Il Consiglio di sicurezza dell’Onu si è di nuovo riunito per affrontare la drammatica situazione in Medio Oriente e la crisi umanitaria a Gaza, all’indomani del discorso del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ai cadetti del National Security College di Gerusalemme, un discorso in cui ha dichiarato che l’esercito di Israele è vicino alla “fine della fase di eliminazione” di Hamas a Gaza. Davanti a funzionari militari israeliani e internazionali, Netanyahu ha lodato i “notevoli successi” ottenuti nei combattimenti a Rafah. “Raggiungeremo i nostri obiettivi: restituire gli ostaggi da Gaza, eliminare le capacità militari e governative di Hamas, garantire che Gaza non costituisca una minaccia per Israele e riportare in sicurezza gli sfollati israeliani nelle loro case,” ha ribadito.
A New York i toni sono molto diversi. Il Consiglio di Sicurezza è stato aperto da Sigrid Kaag, Coordinatrice Umanitaria e di Ricostruzione dell’ONU, che ha descritto in dettaglio le condizioni disumane vissute dai civili a Gaza a causa dell’offensiva israeliana contro Hamas. “La guerra a Gaza non ha solo creato una profonda crisi umanitaria, ma ha anche scatenato un vortice di miseria umana,” ha affermato Kaag, evidenziando il collasso dei servizi pubblici e il dramma di oltre 1,9 milioni di sfollati. Il sistema sanitario è in rovina, le scuole sono distrutte e l’istruzione interrotta, minacciando il futuro delle prossime generazioni. Kaag ha quindi lanciato un appello per un cessate il fuoco immediato, la liberazione degli ostaggi e un accesso umanitario senza ostacoli.
Dopo aver ringraziato Kaag, la rappresentante degli Stati Uniti ha concordato sulla crisi, sottolineando che il 96% della popolazione di Gaza sta affrontando livelli critici o catastrofici di insicurezza alimentare. Però ha criticato Hamas per non aver accettato la proposta di cessate il fuoco, affermando: “Hamas ha ignorato gli appelli di questo Consiglio e della comunità internazionale, tornando con nuove richieste fuori dal quadro delineato dalla Risoluzione 2735.” Gli Usa hanno promesso ulteriore assistenza umanitaria, annunciando 404 milioni di dollari in aiuti umanitari salvavita.
La Francia ha espresso pieno sostegno al lavoro di Sigrid Kaag, richiedendo l’attuazione completa delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza. “La situazione a Gaza è catastrofica,” ha dichiarato il rappresentante francese, sottolineando la carenza di accesso umanitario e le infrastrutture devastate. Ha inoltre rimarcato l’importanza di proteggere i lavoratori umanitari e di rispettare le leggi di guerra.
Il rappresentante russo, da ieri presidente del Consiglio di Sicurezza, ha criticato duramente le operazioni militari israeliane a Gaza, e il sostegno a Israele degli Stati Uniti, e ha denunciato l’insufficienza dell’accesso umanitario. “I canali di aiuto operano a capacità limitata,” ha dichiarato il rappresentante russo, chiedendo un cessate il fuoco immediato e promettendo di continuare a fornire aiuti umanitari ai palestinesi. Ha inoltre qualificato il corridoio marittimo tra Cipro e Gaza – quello che dovrebbe alimentare il molo galleggiante costruito dagli Usa e sostanzialmente inattivo – come inefficace.
La Cina per finire ha ribadito la gravità della situazione umanitaria a Gaza e ha esortato: “La fame non può essere usata come arma di guerra”.
Netanyahu aveva già affermato il mese scorso che la “fase intensa della guerra con Hamas a Gaza sta per finire,” anticipando che l’attenzione dell’esercito potrebbe poi spostarsi verso il confine nord con il Libano. Ha precisato che ciò non significherà la fine della guerra, ma solo la conclusione della sua fase attuale a Rafah.