Disinvolta, pronta alla battuta, ma anche diretta e decisa nel difendere le posizioni del paese che rappresenta. In un momento di drammatico conflitto, nessuno meglio di Lana Nusseibeh potrebbe probabilmente rappresentare il nuovo ruolo delle donne nel mondo politico e diplomatico internazionale durante la Giornata Internazionale della Donna.
Ambasciatore degli Emirati Arabi all’Onu dal 2013 e recentemente nominata assistente ministro degli esteri, ha assunto dall’inizio di marzo il ruolo di presidente di turno del Consiglio di Sicurezza, immediatamente dopo l’ambasciatore russo. Attorno al grande tavolo circolare dove ha organizzato in occasione della Giornata Internazionale della donna un dibattito a livello ministeriale sulla inclusione economica delle donne e sulla loro partecipazione alla costruzione della pace, la Nusseibeh non e’ certo l’unica figura femminile. Accanto a lei, nelle riunioni del Consiglio, siedono adesso non soltanto l’ambasciatrice americana Linda Thomas-Greenfield, ma anche le rappresentanti della Gran Bretagna, della Norvegia e dell’Irlanda.

Quello che rende particolarmente significativo il suo ruolo, però, è le sua storia personale e la storia del paese che rappresenta. Lana Nusseibeh, infatti, viene da una famiglia impegnata in politica da generazioni, suo nonno, Anwar Nusseibeh, è stato un uomo politico e diplomatico palestinese impegnato a cercare un dialogo con Israele dalla Giordania dopo la Guerra dei sei giorni del 1967, suo padre è stato consigliere culturale del presidente degli Emirati Arabi e rettore dell’Università degli Emirati.
”Vengo da una famiglia immersa in politica e in diplomazia, per cui, come ogni bambino, pensavo che avrei fatto l’opposto’‘, ha recentemente confessato sorridendo la diplomatica chiaccherando con un giornalista di Passblue. Invece, dopo gli studi in storia a Cambridge, e in cultura ebraica a Londra, la sua carriera è stata rapida e brillante, prima all’Unesco, poi al Ministero degli Affari Esteri degli emirati. Si è occupata della posizione delle donne nel suo paese, ma anche di energie rinnovabili.
Adesso, rappresenta un paese che si è impegnato molto negli ultimi anni per favorire l’istruzione delle donne, ma è anche partito da una situazione che precludeva la loro partecipazione alla vita sociale e civile. Al tempo stesso, è anche ambasciatrice di un paese che ha ancora molti problemi da risolvere sul rispetto dei diritti umani degli immigrati e che non entrava al Consiglio di sicurezza dal lontano 1986. I recenti Accordi di Abramo con Israele, infine, gli hanno dato una voce nuova e diversa, ma anche delicata, nella soluzione dei problemi del Medio Oriente e nel rapporto con gli Usa, con la Russia e con la Cina.

Seduta attorno al tavolo del Consiglio di Sicurezza, nelle ultime settimane, Lana Nusseibeh ha preso alcune decisioni controverse, come quella di astenersi nel voto di condanna nei confronti della Russia per la guerra all’Ucraina, ma la grinta con cui le ha difese ha dimostrato ancora una volta la sua forza in un momento drammatico.
”E’ bello mostrare più donne ambasciatori al Consiglio di Sicurezza. Serve a dimostrare che il tavolo a ferro di cavallo rappresenta il mondo come dovrebbe apparire, opposto alle immagini degli anni cinquanta, con la sala piena di fumo, in cui gli uomini decidevano il destino e il futuro dei paesi e degli imperi” ha osservato. E lei, con il burka lasciato a casa, è pronta a diventare un simbolo.