaud Desplechin, Kirsten Dunst, Valeria Golino, l’attore danese Mads Mikkelsen, il regista ungherese László Nemes, Vanessa Paradis, Donald Sutherland e la produttrice iraniana Katayoon Shahabi.
I numeri
Sono 20 i film nel concorso principale
17 nella sezione Un certain regard
Un film di apertura
4 fuori concorso
5 proiezioni speciali
2 proiezioni di mezzanotte.
Poi la Quinzaine des Realisateurs, con 18 film e altri 15 nella Semaine de la Critique.
I giovani favoriti
Due sono i nomi in attesa della grande consacrazione: Xavier Dolan, talento canadese purissimo, Gran Premio della giuria nel 2014 con Mommy, e Nicolas Winding Refn, premio per la miglior regia nel 2011 con Drive. Caliamo la maschera: noi facciamo il tifo per loro.
I big
Tornano sulla Croisette Pedro Almodovar (Julieta), i fratelli Dardenne (La fille inconnue), Ken Loach (I, Daniel Blake), Sean Penn (The Last Face). Tutti in lizza per un premio, ma attenzione anche all’ex palma d’oro Cristian Mungiu (vincitore nel 2004 con 4 mesi 3 settimane 2 giorni) che si ripresenta con Bacalaureat.
Lo scandalo
L’anno scorso c’era un film scandalo annunciato: Love di Gaspar Noè, porno in 3D con più noia che arte. Sulla carta niente del genere quest’anno, però promettono scintille Elle di Paul Verhoeven, uno che qui sulla Croisette aveva portato Basic Instinct, e il morboso The Handmaiden di Park Chan-Wook. Sesso e violenza assicurati anche da The Neon Demon di Winding Refn.
Gli States
Apre il festival Cafe Society dell’immancabile Woody Allen, fuori concorso. Fuori concorso anche Spielberg, con l’atteso The BFG, tratto dal libro per bambini di Roald Dahl, Jodie Foster con Money Monster, il pugilistico Hands of Stone (di Jonathan Jakubowicz), con Robert De Niro e il buddy-movie The Nice Guys, di Shane Black. Poco affollata la presenza americana in concorso: Jarmusch con Paterson (che presenta anche in una serata speciale un documentario, Gimme Danger), Jeff Nichols con Loving e Sean Penn con The Last Face.
L’Italia
L’anno scorso tre big in concorso, Moretti, Garrone, Sorrentino, grandi applausi, zero premi. Quest’anno l’Italia sparisce dal concorso, per concentrare, però, una truppa agguerrita nelle altre sezioni. Nella prestigiosa Un Certain Regard c’è Pericle il Nero di Stefano Mordini, con Riccardo Scamarcio. Nella Quinzaine, ci sono Bellocchio, che aspirava al concorso principale, con Fai bei sogni, dal romanzo di Gramellini, Virzì, con La pazza gioia e Claudio Giovannesi con Fiore. Non dimentichiamo anche il documentario fuori concorso L’ultima spiaggia, girato a Trieste da Davide Del Degan, che racconta la suggestiva storia di una spiaggia che ha ancora il muro di divisione tra uomini e donne; e l’opera prima I tempi felici verranno presto, nella Semaine de la Critique.
Vive la France
Come sempre, abbondante e forse ridondante il plotone francese. Non sarà tutto oro, ma qualcosa però luccica per davvero. Nella sezione principale spicça Olivier Assayas, con Personal Shopper, con quella che sembra essere la sua attrice feticcio Kristen Stewart, accompagnato dallo stralunato Ma Loute di Bruno Dumont e da Rester Vertical di Alain Guiraudie.
Le coppie scoppiate
Spazio al gossip, facciomone di preventivi: attenzione ai red carpet di Pericle il nero e di The last Face: sfileranno insieme, con facce da poker, le coppie appena scoppiate Golino-Scamarcio e Penn-Theron. Fotografi scatenati a caccia di un’espressione che tradisca ripensamento o disagio.
Attese, delusioni, sorprese, lustrini e gossip: da domani saremo sulla Croisette per raccontarvi la sessantanovesima edizione del festival di cinema più importante del mondo.