C’è poco da fare. Se dietro un piatto di pasta c’è la mano di un italiano, si sente.
È questo che l’ICE, Italian Trade Commission, ha voluto dimostrare organizzando l’evento in occasione del World Pasta Day 2022 al ristorante “La Devozione”, situato all’interno delle iconiche mura del Chelsea Market.
Tanti gli ospiti per una serata all’insegna dei carboidrati. Sugo di pomodoro, pesto, cacio e pepe e Norma servite in velocissime porzioni da gustare seduti o in piedi. Tutto all’insegna del Made in Italy.

“L’obiettivo è portare negli Stati Uniti sempre più genuinità italiana – spiega il direttore dell’ICE di New York Antonino Laspina – troppo spesso mi trovo di fronte a piatti della nostra tradizione rivisitati e spacciati come originali. Sia nel food che nel wine vogliamo essere ancora più presenti”.
La crociata di Laspina, già introdotta all’evento della scorsa settimana sulla ristorazione italiana, è quella di far comprendere agli Usa che i vini prodotti in Italia non devono essere bevuti soltanto con piatti della tradizione nazionale, ma possono accompagnare anche i grandi classici della cucina mondiale. Basta conoscerli e saperne apprezzare le diversità.
Per farlo, oltre alla pasta, l’ICE ha messo a disposizione dei presenti all’evento anche una selezioni di vini tra rossi, bianchi e rosé. Un connubio che ha portato tantissimi ospiti, perlopiù italiani ma anche americani, a godere delle prelibatezze che il cibo tricolore è capace di offrire.

Il mercato degli Stati Uniti, per i prodotti italiani, è un bacino dalle potenzialità enormi. Secondo le rilevazioni delle dogane Usa diffuse dal Department of Commerce, le esportazioni italiane tra gennaio e novembre 2021 sono cresciute del 25,2% sullo stesso periodo dell’anno precedente. Un settore che può produrre oltre 60 miliardi di dollari, cifra fino ad ora sempre sfiorata ma mai raggiunta.
A tirare i numeri, lo scorso anno, sono stati la moda, gli accessori, i semilavorati, l’arredamento e la meccanica, ma a impressionare è stata anche la crescita dei generi alimentari e delle bevande, che hanno fatto registrare un aumento del +21,4%. L’Italia è il primo fornitore americano per molte sue specialità: su pasta, olio di oliva, formaggi, aceto balsamico, acque minerali e gelato non è seconda a nessuno.
A New York si respira ottimismo e le grandi fiere americane affollate da imprese italiane dimostrano il peso specifico che il Paese, ora guidato da Giorgia Meloni, continua ad avere.