
Salvare l’arte dal buio della distruzione. Preservarla dagli orrori della guerra e dai pericoli del vandalismo. E’ un compito duro ma vitale quello che dal 3 maggio 1969 è affidato al Comando dei Carabinieri per la Protezione dei Beni Culturali, un reparto ad hoc specializzato nella prevenzione e nella lotta contro il saccheggio e la tratta dell’arte e nella tutela del patrimonio culturale. “Da 50 anni siamo i soldati di Venere: il nostro compito è proteggere la cultura e la bellezza. Fino ad oggi abbiamo recuperato 3 milioni di opere ”, ha spiegato il generale dei Carabinieri Roberto Riccardi durante l’inaugurazione della mostra “Tesori nascosti. L’arte di salvare l’arte”, allestita nella sede ONU di New York dal 6 al 17 gennaio 2020 in occasione del 50esimo anniversario del Comando e del 75esimo anniversario delle Nazioni Unite.
Una preziosa galleria di quindici tesori recuperati tra pitture rinascimentali, anfore antiche e persino un rilievo da Palmira, città siriana patrimonio UNESCO quasi totalmente rasa al suolo dall’Isis tra il 2015 e il 2016, che verrà presto restituito al suo Paese d’origine. “Recuperiamo tesori perduti. E questo significa ritrovare identità, storia e patrimonio: la nostra anima più profonda”, ha precisato una volta sceso dal palco ai microfoni de La Voce di New York.

Beni dal valore inestimabile, messaggeri naturali di identità e storia che rischiano di essere spazzati via per sempre da conflitti armati e distruzione. “Questa mostra si basa su una premessa unica: mette insieme opere d’arte che condividono una storia: sono state tutte rubate e restituite”, ha commentato il segretario Generale dell’ONU Antonio Guterres durante il discorso di inaugurazione. “Siamo di fronte oggi a un raggio di sfide che mettono in pericolo la nostra eredità culturale. Ma c’è un aspetto comune della reazione: la cooperazione internazionale”, ha concluso.
Parole che colpiscono dritte al cuore, soprattutto dopo che il presidente Donald Trump ha minacciato di colpire i siti culturali iraniani se ci sarà una qualsiasi rappresaglia per vendicare l’uccisione del generale Qassim Soleimani. “Di fronte a chi vuole distruggere la cultura di altri Paesi”, ha detto poi Tijjani Muhammad-Bande, Presidente dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, “bisogna continuare ostinatamente a produrre arte e cultura”.
“La cultura è uno strumento potentissimo di dialogo. È un’ ‘arma’ di pace”, ha detto a La Voce di New York l’ambasciatrice Mariangela Zappia, Rappresentante Permanente dell’Italia all’Onu. “In questo senso l’Italia è e rimarrà sempre la super potenza per eccellenza”.
“Troppe volte vediamo deturpate e distrutte bellezze storiche che rappresentano la nostra identità e la nostra cultura. L’Italia ha capito il valore della cultura, e da sempre l’ha concepita come possibile strumento di pace. Lo ha fatto in vari modi, anche proponendo per la prima volta una risoluzione del Consiglio di Sicurezza sulla protezione del patrimonio culturale in situazioni di conflitto”, ha detto l’ambasciatrice rivolta al pubblico.
La mostra, inaugurata lo scorso maggio a Roma dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e già esposta a ottobre presso la sede UNESCO di Parigi, raggiungerà Pechino entro la fine dell’anno. Durante l’esposizione di due settimane all’ONU i funzionari del Comando dei Carabinieri offriranno al pubblico la possibilità di godere di visite guidate. Un’occasione preziosa per scoprire quanto, soprattutto in questo dato momento storico, sia importante parlare di protezione e promozione della cultura, sempre più sotto attacco da parte di gruppi terroristici e trafficanti.
Sopra in alto il video con le interviste all’Ambasciatrice Mariangela Zappia e al Generale dei Carabinieri Roberto Riccardi