“Solo il 17% degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile è sulla buona strada, quasi la metà mostra progressi minimi o moderati, e oltre un terzo si è fermato o addirittura è regredito”: è il drammatico bilancio tracciato oggi da il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, durante una conferenza stampa al Palazzo di Vetro.
Ogni anno dal 2015, all’ONU si presenta il rapporto sui progressi verso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, evidenziando le sfide significative che il mondo affronta nel compiere passi sostanziali, basandosi sugli ultimi dati e stime disponibili. Questi obiettivi, stabiliti nel 2015, che includono per esempio la fine della povertà e della fame, l’uguaglianza di genere o ancora la lotta al cambiamento climatico, devono essere raggiunti entro il 2030.
“Questo rapporto è noto come report card annuale sugli obiettivi di sviluppo sostenibile e mostra che il mondo sta ottenendo un voto negativo”, ha affermato Guterres. Oggi, con poco più di sei anni rimasti, Guterres dichiara: “Non dobbiamo rinunciare alla nostra promessa per il 2030 di porre fine alla povertà, proteggere il pianeta e non lasciare indietro nessuno”, anche se, secondo il rapporto, i progressi attuali sono ben lontani da quanto sarebbe necessario.

Quindi quali obiettivi non si raggiungerebbero continuando così? Che cosa bisognerà fare?
Il Segretario Generale è stato chiaro: “Non abbiamo un momento da perdere. Dobbiamo andare oltre e più velocemente in tre aree contemporaneamente”. Guterres ha spiegato che sono necessarie prima du tutto le azioni per la pace: “È tempo di silenziare le armi”. Poi, ha sollecitato azioni per le transizioni verde e digitale, esortando i paesi a presentare piani d’azione climatica nazionali ambiziosi entro il 2025, “allineati con il limite di 1,5 gradi e che coprano l’intera economia”. Infine, Guterres ha sottolineato la necessità di interventi finanziari, poiché molti paesi in via di sviluppo mancano delle risorse necessarie per investire nel loro futuro e in quello dei loro popoli.
Only 17% of the #GlobalGoals targets are on track.
In a world of unprecedented wealth, knowledge and technologies, the denial of basic needs for so many is outrageous & inexcusable.
We must not let up on our promise to end poverty & protect the planet.
— António Guterres (@antonioguterres) June 28, 2024
Il rapporto del 2024 evidenzia anche progressi tangibili in alcune aree, come la riduzione della mortalità infantile globale, la prevenzione dell’infezione da HIV e l’accesso all’energia e alla banda larga mobile.
Guterres ka osservato che nel 2022 altri 23 milioni di persone sono state spinte nella povertà estrema e oltre 100 milioni in più soffrono la fame rispetto al 2019, mentre il numero di morti civili nei conflitti armati è salito alle stelle lo scorso anno.
Il 2023 è stato anche il più caldo mai registrato, con temperature globali vicine alla soglia critica di 1,5°C.
Guterres ha sottolineato l’urgenza di rafforzare la cooperazione internazionale, affermando che “non dobbiamo rinunciare alla nostra promessa per il 2030 di porre fine alla povertà, proteggere il pianeta e non lasciare indietro nessuno”.
Il rapporto delineava le priorità chiave per affrontare il deficit. Innanzitutto, ha evidenziato la necessità di finanziamenti per lo sviluppo. Il divario di investimenti negli Obiettivi di sviluppo sostenibile nei paesi in via di sviluppo ammonta a 4 trilioni di dollari all’anno. È fondamentale aumentare rapidamente i finanziamenti e lo spazio fiscale, nonché riformare il sistema finanziario globale per sbloccare i finanziamenti.
Risolvere i conflitti attraverso il dialogo e la diplomazia è altrettanto cruciale. Con quasi 120 milioni di sfollati forzati entro maggio 2024 e un aumento del 72% delle vittime civili tra il 2022 e il 2023, il bisogno di pace è più urgente che mai.
Parallelamente, è disperatamente necessaria una accelerazione nell’implementazione. Investimenti massicci e partenariati efficaci sono fondamentali per guidare le transizioni in settori chiave come il cibo, l’energia, la protezione sociale e la connettività digitale.

Il rapporto precede il Forum politico di alto livello sullo sviluppo sostenibile (HLPF), che si svolgerà presso la sede delle Nazioni Unite, a New York, dall’8 al 17 luglio. Sotto gli auspici del Consiglio economico e sociale (ECOSOC), il Forum esaminerà i progressi globali verso l’obiettivo 1 sull’eliminazione della povertà, l’obiettivo 2 sull’eliminazione della fame, l’obiettivo 13 sull’azione per il clima, l’obiettivo 16 su società pacifiche e inclusive e l’obiettivo 17 su mezzi di attuazione.
Inoltre, il prossimo Vertice del Futuro di settembre sarà fondamentale per riallineare gli sforzi verso il raggiungimento degli Obiettivi. Il vertice mira ad affrontare la crisi del debito che colpisce molti paesi in via di sviluppo e l’urgente necessità di riformare l’architettura finanziaria internazionale.
Il Rapporto SDG evidenzia sfide economiche impegnative, con una crescita del prodotto interno lordo (PIL) pro capite in metà delle nazioni più vulnerabili del mondo più lenta rispetto alle economie avanzate.
Nel 2022, quasi il 60% dei paesi ha dovuto far fronte a prezzi alimentari anormalmente elevati, che hanno esacerbato la fame e l’insicurezza alimentare.

Il rapporto ha anche evidenziato la disuguaglianza di genere, sottolineando che il 55% dei 120 paesi esaminati non dispone di leggi che vietino la discriminazione contro le donne. Il rapporto cita anche l’istruzione come una preoccupazione significativa, con solo il 58% degli studenti in tutto il mondo che raggiungono una competenza minima nella lettura entro la fine della scuola primaria.
Allo stesso tempo, nonostante la disoccupazione globale raggiunga il minimo storico del 5% nel 2023, persistono molti ostacoli al raggiungimento di un lavoro dignitoso in tutte le società. Tuttavia, si registrano sviluppi positivi nel settore delle energie rinnovabili, che negli ultimi cinque anni sono cresciute ad un tasso dell’8,1% annuo.
Anche i progressi tecnologici hanno registrato passi da gigante, con l’accessibilità alla banda larga mobile (3G o superiore) in aumento al 95% della popolazione mondiale dal 78% del 2015.