Il 17 giugno si sono tenute le elezioni del Presidente della 75a sessione dell’Assemblea generale, i membri non permanenti del Consiglio di sicurezza per il biennio 2021-22 e i membri del Consiglio economico e sociale. A presiedere ed annunciare i risultati, è stato il Presidente della 74a sessione della AG, il nigeriano Tijjani Muhammad-Bande.
Ad essere eletto Presidente della 75a sessione dell’Assemblea generale, come vi avevamo già annunciato un mese fa qui su La Voce, è stato il diplomatico turco Manuel Elias Volkan Bozkir, dopo aver ottenuto la maggioranza richiesta dei membri presenti e votanti e il maggior numero di voti.
Il Consiglio di Sicurezza, organo delle Nazioni Unite incaricato di mantenere la pace, è composto da cinque membri permanenti (Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Russia e Cina) e da dieci membri non-permanenti, cinque dei quali eletti ogni anno con un mandato di 2 anni a partire dal 1° gennaio.
L’elezione segue il principio di rotazione geografica in modo da garantirne un’equa rappresentanza.
Ad ottenere la maggioranza dei due terzi dei membri presenti e votanti e il maggior numero di voti, questa volta sono stati India, Irlanda, Messico e Norvegia.
Il Messico era il candidato dall’America Latina, mentre l’India dell’Asia-Pacifico. Il Canada è stato sconfitto da Norvegia e Irlanda (il Canada si è fermato a 108 voti, superato dall’Irlanda con 128 preferenze e la Norvegia con 130).
Justin Trudeau, primo ministro del Canada, con il suo governo aveva sfidato l’Irlanda e la Norvegia per i due posti disponibili nel gruppo regionale dedicato all’Europa occidentale “e altri”. Già a febbraio aveva effettuato un tour in Africa, allo scopo di rafforzare le relazioni con i paesi africani in vista del voto, con il quale il Canada avrebbe potuto aggiudicarsi il seggio non permanente nel Consiglio di Sicurezza. Sfidando Irlanda e Norvegia, Trudeau aveva affermato “è una gara serrata. Stiamo affrontando una forte concorrenza”.
In effetti il blocco dell’Unione Europea ha sostenuto l’Irlanda al fine di mantenere la sua influenza nel Consiglio. Mentre la Norvegia, pur non essendo membro dell’UE, ha una solida reputazione nella diplomazia multilaterale e nella risoluzione dei conflitti. Era prevedibile la sua vittoria, da sempre definita “una forte candidata” grazie anche all’esperienza diplomatica recente nelle mediazioni in Colombia, Venezuela e Medio Oriente.
Gli sforzi del primo ministro canadese non hanno dunque colpito l’obiettivo; nemmeno la partecipazione alla Conferenza Mondiale sulla sicurezza organizzativa, avvenuta a febbraio a Monaco di Baviera, lo ha favorito.
Tuttavia rimane ancora un seggio da ricoprire per gli Stati africani. In genere, il blocco africano ruota i seggi tra le sue sottoregioni e presenta un candidato concordato. Ma c’era una mancanza di consenso sui candidati Gibuti e Kenya. Giovedì 18 giugno l’Assemblea generale terrà lo scrutinio.
Questi si andranno a sostituire a Sud Africa, Indonesia, Repubblica Dominicana, Belgio e Germania, e a partire dal 1° gennaio 2021, affiancheranno Estonia, Niger, Saint Vincent e Grenadine, Tunisia e Vietnam.
Per quanto riguarda i membri del Consiglio economico e sociale hanno ottenuto la maggioranza dei due terzi dei membri presenti e votanti e il maggior numero di voti, i seguenti 18 Stati per un mandato triennale a partire dal 1° gennaio 2021: Argentina, Austria, Bolivia, Bulgaria, Francia, Germania, Guatemala, Indonesia, Giappone, Liberia, Libia, Madagascar, Messico, Nigeria, Portogallo, Isole Salomone, Regno Unito e Zimbabwe.
AGGIORNAMENTO – 18 GIUGNO
Anche il Kenya è stato eletto come membro non permanente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU per il biennio 2021-22