Il nuovo Presidente dell’Assemblea Generale dell’ONU, Abdulla Shahid, ha dato inizio al dibattito della 76a Assemblea Generale con un messaggio di speranza. “Non siamo mai stati così avanti a livello tecnologico, così connessi o così ricchi. Non abbiamo mai avuto le risorse e le competenze che abbiamo oggi. Non c’è niente che ci possa fermare sul nostro percorso, se non noi stessi, – ha dichiarato. – Dobbiamo essere l’ONU che la gente desidera”.
Durante il suo breve discorso, Shadid ha descritto le grandi crisi che l’umanità si troverà di fronte nel prossimo anno, parlando di un senso di umanità e condivisione come gli unici mezzi che possono permettere agli stati membri di trovare le soluzioni necessarie. “Io credo veramente e completamente nel potere dell’umanità di superare queste sfide. Non si può vivere alle Maldive e fronteggiare la minaccia esistenziale dell’aumento del livello del mare senza avere speranza” ha detto Shadid, usando l’esempio della crisi più spaventosa che dovrà affrontare il suo paese d’origine, le Maldive.
I cinque obiettivi che si è posto il nuovo Presidente riguardano, principalmente, Covid-19 e cambiamento climatico. Vuole assicurarsi che si raggiunga l’equità vaccinale, ispirato in parte dalla richiesta del direttore generale dell’OMS di qualche settimana fa volta a ottenere dosi anche per i paesi più poveri del mondo, che per ora hanno ricevuto solo 10% del totale dei vaccini.
“Il Covid-19 è stata una tragedia di enormi dimensioni, ma forse è stata anche un campanello d’allarme, che ci ha avvertito dei pericoli che affronteremo se continueremo a girarci intorno, evitando di prendere decisioni difficili, ma necessarie,” ha dichiarato il Presidente dell’Assemblea Generale. Shadid punta a ricostruire la realtà pre-pandemia in maniera più forte e più verde, in modo da porre fine alle pratiche distruttive. Vuole poi tornare a concentrarsi sul cambiamento climatico, dopo quasi due anni in cui l’argomento è passato in secondo piano. “Non siamo più sulla strada sbagliata, siamo sull’orlo di un burrone,” ha commentato Abdulla Shadid, ricordando il rapporto dell’IPCC di qualche settimana fa.
Un altro dei problemi fondamentali a cui vuole porre fine il Presidente nel prossimo anno, sono le terribili violazioni dei diritti umani, che vediamo soprattutto nei momenti di conflitto quali l’occupazione talebana in Afghanistan.
Infine, Shadid vuole continuare la riforma e il ravvivamento delle Nazioni Unite, un organo nel quale lui ha sempre creduto molto.
“Prima di concludere, permettetemi di ricordami quello che questa sala rappresenta. Dalle ceneri della guerra più tragica, delle più grandi atrocità della storia dell’essere umano, ci siamo uniti e abbiamo deciso di collaborare per risolvere le sfide che abbiamo di fronte”.
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