Come ultimo sforzo prima del COP26 di novembre, la conferenza sul clima dell’ONU a cui parteciperanno quasi tutti i paesi del mondo, il Presidente dell’Assemblea Generale Abdulla Shahid ha organizzato un incontro ibrido di alto livello per discutere i metodi migliori per risolvere la crisi climatica.
All’incontro, che è ancora in corso mente scriviamo, stanno partecipando 70 rappresentanti dei governi locali, tra presidenti e ministri, insieme ai portavoce di organizzazioni intergovernative ed associazioni che si occupano del cambiamento climatico.
Shahid ha dato inizio all’incontro con un discorso che, come per l’Assemblea generale del mese scorso, chiedeva un senso di speranza, dato dalla comprensione che il mondo abbia, se unito, i mezzi e le capacità per affrontare le sfide relative al cambiamento climatico.
“Abbiamo la scienza, abbiamo le capacità, abbiamo le risorse. Dobbiamo lavorare insieme. Io credo che possiamo, e che dobbiamo, trovare la volontà di porre fine alla crisi climatica,” ha dichiarato Shahid. “L’evento di oggi non risolverà il problema, solo le azioni possono farlo. L’evento di oggi vuole ricordare alle persone ciò di cui siamo capaci se agiamo insieme, se crediamo nella scienza, e se mobilitiamo in maniera intelligente le molte risorse che abbiamo a disposizione”.
Il presidente dell’assemblea ha anche ricordato ai presenti la necessità di raggiungere l’obiettivo di 100 miliardi di dollari all’anno, da utilizzare per incentivare l’azione climatica nei paesi in via di sviluppo.
L’incontro, intitolato Delivering Climate Action – for People, for Planet & for Prosperity, è basato su tre obiettivi centrali. Il primo è di identificare le possibili soluzioni alle difficoltà che il mondo sta avendo nel non superare gli 1.5 gradi d’aumento delle temperature, come richiesto dall’accordo di Parigi. Il secondo, di dare slancio agli accordi finanziari volti ad ottenere aiuti tecnici e risorse. E infine, aumentare i finanziamenti per il clima da parte dei governi locali, da usare in particolare per l’adattamento alle nuove condizioni del pianeta.
L’incontro odierno permetterà agli stati membri dell’ONU di riflettere su ciò che è stato fatto fino ad ora e sui passi necessari per il futuro, comprendendo metodologie specifiche che verranno poi riportare al COP26.
Le autorità dell’ONU stanno lavorando il più possibile per assicurarsi che la conferenza COP26, che avrà inizio il 31 ottobre, sia efficiente nel trovare soluzioni realistiche, a cui tutti i paesi saranno in grado e desiderosi di partecipare. António Guterres, il Segretario Generale dell’ONU, ha dichiarato al Washington Post di essere particolarmente preoccupato dei risultati della conferenza, che potrebbe diventare “un’opportunità mancata”.
C’è stato sul clima anche un intervento del Segretario Generale Antonio Guterres che ha anche risposto alle domande dei giornalisti: