Yasmine Sherif, direttrice dell’agenzia dell’ONU Education Cannot Wait (ECW), ha espresso in una dichiarazione il bisogno urgente di fondi per permettere l’istruzione di bambine e bambini afghani.
Dopo aver guidato la prima missione di sole donne in Afghanistan dopo la conquista da parte dei Talebani, Sherif ha svolto un briefing per aggiornare l’ONU sulla condizione di donne e bambini nel paese, con l’obiettivo di richiedere fondi per supportare l’istruzione dei più giovani.
Le scuole afghane sono rimaste chiuse per l’anno scolastico 2020-2021, ma molte hanno riaperto nel mese di agosto. Le scuole elementari continuano ad essere aperte a bambine e bambini, ma solo in alcune province è stato permesso l’ingresso negli istituti al genere femminile.
L’ECW, fondo globale dell’ONU per l’educazione in aree di crisi, ha già investito 45 milioni di dollari per supportare l’istruzione delle donne in Afghanistan, e sta chiedendo ai suoi partner di fornire più soldi per salvaguardare l’istruzione femminile nel paese.
Durante i suoi tre giorni a Kabul, Sherif ha incontrato le autorità talebane richiedendo che queste assicurino all’ONU di continuare a consentire alle donne di venire istruite. Quando la redazione della Voce ha domandato a Sherif (vedi vide sotto al minuto 35:39) se ci sia già un piano B per aiutare le bambine afghane se la promessa dei Talebani di mettere in atto le indicazioni dell’ECW non verrà mantenuta, la direttrice si è mantenuta ottimista.
“Per i milioni di bambini che stanno attraversando il tumulto di oggi in Afghanistan, l’istruzione rappresenta un’ancora di salvezza che deve essere supportata,” ha detto poi Alice Akunga, la vice-rappresentante in Afghanistan. “Stiamo cercando di convincere la comunità internazionale di unirsi per prevenire il collasso del sistema dell’istruzione e per proteggere i guadagni ottenuti per i bambini negli ultimi 20 anni.”
Secondo Sherif, solo nel campo dell’istruzione è necessario che i paesi investano un miliardo di dollari nelle organizzazioni che si occupano del campo dell’istruzione. Questo perché “l’istruzione deve essere al centro della nostra risposta, perché l’istruzione è il futuro dei bambini e del paese.”